Sociolinguista statunitense (n. Passaic 1927 - m. 2024); prof. alla Columbia University (1964-70), poi (dal 1971) all'univ. della Pennsylvania, dove ha diretto dal 1976 il Linguistics laboratory. Ha condotto notevoli ricerche, con ampio uso di metodi statistici, sulla variazione linguistica all'interno di piccoli gruppi sociali (stratificazione dell'inglese standard, dell'inglese dei neri e dello spagnolo ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica (Grassi, Sobrero & Telmon 1997: 71-72; cfr. Benincà 1988: 27-29), individuando quattordici varietà principali, ma con l’acuta avvertenza che, a considerare anche le varietà «secondarie e minime, ...
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Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme delle sue articolazioni, lo studio dei proverbi si dice paremiologia). Per la natura composita e il carattere quasi sempre metaforico del proverbio è difficile definire il suo statuto linguistico in ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali occorre innanzi tutto identificare le loro differenze fonetiche e fonologiche rispetto alle consonanti. Per quanto concerne il meccanismo di produzione, sono diverse le modalità con cui le due categorie ...
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Per hapax (legomenon) (lett. «detto una sola volta», gr. hápax legómenon) s’intende generalmente una parola che occorre una sola volta nell’intero corpus scritto di una lingua, nel lavoro di un singolo autore o – più estensivamente, ma forse più impropriamente – in una singola opera letteraria; ad esso vengono raramente associati i termini dis, tris o tetrakis legomenon, usati rispettivamente per indicare ...
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Si chiama copula (dal lat. cōpula(m) «unione, legame») qualunque elemento svolga nella frase la funzione di collegare un soggetto e un costituente non verbale in una predicazione. Nel modello classico, la copula è una componente del predicato nominale e lo provvede dei tratti grammaticali di tempo, modo, aspetto e accordo. La funzione tipica della copula è quella di attribuire una proprietà al soggetto ...
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Poeta italiano (n. Milano 1951). Ha fondato e diretto la rivista letteraria Niebo (1977-79) e ha svolto attività di traduttore (C. Baudelaire, M. Blanchot, M. Maeterlinck, ecc.). Vincitore nel 2005 del Premio Viareggio, nel 2017 è stato insignito del Premio Lerici alla carriera.
Presente nell'antologia Il pubblico della poesia, che nel 1975 proponeva una prima campionatura delle esperienze poetiche ...
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Orientalista morto a Roma il 21 agosto 1949.
Bibl.: Necr. di G. Levi Della Vida, in Rivista degli studi orientali, XXV (1950), pp. 153-156. ...
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L’etichetta di verbi copulativi (dal lat. tardo copulatīvu(m) < cōpula(m) «unione, legame»; ingl. copular verbs; fr. verbs attributifs; spagn. verbos (pseudo)copulativos) è usata per riferirsi a un gruppo di verbi che mancano di valore predicativo autonomo e hanno la funzione di stabilire una relazione predicativa tra due costituenti nominali (➔ copula; ➔ predicato, tipi di; ➔ verbi): un soggetto ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.