Materia soffice
Stefano Carrà
La locuzione materia soffice viene generalmente utilizzata per definire i materiali che, pur presentandosi in fase condensata, non sono né liquidi semplici né solidi cristallini. [...] aggregarsi tra loro, sotto l'effetto delle forze attrattive di van der Waals le quali diventano sempre più consistenti a mano viscoso, anziché elastico. Il motodi una catena polimerica, vincolato dalla presenza di tutte le altre catene a ...
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. Sono solidi molecolari cristallini in cui le molecole godono di considerevole libertà di riorientazione. Queste sostanze non devono essere confuse con i plastici ordinari (polimeri). Il loro nome (dato [...] deriva da una particolare proprietà meccanica che è la loro bassa resistenza a sforzi di taglio e quindi la facilità di degli aggregati molecolari costituenti, se non fosse per il motodi quest'ultimo (un esempio tipico è il succinonitrile, CN ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1971-1980
1971-1980
1971
I problemi NP-completi. L'informatico americano Stephen Cook dà il primo esempio di problema algoritmico NP-completo. La classe NP [...] Sole. J.R. Brookes, G.R. Isaak e H.B. van der Raav, della Università di Birmingham (UK), e A.B. Severny, V.A. Katov e T.T , New York, per la scoperta della connessione tra moto collettivo e motodi una particella nei nuclei atomici e per lo sviluppo ...
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Risonanza magnetica nucleare
Bruno Maraviglia
Filippo Conti
Rosanna Mondelli
Principi fisici di Bruno Maraviglia
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Aspetti quantistici elementari. 3. La trattazione classica: [...] RMN in vivo
3. La trattazione classica
a) Motodi uno spin isolato.
Un magnete che possieda un indolo J2,3 = 3 Hz).
Altre utili informazioni strutturali possono essere derivate da accoppiamenti a lunga distanza, cioè tra protoni separati da tre o più ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1951-1960
1951-1960
1951
Sui gruppi di omotopia e di omologia. In una serie di articoli (Homologie singulière des espaces fibrés) Jean-Pierre Serre fornisce [...] di Berkeley e capace di accelerare protoni a energie dell'ordine di 6 BeV (da cui deriva il nome), cioè di 6 miliardi di elettronvolt.
Varato il Nautilus. Si tratta dimotodi particelle, veloci quasi come la luce, in un campo magnetico (radiazione di ...
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Polimeri
Giuseppe Allegra
Aspetti chimico-fisici
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Le proprietà chimico-fisiche dei polimeri all'equilibrio: a) polimeri in soluzione; b) polimeri in massa. 3. Le proprietà [...] quelle espresse dai potenziali Lennard-Jones; ne deriva una correlazione tra i vettori di legame successivi li, cioè un valore non modello bead-and-spring). Ogni bead segue l'equazione dimotodi Langevin ed è sottoposto alle seguenti forze: la ...
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Biofisica
Mario Ageno
di Mario Ageno
Biofisica
sommario: 1. Oggetto e limiti della biofisica. 2. Fisica e biologia. 3. Strumenti teoretici disponibili. 4. Il problema centrale della biofisica. 5. Prospettive [...] da essi derivano per via deduttiva) e si propone di spiegare in base a essi la possibilità dell'insorgere di sistemi quali iniziali classiche del motodi una qualsiasi particella (cioè posizione e velocità iniziale) non possono di fatto essere mai ...
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Chimica computazionale
Sergio Carrà
sommario: 1. Introduzione. 2. Presupposti teorici. 3. Stati e orbitali atomici. 4. Spin-orbitali, antisimmetria e legame chimico. 5. Il modello di Hartree-Fock del [...] dipende dalle coordinate x ≡ x1, x2,..., xN associate al motodi ciascuno di essi, tenendo anche conto che gli elettroni si comportano come gli atomi a sfere di van der Waals e utilizzando potenziali empirici di agevole impiego. Questo approccio ...
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Sistemi dispersi
Sergio Carrà
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Tipologia dei sistemi dispersi. 3. Struttura e dimensioni delle particelle. 4. Interfasi e interazioni fra le particelle. 5. Stabilità dei [...] diversi segmenti delle catene attraverso le forze di non legame, dette ‛di van der Waals', sia attraverso i legami a ζ se si studia sperimentalmente il motodi una particella in un campo elettrico. Ad esempio, nel caso di dispersioni acquose ζ = 0,015 ...
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deriva
s. f. [dal fr. dérive; v. derivare2]. – 1. Trascinamento, da parte di una massa fluida in movimento, di un corpo galleggiante o immerso in essa, rispetto a una superficie fissa (fondo marino, superficie terrestre). Con sign. specifici:...
moto2
mòto2 s. m. [lat. mōtus -us, der. di movēre «muovere»]. – 1. L’atto, il fatto, l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un’altra; si contrappone a quiete ed è sinon. di movimento, a cui è però preferito...