Lamarr, Hedy
Francesco Costa
Nome d'arte di Hedwig Eva Kiesler, attrice cinematografica austriaca, naturalizzata statunitense nel 1953, nata a Vienna il 9 novembre 1913 e morta ad Attamonte Springs [...] 1930) di Georg Jacoby, e affiancò Heinz Rühmann in Man braucht kein Geld (1931) di Carl Boese. Subito dopo l'avvento del nazismo lasciò la Germania per trasferirsi prima a Londra e quindi a Hollywood. Adottato il nome d'arte di Hedy Lamarr in omaggio ...
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Rampling, Charlotte
Federica Pescatori
Attrice cinematografica inglese, nata a Sturmer (Essex) il 5 febbraio 1946. A partire dalla sua interpretazione in La caduta degli dei (1969) di Luchino Visconti, [...] corruzione e di ambizioni che porta allo sgretolamento di una famiglia dell'aristocrazia tedesca durante l'ascesa del nazismo. Raggiunta con questo film la piena visibilità nel panorama cinematografico italiano, dopo aver recitato in Addio, fratello ...
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FOSSE, Robert, detto Bob
Lorenzo Quaglietti
Coreografo, attore e regista statunitense, nato a Chicago il 23 giugno 1927, morto a Washington il 23 settembre 1987. Allievo di F. Weaver, sin da giovanissimo [...] e non prevede il lieto fine.
Cabaret (1972; uno degli otto Oscar va alla regia), ambientato nella Germania del nascente nazismo, rispecchia la drammaticità e l'angoscia di quel periodo e ribalta gli schemi del musical, anche se troppo tardi per ...
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Vávra, Otakar
Eusebio Ciccotti
Regista cinematografico ceco, nato a Hradec Králové il 28 febbraio 1911. Insieme a Josef Rovenský e Martin Frič negli anni Trenta portò la cinematografia cecoslovacca [...] di A. Jirásek gli permise di parlare metaforicamente della rivoluzione del 1848 contro K. von Metternich alludendo al nazismo, pochi mesi prima degli infausti Patti di Monaco. Sin da questo primo lungometraggio V. mostrò di apprezzare l'estetica ...
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Eisler, Hanns (propr. Johannes)
Lorenzo Dorelli
Compositore tedesco, nato a Lipsia il 6 luglio 1898 e morto a Berlino Est il 6 settembre 1962. Cresciuto musicalmente alla Scuola di Vienna (A. Schönberg [...] di chiara impronta dodecafonica. Nel settembre del 1925 si trasferì a Berlino, dove sarebbe rimasto fino all'avvento del nazismo, imprimendo una svolta al proprio percorso artistico. L'adesione alla Kommunistische Partei Deutschlands (KPD) lo portò a ...
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Olympia
Bill Krohn
(Germania 1936, 1938, prima parte Fest der Völker ‒ Olimpia, seconda parte Fest der Schönheit ‒ Apoteosi di Olimpia, bianco e nero, 222m); regia: Leni Riefenstahl; produzione: Walter [...] stessa Riefenstahl nel 1958, dove non appare Hitler, in linea con la presa di distanza della regista nei confronti del nazismo.
Olympia è un'impresa tecnica di complessità straordinaria, in cui Leni Riefenstahl e la sua troupe si spinsero oltre i ...
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Albania
Angela Prudenzi
Cinematografia
Il cinema fece il suo ingresso in A. tra il 1911 e il 1912, grazie ad alcune proiezioni pubbliche avvenute a Skhodër (Scutari) e a Korçë (Corizza). Negli stessi [...] delle masse rivoluzionarie.
Negli anni Sessanta a tali temi si affiancò quello della lotta contro il fascismo e il nazismo combattuta dal popolo durante la Seconda guerra mondiale, che venne sviluppato in opere come Komisari i dritës (1966, Il ...
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Polonia
Silvana Silvestri
Cinematografia
Due nomi sono da ricordare tra i pionieri del cinema polacco: il fotografo Piotr Lebiedzinski, che montò cinque fotografie su un cliché di vetro proiettandole [...] , come sadico gioco tra aguzzino e vittima. Man mano che passavano gli anni (e fu chiarissimo all'epoca di Solidarność), il nazismo divenne la grande metafora con cui ci si riferiva all'autoritarismo del regime. Le nouvelles vagues che in quell'epoca ...
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Maccartismo
Guido Fink
Con il termine maccartismo, a volte sostituito dalla locuzione 'caccia alle streghe' per gli evidenti rimandi alla psicosi che qualche secolo prima aveva agitato l'America puritana [...] , lo zelo della scrittrice Ayn Rand la quale, deplorando Song of Russia, sostenne che sarebbe stato meglio sconfiggere il nazismo senza allearsi con i sovietici, tanto la vittoria era comunque inevitabile (pp. 31-33), o quello della signora Lela ...
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Carradine, David
Valerio Caprara
Attore cinematografico statunitense, nato a Hollywood l'8 dicembre 1936. Interprete di personaggi spesso percorsi da una vena di follia, aiutato in questo da peculiari [...] , in Bound for glory (1976; Questa terra è la mia terra) di Hal Ashby, e un acrobata precipitato nell'incubo del nazismo incombente in Das Schlangenei (1977; L'uovo del serpente) di Ingmar Bergman. A causa del carattere scontroso e dell'incapacità di ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...