Lingua in cui gli elementi lessicali sono portatori soltanto di significato e le determinazioni morfologiche sono indipendenti. Una lingua i. non ha declinazioni o flessioni, non si esprime tramite modificazioni [...] ingredienti: da una parte il lessico, che consta di parole significanti, invariabili e autonome; dall’altra i mezzi morfologici, quali la varietà di collocazione nella frase, d’intonazione, o un repertorio di parole svuotate di significato e dotate ...
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sigma Diciottesima lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Σ, minuscolo σ), corrispondente alla consonante latina s. fisica La lettera Σ indica la particella elementare, più specificamente iperone (barione [...] d’urto (totale, σtot, integrale, σ, differenziale, dσ/dΩ ecc.). linguistica In grammatica, nella descrizione dei caratteri morfologici della lingua greca (e per estensione anche di altre lingue), l’aggettivo sigmatico indica la presenza, in una forma ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] studiato inglese) a scuola per 2 anni
(69) lo studio dell’inglese a scuola per 2 anni
I nomi d’azione non marcano morfologicamente la diatesi (70), ma ciò è possibile con l’infinito nominale (71). Coi nomi d’azione la differenza tra diatesi attiva e ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] può considerarsi come una sezione nel tempo della organizzazione biologica; e la fisiologia come l’integrale dei vari assetti morfologici del vivente nel tempo.
La m. esterna si sviluppò lentamente dal Rinascimento fino al 19° sec., in confronto, per ...
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In linguistica, lo strato linguistico al quale, in una determinata area, si è sovrapposta e sostituita, in seguito a conquista o a predominio politico-culturale, una lingua diversa.
Il concetto di s., [...] largamente impiegato nelle ricerche di carattere diacronico o storico per spiegare quegli aspetti linguistici, soprattutto fonetici, morfologici e lessicali, non spiegabili né all’interno della struttura della lingua in cui appaiono né come prestiti ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] stessa frase. Le congiunzioni appartengono a una classe tendenzialmente chiusa e possono essere classificate secondo criteri morfologici (in semplici e complesse), sintattici (in coordinative e subordinative), semantici (a seconda del contenuto della ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] regola di sonorizzazione colpisce tutte le ➔ sibilanti intervocaliche: ca[z]a, co[z]a, ecc.; tuttavia, se c’è un confine morfologico, tale sonorizzazione si blocca, come accade nelle parole con prefisso: a[s]ociale / *a[z]ociale, a[s]immetrico / *a[z ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale [...] ; vi si distinguono almeno tre unità naturali: il versante S dei Pirenei orientali, con caratteri climatici e morfologici tipicamente montani; l’ampia depressione interna corrispondente a buona parte del bacino del Segre (tributario dell’Ebro), con ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] mentre le sillabe -ro, -do e -no all’interno delle tre rispettive parole hanno posizione post-tonica finale, soggetta a vincoli morfologici che ne condizionano la presenza (e ne hanno in parte condizionato l’evoluzione), -me-, -bi- e -so-, dette post ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] serie di colline, tra le quali si formarono, in epoca successiva, numerosi laghi. Si possono distinguere alcune grandi regioni morfologiche. A N, il litorale baltico, che si presenta pianeggiante e nell’insieme rettilineo, se si prescinde dalle due ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione delle forme. Con sign. particolari: 1. In...
morfologico
morfològico agg. [der. di morfologia] (pl. m. -ci). – Che concerne la morfologia (nei varî usi di questo termine), o, più genericam., che si riferisce alla struttura, alla forma: indagine m., in anatomia comparata; caratteri m....