Pittore statunitense (n. Cincinnati 1935). Ha studiato all'univ. di Cincinnati e poi alla Boston Museum School. Fra i primi ideatori di happening e di environment (1960: Jim Dine's vaudeville; Car Crash), [...] è stato negli anni Sessanta uno dei protagonisti più originali del neo-dada e della pop art americana. Insieme alle tecniche più tradizionali, usa il collage, il ricalco lineare su tela e l'inserimento nel quadro di oggetti dell'uso quotidiano con ...
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Pittore (Nagoya 1936 - New York 2010). Nel 1958 ha organizzato a Tokyo un gruppo di impostazione neo-dada. Nel 1961 si è stabilito a New York. Dal 1963 ha realizzato dei Diagrams, arrangiamenti sistematici [...] di oggetti (pattini, racchette da tennis, impronte di piedi, ecc.) riprodotti con molta meticolosità, a volte anche sostituiti da parole. È autore anche di un lungometraggio, Why not (Serenade of eschatological ...
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Pignotti, Lamberto. – Poeta e artista italiano (n. Firenze 1926). Professore all’università di Firenze e poi dal 1971 al DAMS dell’Università di Bologna, fu tra i fondatori del Gruppo 70 e, poco dopo, [...] del Gruppo 63. È tra gli ideatori e teorici della cosiddetta poesia visiva che partendo dalla base surrealista, neoDada e Pop, si avvale dei diversi codici linguistici e percettivi. Sono nati così i collages composti da ritagli di scrittura e di ...
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Scultore (Polignano a Mare, Bari, 1935 - Roma 1968). Studiò all'accademia di belle arti di Roma con T. Scialoja, interessandosi anche di scenografia. Distanziandosi dai modi neo-dada e pop, P. ha svolto [...] le sue esperienze in un rapporto particolare con l'oggetto inventato, alterato, ironicamente artefatto: serie di armi (Cannone Bella ciao, Missile Colomba della pace, ecc., 1965), di finte sculture (Decapitazione ...
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Scultore e pittore italiano (Napoli 1918 - ivi 2011). Dopo gli studi a Napoli e a Monza, dal 1947 al 1950 ha aderito al "Gruppo Sud", rinunciando ai suoi esordî figurativi e presentando sculture metalliche [...] moderni. Dopo un orientamento verso le esperienze materiche dell'informale, si è rivolto (1958-66) verso una raffinata composizione di materiali locali (lapilli, sabbie) con frammenti meccanici, con accenni di raffigurazione in senso neo-dada. ...
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PANZA di Biumo, Giuseppe
Roberta Serpolli
PANZA di Biumo, Giuseppe. – Nacque il 23 marzo del 1923 a Milano da Ernesto – nominato conte di Biumo dal re d’Italia Vittorio Emanuele III nel 1940 – e da [...] poetiche: l’Informale europeo di Antoni Tàpies e Jean Fautrier, l’espressionismo astratto di Franz Kline e Mark Rothko, il neodada di Robert Rauschenberg e la pop art di Claes Oldenburg, James Rosenquist, Roy Lichtenstein e George Segal.
La ricerca ...
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Pittore e grafico italiano (Milano 1929 - ivi 1985). Studiò all'Accademia di Brera, con A. Carpi. Nella prima metà degli anni Cinquanta fece parte del gruppo milanese Realismo esistenziale e successivamente [...] in G., pur legato al forte ruolo polemico dei neo-figurativi, ideologicamente impegnati, si differenzia per la carica vicini all'arte pop americana, e con chiari riferimenti al dada e al surrealismo, è caratteristica della sua produzione. Ha svolto ...
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neopauperismo
(neo-pauperismo), s. m. Tendenza a privarsi del superfluo, a ostentare un tenore di vita sobrio; riproposizione di una situazione diffusa di disagio economico. ◆ Si calcola che fra carrambe, superenalotti e totocalci vari, un...
neodadaismo
(o neodada ‹-à›) s. m. [comp. di neo- e dadaismo (o, rispettivam., il fr. dada), sull’esempio dell’ingl. new dadaism e new dada]. – Movimento artistico d’avanguardia diffusosi negli Stati Uniti e in Europa intorno alla fine degli...