La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. Si tratta dunque di un’etichetta generale che si riferisce a vari processi. La trasformazione in nome infatti può avvenire:
(a) mediante strumenti morfologici (esempi 1-2) o sintattici (esempi 3-7);
(b) ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere definito dal punto di vista morfologico, semantico, sintattico e pragmatico-testuale.
Il condizionale è un’innovazione delle lingue romanze, essendo formalmente assente in latino (dove il congiuntivo ...
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Il testo descrittivo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macro atto linguistico (ossia di una azione linguistica complessa, fatta di più atti linguistici coordinati fra loro; ➔ pragmatica) di descrizione, che consiste nel costruire un corrispondente linguistico di una porzione di mondo considerata ...
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Col termine idronimo si indica il nome proprio di un corso d’acqua, mentre idronimia (un settore della toponomastica) è il complesso degli idronimi e lo studio che li riguarda.
La principale caratteristica di questi nomi consiste nel fatto che molti di essi, ancora oggi in uso, si sono formati in epoca antica. I corsi d’acqua, infatti, hanno rappresentato fin dall’antichità punti di riferimento nel ...
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Si definiscono dialettismi (o dialettalismi) parole (ma anche locuzioni, forme e costrutti) di origine dialettale inseriti in contesti di italiano. I dialettismi più numerosi (e più studiati) riguardano il lessico e sono costituiti da voci proprie di un dialetto (o di un’area dialettale più vasta) che nel passaggio all’italiano hanno generalmente subito un ➔ adattamento fonomorfologico, come i ➔ prestiti ...
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Scrittore statunitense (n. Glen Cove, New York, 1937). Dopo studî di ingegneria, esordì con alcuni racconti più tardi riuniti in Slow learner (1984; trad. it. 1988), nei quali già affiorava il tema del collasso della comunicazione, individuato come cifra della società contemporanea e ricondotto al concetto di entropia (Entropy è appunto il tit. di un suo racconto del 1960). I suoi romanzi (V., 1963, ...
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Linguista, morto a Torino il 23 gennaio 1946.
A partire dal 1935, quando pubblicò la sua Introduzione alla neolinguistica, il B. svolse un'attività fervida e sistematica, tanto nel campo indoeuropeo, quanto in quello neolatino, intesa ad applicare e a valorizzare, soprattutto dal punto di vista delle cause e della cronologia delle innovazioni linguistiche, le norme ivi enuciate. L'abbondante messe ...
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Filologo nato ad Avellino il 6 giugno 1859, morto a Napoli il 13 agosto 1930. Si laureò in lettere presso l'università di Napoli. Dopo avere insegnato breve tempo nelle scuole medie, nel 1884 fu nominato professore di letteratura latina della R. Università di Napoli, della quale fu anche rettore nel biennio 1913-1915. Direttore dell'Istituto orientale di Napoli, diede a questo istituto vigoroso impulso. ...
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Filologo e letterato, nato a Barcellona il 13 giugno 1885 e ivi morto il 9 febbraio 1939. Studiò filosofia e lettere nell'università di Barcellona e si laureò in quella di Madrid, nel 1917, con la tesi Los catálogos lulianos. Fondato l'Institut d'estudis catalans, fu nominato segretario-redattore della sezione storico-archeologica; successivamente fu a Roma dove frequentò corsi di archeologia, storia ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della scuola di grammatica, cioè dell’apprendimento del latino, che era l’unico mezzo per accedere a ogni sapere. I quaderni di esercizi usati nel medioevo (cfr. Gasca Queirazza 1966) mostrano che i volgari ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.