Architetto statunitense (Philadelphia 1925 - ivi 2018). Annoverato tra i teorici del postmoderno, la sua nuova concezione architettonica, che mette in primo piano il colore e la decorazione, lo ha portato [...] e progettuale, V. ha ricercato, in alternativa allo scaduto funzionalismo del secondo dopoguerra e ai principi del movimentomoderno, un nuovo modo di concepire l'architettura ponendo l'accento sul ruolo del colore e della decorazione piuttosto ...
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Architetto dei Paesi Bassi (n. Heerlen 1955); nel 1984 ha aperto il proprio studio a Heerlen, poi a Maastricht. Ha insegnato presso numerose scuole, tra cui le accademie di architettura di Amsterdam e [...] Cemento per l'Accademia di Maastricht, 1995), è autore di un'architettura che risente dell'influsso del movimentomoderno, di cui mantiene il rigore compositivo e l'essenzialità delle linee progettuali, discostandosi dall'esuberanza formale dei ...
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Ingegnere e industriale (Ivrea 1901 - Aigle, Svizzera, 1960). Entrato giovanissimo nella società fondata dal padre Camillo (v.), nel 1933 ne divenne direttore generale e nel 1938 successe al padre come [...] della società Olivetti, per le quali si valse dell'opera di architetti, urbanisti, designer impegnati nel movimentomoderno (quali Cosenza, Munari, Nizzoli, Quaroni, Ridolfi, Rogers, e altri). Cultore di urbanistica, fu direttore del piano ...
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Architetto italiano naturalizzato brasiliano (Roma 1914 - San Paolo, Brasile, 1992). Formatasi in Italia, prima di espatriare nel 1946 ha lavorato a Milano con Giò Ponti ed è stata vicedirettore della [...] , moda e attività editoriale), è considerata una figura emblematica a livello internazionale. Fortemente legata al movimentomoderno, ha saputo coniugare lo spirito sperimentalista con i temi della tradizione regionalista brasiliana. Tra le sue ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] circa il 26% dei voti con il PD intorno al 19%. Il Movimento 5 stelle si è tenuto intorno al 15% e la nuova lista formata età di G.B. Vico, che getta le basi dell’estetica moderna, ed è anche l’età che dà vita alla storiografia intesa ...
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(IV, p. 63; App. II, I, p. 129; III, II, p. 122; IV, I, p. 150)
Un tempo di grandi cambiamenti è quello attraversato dall'a. in questi ultimi quinquenni. Tre brevi giudizi di Ph. Johnson − contenuti il [...] forma. Temi e miti spesso messi in qualche modo in discussione e superati dalla stessa ricerca dei capiscuola del MovimentoModerno. Così il motivo della forma generata dalla funzione, radicalmente contestato dalle ricerche di M. Van der Rohe sullo ...
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(IV, p. 577; App. I, p. 157; II, I, p. 255; III, I, p. 133; IV, I, p. 160)
Dare una definizione precisa e pertinente del termine a. è pressoché impossibile, data l'ambiguità e la molteplicità dei parametri [...] nell'Eisensteinturm di Mendelsohn a Berlino, vi è il fattore ''inconscio'', il rifugio nell'innen (utero). Al contrario il MovimentoModerno presenta con Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe, Oud, Breuer, la dissoluzione dello spazio interno, la ...
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INDUSTRIALE, DISEGNO
Carlo Chiarini
. Nella definizione d. i. il termine "disegno" (traduzione del vocabolo anglosassone design) sta per "progettazione" (per es. la disciplina che si occupa di d. i., [...] si è preferito, per i testi stranieri, citare, ove esista, la traduzione italiana.
N. Pevsner, I pionieri del movimentomoderno, Milano 1945; S. Giedion, Mechanization takes command, Oxford 1948; G. C. Argan, Walter Gropius e la Bauhaus, Torino ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163; V, i, p. 233)
Il superamento o la contaminazione dei linguaggi artistici tradizionali, così come l'introduzione di nuovi procedimenti espressivi che includono un dialogo sempre [...] rigidamente delimitato, il modello dell'accademia era stato sottoposto all'azione demolitrice delle avanguardie e soprattutto del Movimentomoderno sin dagli anni successivi al primo conflitto mondiale, con le proposte del berlinese B. Paul (1874 ...
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FOTOGRAFIA
Italo Zannier
Romano Fea
Giampaolo Bolognesi
(XV, p. 782; App. II, I, p. 963; III, I, p. 663; IV, I, p. 842)
Storia della fotografia. - La storia della cultura di questi ultimi centocinquant'anni [...] galleria d'esposizione (la 291 nella Fifth Avenue) e della rivista interdisciplinare Camera Work (1903-17), determinò quel movimentomoderno che negli USA ebbe per protagonisti autori emergenti, come E. Steichen (1879-1973), P. Strand (1890-1976), E ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
modernismo
s. m. [der. di moderno]. – Tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi, ecc., che si vogliono adeguare a esigenze moderne: il m. dà impulso al progresso; raro con sign. generico, è usato soprattutto come denominazione...