Totò
Goffredo Fofi
Nome d'arte di Antonio De Curtis, attore teatrale e cinematografico, nato a Napoli il 15 febbraio 1898 e morto a Roma il 15 aprile 1967. Attraverso la centralità della 'maschera' [...] di tre quarti d'ora o un'ora, in attesa della proiezione cinematografica. T. era ancora confinato al teatro minore. Qui la sua Totò cerca casa trasformava in farsa uno spunto tipico del cinema neorealista, e se in Yvonne la Nuit (1949) di Giuseppe ...
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Rosi, Francesco
Francesco Bolzoni
Regista cinematografico, nato a Napoli il 15 novembre 1922. Facendo propria la lezione di Luchino Visconti, di cui era stato aiuto regista nella realizzazione di un'opera [...] e la suggestione del dialetto che, negli anni del suo esordio, spingevano il Neorealismo ad acquisire altre connotazioni sino ad arrivare agli esiti del cosiddetto Neorealismo rosa, ma al tempo stesso non si è mai lasciato affascinare da giochi ...
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Chiarini, Luigi
Paolo Bertetto
Critico e teorico, sceneggiatore e regista cinematografico, nato a Roma il 20 giugno 1900 e morto ivi il 12 novembre 1975. Uomo di cinema completo attraversò la cultura [...] di organizzatore e di diffusore della cultura cinematografica sembra prevalere sulle altre funzioni svolte, anche gli interni attesta certo una lontananza dall'estetica del Neorealismo e rinvia piuttosto al gusto per una rivisitazione alquanto ...
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Matarazzo, Raffaello
Sergio Grmek Germani
Regista cinematografico, nato a Roma il 17 agosto 1909 e morto ivi il 17 maggio 1966. Realizzatore di film di genere in primo luogo basati sull'accettazione [...] in autentica allucinazione formale.
Esordì come critico cinematografico su "Il Tevere" e "L'Italia al., Raffaello Matarazzo. Materiali, 2 voll., Savona-Torino 1976; Neorealismo d'appendice: per un dibattito sul cinema popolare, il caso Matarazzo ...
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Vergano, Aldo
Daniela Cavallo
Regista, sceneggiatore cinematografico e giornalista, nato a Roma il 27 agosto 1891 e morto ivi il 21 settembre 1957. Uno dei più prolifici sceneggiatori del cinema italiano [...] che ben si inscrive nella temperie culturale e politica del Neorealismo e per il quale ottenne nell'edizione del 1946-47 al regime fascista. Iniziò così a lavorare in ambito cinematografico, e da un suo soggetto e dalla sua sceneggiatura Alessandro ...
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Guerra, catastrofi e memorie del territorio
Gabriella Gribaudi
La memoria, le memorie
In questi anni memoria è parola diffusa, quasi abusata. Viene utilizzata per indicare fenomeni estremamente differenziati, [...] accoglienza (G.P. Brunetta, Storia del cinema italiano. Dal neorealismo al miracolo economico 1945-1959, 1982, p. 105). Tuttavia differenza con il racconto letterario di Moravia e quello cinematografico di De Sica. Entrambi i lavori, notevoli per ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] , come quella contro il neorealismo, frutto di confronti profondamente ideologizzati127. Primi segnali di apertura si avranno già nel corso degli anni Sessanta durante i quali la «Rivista del cinematografo» smette di essere espressione diretta ...
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La città del cinema
Gian Piero Brunetta
Il cinema arriva a Venezia
«Andémo, andémo alle vedute vive!»: come un gioioso grido di battaglia questa frase risuona nelle calli, rimbalza e guida la folla [...] -americane: si tratta di fare qualcosa che non faccia perdere alla città il primato di capitale mondiale dell’arte cinematografica. Il neorealismo favorisce la rinascita di una nuova etica e di una nuova epica sia per la critica che per il pubblico ...
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Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] l'idea di canonicità o di grammaticalità; se lo sguardo cinematografico è soltanto 'quasi' come lo sguardo umano, in cambio leggibili in parallelo, e cioè da un lato il cinema neorealista (Roberto Rossellini), con il suo bisogno di uscire dalla ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] Id.) di James Whale, per quanto non sia la prima versione cinematografica del celebre romanzo di Mary Shelley (1818), è per molti ha trovato i suoi riferimenti in Roberto Rossellini, nel neorealismo italiano e in quanti ‒ dai cineasti giapponesi a ...
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neorealismo
s. m. [comp. di neo- e realismo]. – 1. Movimento filosofico, sorto tra la fine dell’Ottocento e gli inizî del Novecento, che, pur con diversità di singole posizioni e interpretazioni, tende a rivalutare l’esistenza obiettiva del...
cinema
cìnema s. m., invar. – Forma accorciata (sull’esempio del fr. cinéma) di cinematografo, penetrata largamente nell’uso così da soppiantare quasi interamente il termine originario (soprattutto nel sign. di sala cinematografica: andare...