WAISMANN, Friedrich
Filosofo neopositivista, nato a Vienna nel 1896, morto a Oxford il 4 novembre 1959. Allievo ed assistente a Vienna di M. Schlick (1929-36), insegnò poi (1937) a Cambridge come Lecturer [...] Hahn, O. Neurath, Wissenschaftliche Weltauffasnug: der Wiener Kreis, Vienna 1929; V. Kraft, Der Wiener Kreis, ivi 1950; F. Barone, Il neopositivismo logico, Torino 1953; A. L. Leroy, F.W., in Revue philos. de la France et de l'étranger, 1960, pp. 135 ...
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Filosofo inglese neopositivista, nato il 29 ottobre 1910. Prof. (dal 1946) di filosofia e logica all'University College di Londra; tende a inserire il positivismo logico nella tradizione empiristica inglese.
Scritti [...] principali: Demonstration of the impossibility of metaphysics, in Mind, 1934 (in cui sostiene la tesi neopositivistica che le proposizioni filosofiche e metafisiche sono pseudo-proposizioni senza significato); ...
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Filosofo neopositivista, nato a Wuppertal, Düsseldorf, il 18 maggio 1891. Prof. alle univ. di Vienna (dal 1926), di Praga (dal 1931), di Chicago (dal 1936), di Los Angeles (dal 1954); direttore, con H. [...] als Universalsprache der Wissenschaft, in Erkenntnis, 1931, pp. 432-65; Über Protokollsätze, ibid., 1932). v. anche neopositivismo, in questa App.
Opere principali: Der logische Aufbau der Welt, Berlino 1928; Scheinprobleme in der Philosophie, ivi ...
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Matematico e filosofo austriaco (Vienna 1879 - ivi 1934), prof. di matematica all'univ. di Vienna, fondò il primo circolo neopositivista, il Verein Ernst Mach, che doveva in seguito (1929) assumere la [...] denominazione di Wiener Kreis ("Circolo di Vienna"). Diresse, con O. Neurath, R. Carnap, Ph. Frank, la collezione di studî neopositivistici Einheitswissenschaft, in cui apparve anche lo scritto suo più ...
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Vienna
Viènna [Ted. Wien, la capitale dell'Austria] [STF] [FAF] Circolo di V.: denomin. (ted. Wiener Kreis) di un movimento neopositivistico che ebbe il suo centro a Vienna. Il primo circolo neopositivista, [...] denominato Verein Ernst Mach dal fondatore H. Hahn (quasi a sottolineare la continuità del nuovo movimento con l'empiriocriticismo di E. Mach, R. Avenarius e J. Petzoldt), fu chiamato nel 1929 Wienner ...
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Filosofo tedesco (Amburgo 1891 - Los Angeles 1953), naturalizzato statunitense. Tra i maggiori esponenti del neopositivismo, nell'ambito dell'analisi critica dei metodi e dei risultati della conoscenza [...] Politecnico di Stoccarda e nell'univ. di Berlino (1926-33). Nel periodo berlinese dette un forte impulso al movimento neopositivista come membro del Circolo di Berlino e dirigendo (dal 1930) con R. Carnap del Circolo di Vienna la rivista Erkenntnis ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] sviluppo del movimento, unito agli attacchi sempre più pressanti provenienti dall’esterno, portò a un progressivo sfaldamento del neopositivismo. Il criterio empirico di significanza finì col perdere la sua ragion d’essere non appena ci si rese conto ...
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empirismo
empirismo [Der. di empirico] [FAF] Atteggiamento epistemologico che pone nell'esperienza la fonte della conoscenza. Si oppone a innatismo e a razionalismo, le quali concezioni fanno derivare [...] pure, non ha senso parlare di un insieme costruito mediante infinite scelte arbitrarie, ossia facendo uso del postulato di Zermelo. ◆ [FAF] E. logico: movimento neopositivista nato intorno al 1929 come Circolo di Vienna: v. epistemologia: II 435 e. ...
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Orientamento di pensiero sviluppatosi soprattutto in Inghilterra dagli inizi del 20° sec., e volto prevalentemente allo studio del linguaggio nei suoi vari aspetti (scientifici, quotidiani, etici, logici [...] e le correnti pragmatiste statunitensi, in seguito al trasferimento negli USA di gran parte degli esponenti del movimento neopositivista (come R. Carnap, H. Reichenbach, C.G. Hempel), determina una confluenza di interessi e crea uno stimolo reciproco ...
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Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in particolare quelle intellettive, percettive, mnemoniche, intuitive e volitive.
Biologia
Lo studio scientifico dei [...] riduzione dei fenomeni mentali a quelli fisici, noto come ‘teoria dell’identità’, che si fa generalmente risalire al filosofo neopositivista H. Feigl e che sostiene una completa identità della m. e delle sue funzioni con il cervello e l’attività ...
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neopositivista
neopoṡitivista s. m. e f. e agg. [comp. di neo- e positivista] (pl. m. -i). – Esponente, fautore, seguace del neopositivismo: le concezioni, la dottrina dei n.; e come agg.: i filosofi n.; il movimento neopositivista.
neopositivismo
neopoṡitivismo s. m. [comp. di neo- e positivismo]. – Corrente filosofica, detta anche positivismo logico, costituitasi prima come «Circolo di Vienna» intorno al filosofo della scienza M. Schlick, poi, dopo il manifesto del...