SILVANI, Antonio
Marco Manfredi
– Nacque a Bologna il 16 marzo 1783, ultimo, nonché unico maschio, dei sei figli di Paolo Luigi e di Gertrude Cavara.
Il padre, proveniente da una famiglia borghese sufficientemente [...] allora in corso e incoraggiato fortemente dalla svolta dell’estate del 1846. Proprio l’avvento dell’atteso papa ‘neoguelfo’ riportò rapidamente in auge Silvani, divenuto nel frattempo un convinto giobertiano. Per la sua esperienza di riformatore, già ...
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CAMPANELLA, Federico
Alfonso Scirocco
Nato a Genova il 10 luglio 1804 da Sebastiano e Benedetta Tassara, si era iscritto all'università nel febbraio 1822, frequentando il primo anno di filosofia al [...] intercessione della madre. A Genova, si tenne lontano dalla politica, cui ricominciò a partecipare quando sulla spinta del movimento neoguelfo Carlo Alberto fece le prime concessioni. Sul finire del '47 il C. si orientò decisamente verso il programma ...
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Multilinguismo e regionalità dell'Italia linguistica contemporanea
Tullio De Mauro
Se si guarda alla complessiva realtà linguistica italiana nell’età della Repubblica, Italia delle Italie è una formula [...] quarto dell’Ottocento. Mentre si costruisce l’unità politica dell’Italia, specialmente nell’ambito del federalismo – sia quello neoguelfo di Vincenzo Gioberti (1801-1852), sia quello liberale di Cesare Balbo (1789-1853), sia quello radicale laico e ...
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GIULIANI, Giambattista
Domenico Proietti
Nacque a Canelli, nell'Astigiano, il 4 giugno 1818 da Paolo e Maddalena Ghione, in una famiglia di modeste condizioni; il suo nome di battesimo era Jacopo, mutato [...] di ricondurli a sistematicità e unità metodologica. Nella raccolta Alcune prose di G. Giuliani (Savona 1851), infatti, l'orizzonte neoguelfo della sua lectura Dantis è ribadito non solo dalla dedica del libro a C. Balbo ma soprattutto dalla scelta ...
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SPADA (Spada de' Medici), Lavinio
Gabriella Santoncini
SPADA (Spada de’ Medici), Lavinio. – Nacque a Macerata il 12 agosto 1801, secondogenito del conte Girolamo Spada e di Giulia de’ Medici.
A dodici [...] e All’Italia del 1848.
Esse hanno fatto adombrare una poetica morale e civile che collocherebbe il pensiero di Lavinio prossimo a quello neoguelfo senza che, tuttavia, ve ne sia mai stata una prova evidente. Si trattò, a ben vedere, di un tema caro a ...
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CAMPELLO, Pompeo
Filippo Mazzonis
Nacque a Spoleto il 15 febbraio del 1803 da Bernardino e dalla fiorentina Beatrice Bourbon del Monte. Concluse a Spoleto con successo gli studi iniziati a Castiglion [...] nulla "repubblicano" (come dimostrano i suoi scritti e il suo comportamento successivo), attaccato fino all'ultimo all'ideale neoguelfo, aderì alla Repubblica più che per convinzione, perché essa era il "prodotto logico della necessità", come ebbe a ...
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TROYA, Carlo
Ennio Corvaglia
– Nacque a Napoli il 7 giugno 1784, primogenito di Michele Troja e di Anna Maria Marpacher.
Ebbe un fratello, Ferdinando (v. la voce in questo Dizionario). Nel corso del [...] commerci e degli scambi e la fine del retaggio delle invasioni. Certamente erano risposte ben più complesse di quella ideologia neoguelfa che poi gli si è voluto comunemente attribuire sulla scorta delle polemiche del tempo e di un giudizio che ha ...
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MONTEZEMOLO, Massimo Cordero di. – Nacque a Mondovì il 14 aprile 1807, primogenito del marchese Cesare Marcello e della marchesa Maria Anna Gastaldi di Neville.
Cesare Marcello (1769-1864) apparteneva [...] Il papa, tuttavia, rifiutò la proposta, in cui Gioberti aveva tanto investito con la speranza di salvare il programma neoguelfo.
Il 2 novembre 1850 Montezemolo fu creato senatore e dopo esser stato fra i componenti della commissione sulle domande di ...
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RENZI, Pietro
Marco Manfredi
– Nacque il 1 dicembre 1807 a Pesaro da Antonio e Anna Lombardi.
Domiciliato fin da ragazzo a Rimini, assai frammentarie risultano le informazioni sulla famiglia d'origine [...] IX nel luglio 1846, il più famoso fra i perdonati partecipò al clima di euforia che andava edificando il mito del papa neoguelfo, che lo ricevette in un'udienza in cui lodò le cose buone del manifesto riminese del 1845, pur non nascondendogli le ...
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SAVARESE, Giacomo
Stefania Torre
– Nacque a Napoli il 25 gennaio 1807, terzogenito di Luigi, magistrato della Corte dei conti, e di Marianna Winspeare.
Con il fratello Roberto fu avviato agli studi [...] l’opera più significativa per comprenderne le convinzioni politiche. Ascritto dalla storiografia contemporanea al partito neoguelfo meridionale, Savarese esprimeva la profonda insoddisfazione di una parte degli intellettuali nei confronti dello Stato ...
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neoguelfo
neoguèlfo agg. e s. m. (f. -a) [comp. di neo- e guelfo]. – Relativo al neoguelfismo: programma n.; concezioni, tendenze neoguelfe. Come sost., seguace del neoguelfismo: i n. dell’Ottocento.
neoguelfismo
s. m. [der. di neoguelfo]. – Forma italiana del cattolicesimo liberale, nella prima metà del sec. 19°; ne fu massimo esponente V. Gioberti, che nell’opera Del primato morale e civile degl’Italiani (1842-43) propose un cattolicesimo...