Psicologo (Chicago 1907 - Austin, Texas, 1967). Formatosi alla McGill University di Montreal, lavorò poi ai Yale Laboratories of primate biology a Orange in Florida (1933-37) e successivamente alle univ. [...] ; notevoli anche i contributi alla metodologia della psicologia, settore in cui subì fortemente l'influenza del neopositivismo e delle posizioni filosofiche di G. Bergmann. Opere principali: Behavior theory and conditioning (1956); Behavior theory ...
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WRIGHT, Georg Henrik von
Antonio Rainone
Logico e filosofo finlandese, nato a Helsinki il 14 giugno 1916. Laureatosi all'università di Helsinki (1937), fu per un breve periodo a Cambridge (1939), dove [...] W. dedicò le sue prime ricerche al problema dell'induzione e, sotto l'influsso del dibattito interno al neopositivismo, al concetto di probabilità a esso connesso. La rielaborazione della teoria baconiana e milliana dell'"induzione per eliminazione ...
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Tesi secondo cui il tutto è più della somma delle parti di cui è composto. Questo principio generale è stato variamente articolato in diverse discipline. Nel campo delle scienze umane si parla di o. a [...] la teoria nella sua globalità. Questa tesi (nota anche come tesi di Duhem-Quine) doveva minare le basi del neopositivismo e dare nuovo impulso, entro la filosofia analitica, al dibattito sul significato: in filosofia del linguaggio si parla infatti ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] . È stata difesa in maniera radicale e dogmatica, per es., da G. Lundberg, il quale riprende alcuni principi del neopositivismo viennese per applicarli alle scienze sociali: come Carnap all'epoca ''eroica'' del Circolo di Vienna, Lundberg ritiene che ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il marxismo dal 1945 al 1989
Francesca Izzo
Caratteri generali
Dopo la Seconda guerra mondiale, il marxismo – ovvero quell’insieme di teorie filosofiche, politiche, economiche, storiche ispirate al [...] pragmatismo e marxismo, allo scopo sia di mettere fuori gioco il materialismo dialettico che di dare densità storica al neopositivismo logico.
[I]l materialismo storico fino ad oggi è l’unica teoria della storia che sia positiva, cioè scientifica ...
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TOULMIN, Stephen Edelston
Antonio Rainone
Filosofo inglese, nato a Londra il 25 marzo 1922. Laureatosi in matematica e fisica a Cambridge nel 1942, conseguì il Ph.D., sempre a Cambridge, nel 1948. Lecturer [...] − che insieme con quelli di N.R. Hanson e Th. Kuhn avrebbe determinato il crollo delle ambizioni logiciste del neopositivismo −è stato sistematizzato da T. in una concezione evoluzionistica della "comprensione umana" secondo la quale le tradizioni ...
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LIBERTA
Mario De Caro
LIBERTÀ. – La discussione sul libero arbitrio. I processi decisionali, la psicologia cognitiva e le neuroscienze. La discussione sulla libertà in politica. Bibliografia
Il grande [...] tra loro, come il netto rifiuto delle questioni metafisiche da parte di molte tradizioni filosofiche (come il neopositivismo, il pragmatismo, la filosofia del linguaggio ordinario e il decostruzionismo); la fortuna della cosiddetta svolta linguistica ...
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Naturalismo
Alessandro Pagnini
Con il termine naturalismo si designano in genere posizioni tra loro assai diversificate, il cui comune denominatore può essere genericamente indicato nel rifiuto di riconoscere [...] . 1986), W.V.O. Quine coniò l'espressione epistemologia naturalizzata per esprimere il suo rifiuto della concezione, tipica del neopositivismo e di un certo kantismo, secondo cui vi sono verità a priori immutabili per quanto riguarda la logica o gli ...
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Toulmin, Stephen Edelston
Filosofo inglese (n. Londra 1922). Formatosi nell’univ. di Cambridge, ha insegnato poi a Oxford e successivamente è stato prof. di filosofia nell’univ. di Leeds (1955-59) e [...] , 1963, trad. it. Previsione e conoscenza: un’indagine sugli scopi della scienza), contrapponendo al formalismo del neopositivismo una «tassonomia» delle tecniche e delle procedure esplicative vigenti all’interno dei diversi settori della ricerca ...
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Filosofo francese della scienza (Bar-sur-Aube 1884 - Parigi 1962). La sua riflessione sulla scienza muove dall'inadeguatezza sia dell'idealismo sia dell'epistemologia positivistica dopo la rivoluzione [...] de la physique contemporaine, 1951; Le matérialisme rationnel, 1953). Differenziandosi dalle posizioni del positivismo e del neopositivismo, B. vede inerire alle scoperte scientifiche, la cui genesi non gli si mostra riducibile alla sola razionalità ...
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neopositivismo
neopoṡitivismo s. m. [comp. di neo- e positivismo]. – Corrente filosofica, detta anche positivismo logico, costituitasi prima come «Circolo di Vienna» intorno al filosofo della scienza M. Schlick, poi, dopo il manifesto del...
neopositivista
neopoṡitivista s. m. e f. e agg. [comp. di neo- e positivista] (pl. m. -i). – Esponente, fautore, seguace del neopositivismo: le concezioni, la dottrina dei n.; e come agg.: i filosofi n.; il movimento neopositivista.