PATELLANI, Federico
Giulia Della Torre
PATELLANI, Federico. – Nacque a Monza il 1° dicembre 1911 da una famiglia milanese, primo di quattro fratelli.
Il padre Aldo, avvocato originario di Monterosso [...] figlio Aldo.
Nel 1939 fece la sua prima esperienza in campo cinematografico producendo con Carlo Ponti, cofondatore insieme a lui della casa fatti dell’anno.
Tra i maggiori esponenti del neorealismo fotografico, raccontò con i suoi scatti un’Italia ...
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Cinema Nôvo
Marco Pistoia
Movimento cinematografico nato nel periodo della presidenza di J. Goulart (1961-1964), che espresse, forse più di ogni altra 'nuova ondata', uno stretto legame fra la cultura [...] (la commedia musicale) sia quella della compagnia cinematografica Vera Cruz di San Paolo, "che intese dare combina nei suoi film le ricordate suggestioni con quelle del Neorealismo italiano (in particolare, dello stile viscontiano), il cinema ...
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Comparse
Mino Argentieri
Nel linguaggio teatrale e cinematografico sono così indicate le persone che appaiono sulla scena, isolate, in gruppo o in massa, senza prendere la parola, dilettanti o mestieranti [...] Nell'Europa continentale non mancarono in quegli anni i grandi affreschi cinematografici, popolati di masse, degni (se non, talora, a essi tagli di luce ed effetti di chiaroscuro. Il Neorealismo italiano, snidando le troupe dagli stabilimenti di posa, ...
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SAMPIETRO, Ines Isabella (Isa Miranda)
Emiliano Morreale
– Nacque a Milano il 5 luglio 1905, da Francesco e da Ambrogina Montanari.
Figlia di contadini della Lomellina immigrati a Milano (il padre era [...] però in patria una certa ostilità da parte dell’ambiente cinematografico, dovuta forse alla sua trasferta americana o forse a di Luchino Visconti. Nell’immediato dopoguerra, nel clima del neorealismo, l’attrice faticò a trovare un proprio posto, ma ...
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GUCCI, Rodolfo (in arte Maurizio D'Ancora)
Caterina Cerra
Nacque a Firenze il 16 luglio 1912 da Guccio e Aida Calvelli, ultimo di sei figli.
Il padre era proprietario in città, a via della Vigna, di [...] , il suo volto era poco adatto al neorealismo e la sua recitazione troppo legata ai modi d'anteguerra.
Del 1946, è il suo ultimo film, Biraghin, di C. Gallone, dopo trentasette interpretazioni cinematografiche. Dal 1948, il G. entrò attivamente nell ...
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Barbaro, Umberto
Edoardo Bruno
Critico, teorico, sceneggiatore e regista cinematografico, scrittore e autore teatrale, nato ad Acireale il 3 gennaio 1902 e morto a Roma il 19 marzo 1959. Fu figura di [...] vide opporsi ai dettami ideologici del regime e che, concretizzandosi nell'elaborazione di un'estetica cinematografica, contribuì all'affermazione del Neorealismo (tanto che lo storico Georges Sadoul gliene attribuì la denominazione) e del cinema d ...
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MONTUORI, Carlo Luigi
Alfonso Venturini
MONTUORI, Carlo Luigi. – Nacque a Casacalenda (Campobasso) il 3 agosto 1883 (come risulta dall’Anagrafe comunale, e non nel 1885 come in genere riportato) da [...] sperimentò l’impiego di luci artificiali per le riprese cinematografiche, ingegnandosi a utilizzare lampade da illuminazione stradale per girati quasi sempre in teatri di posa, alla stagione neorealista, dove le riprese erano per lo più in esterni, ...
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Cinéma vérité
Flavio De Bernardinis
La locuzione cinéma vérité (sull'argomento v. anche documentario) fu lanciata dal sociologo francese Edgar Morin in un articolo del gennaio 1960 sul settimanale "France [...] , per accentuare la 'presa diretta' del mezzo cinematografico sulla realtà viva, colta nel momento stesso in cui , i rapporti con il cinema italiano, a cominciare dal Neorealismo: Roberto Rossellini e Michelangelo Antonioni, a più riprese, non ...
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Riso amaro
Federica Villa
(Italia 1949, bianco e nero, 108m); regia: Giuseppe De Santis; produzione: Dino De Laurentiis per Lux Film; soggetto: Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani, Gianni Puccini; sceneggiatura: [...] un dicotomico campo-controcampo. Ingabbiate in uno spazio cinematografico che le costringe a stare vicine, malgrado la abbiamo conosciuto…". Riso amaro consegna così il corpo neorealista al cinema degli anni Cinquanta, traducendo nelle sue ...
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Pather panchali
Fabrizio Colamartino
Pather panchali (India 1952-55, 1955, Il lamento sul sentiero, bianco e nero, 115m); Aparajito (India 1956, 1957, L'invitto, bianco e nero, 110m); Apu sansar (India [...] , spesso con eccessiva facilità, una filiazione diretta del neorealismo italiano. In realtà, per molti versi essi sono i confini nazionali e a trovare spazio nei circuiti cinematografici occidentali: presentato a Cannes nel 1956, Pather panchali ...
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neorealismo
s. m. [comp. di neo- e realismo]. – 1. Movimento filosofico, sorto tra la fine dell’Ottocento e gli inizî del Novecento, che, pur con diversità di singole posizioni e interpretazioni, tende a rivalutare l’esistenza obiettiva del...
cinema
cìnema s. m., invar. – Forma accorciata (sull’esempio del fr. cinéma) di cinematografo, penetrata largamente nell’uso così da soppiantare quasi interamente il termine originario (soprattutto nel sign. di sala cinematografica: andare...