PERSICO, Federico
Pasquale Beneduce
PERSICO, Federico. – Nacque a Napoli il 6 aprile 1829 da Pasquale, negoziante, e da donna Maria Antonia Vacca, nella casa di famiglia del quartiere S. Giuseppe. Allievo [...] conversione della Storia nella Provvidenza (Della Enciclopedia cattolica, Napoli 1864, pp. 7, 10).
Dal tramonto del progetto neoguelfo, centrato sul Primato di Vincesso Gioberti, Persico salvava l’idea del patto necessario fra monarchia e papato, il ...
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PANZONI, Guglielmo (Pançoni, Panconi, Panthonus). – Ignoto l’anno di nascita, la figura di Guglielmo Panzoni (figlio di un Alberto) emerge, saltuariamente e sempre apparendo con contorni mal definiti e [...] in cui ebbe un ruolo di primissimo piano quel Rolandino che tra l'altro, fu anche uno dei principali esponenti del partito neoguelfo. Il che non è pleonastico a sapersi perché, se non Guglielmo stesso (di cui nulla al proposito si può dire né arguire ...
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MONZANI, Cirillo
Alberto Ferraboschi
MONZANI, Cirillo. – Nacque nel 1820 secondo la maggior parte degli studi, ma più probabilmente il 17 settembre 1823, a Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia), da Mariano [...] . Oltre a curare fin dal 1844 la pubblicazione della prima traduzione italiana della lettera a Lamennais del filosofo neoguelfo (Lettera sulle dottrine filosofiche-religiose di Lamennais. Prima edizione italiana di C. M., Napoli 1844), Monzani ne ...
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NETTI, Raffaele
Alessio Petrizzo
NETTI, Raffaele. – Nacque il 24 febbraio 1775 a Santeramo in Colle, presso Bari, da Marcantonio – esponente del ceto possidente legato alla locale ‘università’ (municipio) [...] registrata soprattutto dall’aneddotica locale, dove figura come partigiano entusiasta della svolta costituzionale nel 1848 – mai neoguelfo però: la stessa memoria familiare accentua il compiacimento dell’anziano Netti per le sue durature convinzioni ...
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SILVANI, Antonio
Marco Manfredi
– Nacque a Bologna il 16 marzo 1783, ultimo, nonché unico maschio, dei sei figli di Paolo Luigi e di Gertrude Cavara.
Il padre, proveniente da una famiglia borghese sufficientemente [...] allora in corso e incoraggiato fortemente dalla svolta dell’estate del 1846. Proprio l’avvento dell’atteso papa ‘neoguelfo’ riportò rapidamente in auge Silvani, divenuto nel frattempo un convinto giobertiano. Per la sua esperienza di riformatore, già ...
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CAMPANELLA, Federico
Alfonso Scirocco
Nato a Genova il 10 luglio 1804 da Sebastiano e Benedetta Tassara, si era iscritto all'università nel febbraio 1822, frequentando il primo anno di filosofia al [...] intercessione della madre. A Genova, si tenne lontano dalla politica, cui ricominciò a partecipare quando sulla spinta del movimento neoguelfo Carlo Alberto fece le prime concessioni. Sul finire del '47 il C. si orientò decisamente verso il programma ...
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GIULIANI, Giambattista
Domenico Proietti
Nacque a Canelli, nell'Astigiano, il 4 giugno 1818 da Paolo e Maddalena Ghione, in una famiglia di modeste condizioni; il suo nome di battesimo era Jacopo, mutato [...] di ricondurli a sistematicità e unità metodologica. Nella raccolta Alcune prose di G. Giuliani (Savona 1851), infatti, l'orizzonte neoguelfo della sua lectura Dantis è ribadito non solo dalla dedica del libro a C. Balbo ma soprattutto dalla scelta ...
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SPADA (Spada de' Medici), Lavinio
Gabriella Santoncini
SPADA (Spada de’ Medici), Lavinio. – Nacque a Macerata il 12 agosto 1801, secondogenito del conte Girolamo Spada e di Giulia de’ Medici.
A dodici [...] e All’Italia del 1848.
Esse hanno fatto adombrare una poetica morale e civile che collocherebbe il pensiero di Lavinio prossimo a quello neoguelfo senza che, tuttavia, ve ne sia mai stata una prova evidente. Si trattò, a ben vedere, di un tema caro a ...
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CAMPELLO, Pompeo
Filippo Mazzonis
Nacque a Spoleto il 15 febbraio del 1803 da Bernardino e dalla fiorentina Beatrice Bourbon del Monte. Concluse a Spoleto con successo gli studi iniziati a Castiglion [...] nulla "repubblicano" (come dimostrano i suoi scritti e il suo comportamento successivo), attaccato fino all'ultimo all'ideale neoguelfo, aderì alla Repubblica più che per convinzione, perché essa era il "prodotto logico della necessità", come ebbe a ...
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TROYA, Carlo
Ennio Corvaglia
– Nacque a Napoli il 7 giugno 1784, primogenito di Michele Troja e di Anna Maria Marpacher.
Ebbe un fratello, Ferdinando (v. la voce in questo Dizionario). Nel corso del [...] commerci e degli scambi e la fine del retaggio delle invasioni. Certamente erano risposte ben più complesse di quella ideologia neoguelfa che poi gli si è voluto comunemente attribuire sulla scorta delle polemiche del tempo e di un giudizio che ha ...
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neoguelfo
neoguèlfo agg. e s. m. (f. -a) [comp. di neo- e guelfo]. – Relativo al neoguelfismo: programma n.; concezioni, tendenze neoguelfe. Come sost., seguace del neoguelfismo: i n. dell’Ottocento.
neoguelfismo
s. m. [der. di neoguelfo]. – Forma italiana del cattolicesimo liberale, nella prima metà del sec. 19°; ne fu massimo esponente V. Gioberti, che nell’opera Del primato morale e civile degl’Italiani (1842-43) propose un cattolicesimo...