SAKAKURA, Junzo
Vittorio Franchetti Pardo
Architetto giapponese, nato a Gifu il 29 maggio 1901, morto a Tokyo il 10 settembre 1969; con K. Maekawa e K. Tange (v.) è tra i maggiori architetti giapponesi.
La [...] il padiglione giapponese all'Esposizione internazionale di Parigi, che viene considerato da A. Roth una delle opere piò importanti del movimentomoderno in quel decennio. Il rapporto con l'opera di Le Corbusier, nel cui studio lavora dal 1931 al 1936 ...
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JOHNSON, Philip
Manfredo TAFURI
Architetto, nato l'8 luglio 1906 a Cleveland (Ohio). Dopo aver seguiti gli studî classici presso la università di Harvard, giunse all'architettura con il suo incontro [...] , data una profonda crisi nella sua impostazione critica nei riguardi dell'architettura moderna: J., infatti, ravvisando nel Seagram il limite estremo del movimentomoderno, come egli stesso dichiarò al Congresso dell'American Institute of Architects ...
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VAN DEN BROEK, Johannes
Manfredo TAFURI
Architetto, nato a Rotterdam nel 1898. Laureatosi presso il politecnico di Delft nel 1924, dimostrò sin dalle prime opere la propria adesione alle poetiche dell'architettura [...] a L. C. Van der Vlugt sino alla morte di questo avvenuta nel 1936, aveva dato un fondamentale contributo allo sviluppo del movimentomoderno in Olanda. Nel 1948 ha avuto inizio la collaborazione di J. Bakema con V. d. B. e il Brinckmann (quest'ultimo ...
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SERT, José Luís
Pia Pascalino
Architetto e urbanista, nato a Barcellona il 1° luglio 1902; è un personaggio di rilievo nella cultura internazionale, non solo per l'ampia attività professionale di architetto [...] della facoltà di architettura di Harvard. S. esprime nei suoi progetti un'acquisizione profonda della problematica del movimentomoderno europeo, apportando nello stesso tempo elementi autonomi di elaborazione. Il gioco dei volumi puri, mai ridotto a ...
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RIETVELD, Gerrit Thomas
Manfredo TAFURI
Architetto, nato ad Utrecht il 24 giugno 1888; lavorò dal 1899 al 1906 presso il laboratorio di mobili paterno, frequentando nel frattempo corsi serali di disegno [...] poetica attuale, ma la vitalità della sua metodologia è verificabile nel concreto apporto linguistico reso all'ideologia del movimentomoderno: ne sono testimonianza le opere di R. posteriori al 1931 (case al Wiener Werkbund Siedlung, 1930-32; cinema ...
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WOGENSCKY, André
Pia Pascalino
Architetto urbanista, nato a Remiremont, in Francia, il 3 giugno 1916. Architetto capo des bâtiments civils e palais nationaux a Parigi, W. fa parte di quel professionismo [...] che ancora oggi, sebbene inserito nella nuova realtà della grande industria, si riconosce nelle premesse poste dai maestri del movimentomoderno.
Per una ventina d'anni (dal 1936 al 1956) W. è stato prima allievo, poi assistente, capo atelier e ...
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GABETTI E ISOLA
Cinzia Corradini
Studio di architettura, aperto (1950) da Roberto Gabetti e Aimaro d'Isola, nati entrambi a Torino (il primo il 29 novembre 1925; il secondo il 14 gennaio 1928) ed entrambi [...] art nouveau quel patrimonio di esperienze, anche a livello tecnologico, che potevano ridisegnare l'architettura stereotipata del movimentomoderno.
Il felice connubio tra materiali antichi, come mattone piemontese e pietra di Luserna, e nuovi, frutto ...
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PINGUSSON, Georges-Henri
Pia Pascalino
Architetto e urbanista francese, nato a Clermont-Ferrand il 26 luglio 1894, attivo già nel periodo delle grandi polemiche tra architettura accademica ufficiale [...] e fermenti innovatori legati alla nuova tradizione del movimentomoderno nato in Germania. La sua opera più nota è l'Hotel Latitude 43 a Saint-Tropez (1932): un grande edificio in cui è abbandonato ogni compromesso linguistico con l'architettura ...
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Gli ambienti dello sport nella storia
Livio Sacchi
Dall'Antichità all'Ottocento
L'antichità è, come tutti sanno, ricchissima di fabbriche dedicate allo sport: ginnasi, palestre, stadi, circhi, anfiteatri, [...] l'innovazione da una parte e la tradizione dall'altra. L'anima innovativa è quella che ispira le avanguardie storiche, il Movimentomoderno e le neoavanguardie della seconda metà del secolo, in più o meno aperta rottura con tutto quanto li precede. L ...
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Città globali
Vittorio Gregotti
Benché molti affermino che nel nuovo secolo il fatto urbano stia radicalmente cambiando la propria natura, non si può scrivere della città del 21° sec. senza fare riferimento [...] lotte per un welfare state urbano, e infine il radicalizzarsi dei tentativi di una sua razionalizzazione da parte del movimentomoderno nel 20° sec., e il sorgere dell’urbanistica e poi della pianificazione come discipline separate.
Un punto di vista ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
modernismo
s. m. [der. di moderno]. – Tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi, ecc., che si vogliono adeguare a esigenze moderne: il m. dà impulso al progresso; raro con sign. generico, è usato soprattutto come denominazione...