La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] le interiezioni gnaffè o alle guagnele (Manni 2003: 291 e 282), ma il gusto boccacciano sconfina spesso nella deformazione o nel neologismo: si pensi alla celebre battuta del prete da Varlungo («[il tabarro] è di duagio infino in treagio, e hacci di ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] suo uso è attestato sin dal XXVI sec., ma il significato di 'scrivere' che esso giunse ad assumere è evidentemente un neologismo. Benché il suo uso sia attestato solo più tardi, ḫur potrebbe essere un termine della lingua orale che avrebbe assunto un ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] , sia più frequentemente in corso di afasia in cui i disturbi lessicali, sia negativi (anomie) che positivi (parafasie, neologismi), sono in assoluto i più frequenti, indipendentemente dal tipo di afasia. L' anomia può presentarsi come il sintomo ...
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neologismo
s. m. [dal fr. néologisme, comp. di néo- «neo-» e gr. λόγος «parola», col suff. –isme «-ismo»]. – In genere, parola o locuzione nuova, non appartenente cioè al corpo lessicale di una lingua, tratta per derivazione o composizione...
neologia
neologìa s. f. [dal fr. néologie, comp. di néo- «neo-» e -logie «-logia»]. – In linguistica, il processo di arricchimento del lessico di una lingua attraverso la creazione di parole nuove, cioè di neologismi in senso stretto, o attraverso...