Statista tedesco (Brackenheim, Württemberg, 1884 - Stoccarda 1963); dal 1903, membro dell'Unione liberale, passò poi al Partito democratico che rappresentò al Reichstag dal 1928 al 1933; con l'affermazione [...] del nazismo si ritirò dalla politica attiva e anche dall'insegnamento, che aveva tenuto dal 1920 presso la Hochschule für Politik. Nel 1945, al termine della guerra, H. divenne ministro per i Culti nel governo del Württemberg; l'anno successivo era ...
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Pianista (Lipník nad Bečvou 1882 - Axenstein, Svizzera, 1951). Studiò a Vienna con T. Leschetitzki ed E. Mandyczewski. Insegnante a Berlino sino al 1933, dovette abbandonare la Germania dopo l'avvento [...] del nazismo e nel 1939 si trasferì negli USA. Fu concertista di fama mondiale, particolarmente ammirato come interprete beethoveniano e brahmsiano; fu il primo a incidere in disco, negli anni 1932-35, tutte le Sonate di Beethoven. Compose anche ...
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Musicista tedesco (Amburgo 1894 - Berlino Est 1979). Studiò al conservatorio Klindworth-Scharwenka di Berlino, e si dedicò poi alla composizione e alla direzione d'orchestra. Abbandonò la Germania all'avvento [...] del nazismo e nel 1939 si stabilì a New York; nel 1948 si trasferì a Berlino Est. Collaboratore di B. Brecht, ha scritto le musiche di scena per diversi suoi lavori (Mutter Courage, Der gute Mensch von Sezuan, Herr Puntila, ecc.). Su testo di Brecht, ...
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Grothendieck
Grothendieck Alexander (Berlino 1928 - Saint-Girons, Ariège, 2014) matematico francese di origine tedesca. Figlio di un anarchico russo, deve il proprio cognome alla madre. In seguito all’avvento [...] del nazismo, fu affidato a una famiglia di Amburgo mentre i suoi genitori ripararono in Francia. Li raggiunse nel 1939, ma non scampò alle persecuzioni antiebraiche dopo la promulgazione delle leggi razziali da parte del governo di Vichy: il padre fu ...
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Scrittore tedesco (Amburgo 1928 - ivi 2008). Si è affermato con il romanzo provocatorio, in parte documentario, Die Anfrage (1960), una delle più aperte accuse ai "padri" per la loro connivenza col nazismo. [...] Sulla stessa linea di un impegno aggressivo ha affrontato temi di attualità, dal composito Ende der Anfrage (1967) ai romanzi Das Brot mit der Feile (1973), Wird Zeit, dass wir leben (1976), fino a Kamalat- ...
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stolperstein
(Stolperstein), s. m. o f. Pietra d’inciampo: memoria consistente in una piccola targa d’ottone della dimensione di un sampietrino, collocata di fronte al portone dell’abitazione di una [...] quest’artista di Colonia, classe ‘47 e trascorsi sessantottini, si è impegnato a tener vivo il ricordo delle vittime del nazismo, ebrei, disabili, rom, omosessuali, con le sue insolite opere d’arte: sampietrini d’ottone in cui scolpisce, uno ad uno ...
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Archeologo tedesco (Rostock 1894 - Basilea 1960); dir. del Museo Archeologico di Heidelberg (1926-29), prof. di archeologia e dir. del Museo Archeologico di Münster (1929-33), lasciò questa carica all'avvento [...] del nazismo; prof. alla New York University (dal 1937). Ha diretto gli scavi americani a Samotracia dal 1938. Autore di studî sui porti antichi, sulla colonna traiana, sulla bronzistica antica, sui sarcofagi dionisiaci. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’idea che la musica rappresenti un “marchio nazionale” nasce alla fine dell’Ottocento. [...] Arnold Schönberg (1874-1951) è allora subito indicato come il rappresentante di questa tendenza antiariana. Tuttavia il rapporto del nazismo con la musica è più complesso. Ai musicisti non ebrei, ma “atonali” viene lasciato un certo spazio, come per ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Dall'eugenica alla genetica umana
Daniel J. Kevles
Dall'eugenica alla genetica umana
L'eugenica è una disciplina generalmente associata [...] alle brutalità del nazismo, ma affonda le sue radici nel darwinismo sociale di fine XIX sec. e nelle relative L'eugenica non fu dunque circoscritta soltanto ai programmi del nazismo, bensì si diffuse in ambienti diversi. Soltanto negli anni Trenta ...
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Scrittore tedesco (Naumburg an der Saale 1926 - Monaco 1988). Legato al realismo psicologico, nel romanzo Jüdisches Largo (1956; col titolo Jakob Haferglanz, 1963) descrisse il destino di un ragazzo ebreo [...] sotto il nazismo, mentre in Der Kandelaber (1962) rappresentò con toni ironici la vita angusta della provincia della Germania Orientale. Influssi di F. Kafka si avvertono nel racconto Möglichkeiten einer Fahrt (1964), cui seguirono i romanzi Einer ( ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...