INCORONATO, Luigi
Serena Andreotti Ravaglioli
Scrittore italiano, nato a Montreal (Canada) il 5 luglio 1920, morto suicida a Napoli il 26 marzo 1967. Trasferitosi in Italia nel 1930, frequentò la Scuola [...] Paese sera, Cronache meridionali, Le ragioni narrative.
Esordì con Scala a San Potito (1950), cruda rappresentazione in chiave neorealista della realtà napoletana, improntata al più totale pessimismo: non vi è possibilità di riscatto per un'umanità ...
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Pirro, Ugo
Bruno Roberti
Sceneggiatore e scrittore, nato a Salerno il 24 aprile 1920. Formatosi nell'atmosfera ricca di sollecitazioni civili del dopoguerra italiano, con la sua sensibilità di scrittore [...] , P. ha stabilito un rapporto di collaborazione significativo con Carlo Lizzani (con cui ha condiviso la formazione nel clima neorealista) e con Elio Petri, in cui ha trovato affinità elettive di rigore morale, di sdegno civile, di militanza politico ...
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VIGANÒ, Renata
Giuliano Manacorda
Scrittrice, nata a Bologna il 20 giugno 1900, morta ivi il 23 aprile 1976. Di professione infermiera, sposò lo scrittore A. Meluschi, che la ricordò nel finale del [...] eventi e dell'animo con cui li vivono i protagonisti, fanno dell'opera uno dei testi più autentici della narrativa neorealista. Gli stessi modi vengono confermati nei racconti di Arriva la cicogna (1954), ambientati per la maggior parte nel mondo ...
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Scrittrice brasiliana (Fortaleza 1910 - Rio de Janeiro 2003). Dopo il successo del suo primo romanzo, O Quinze, l'attività letteraria di P. è stata intensissima: ha collaborato con settimanali e quotidiani, [...] vaccaio Chico Bento e della sua famiglia divengono lo spunto per narrare il sertão brasiliano con uno stile tendenzialmente neorealista. Il romanzo che, pur pubblicato in appena mille esemplari, ottenne un'accoglienza favorevole da parte di numerosi ...
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ROMANO, Graziella, detta Lalla
Giuseppe Antonio Camerino
Scrittrice, nata a Demonte (Cuneo) l'11 novembre 1909. Dopo un periodo trascorso come bibliotecaria prima e come insegnante poi, e dopo la pubblicazione [...] resto, pure nei versi de L'autunno, 1955), più apprezzato ovviamente in occasione della ristampa del 1967 che non in clima ''neorealista''.
Nel 1957 con il romanzo Tetto murato (premio Pavese) la R. tenta di agganciare ai fatti della guerra e della ...
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Filosofia
Movimento filosofico tendente a rivalutare l’esistenza obiettiva del reale, soprattutto contro il soggettivismo della filosofia idealistica. Come movimento filosofico il n. sorse tra la fine [...] . De Sica, sceneggiatura di C. Zavattini, storia di due bambini abbandonati che lottano per la sopravvivenza. L’anno dell’acme neorealista fu il 1948, con Germania anno zero di Rossellini, dove il protagonista, dopo avere ucciso il padre ammalato, si ...
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Scrittore italiano (Polizzi Generosa, Palermo, 1882 - Fiesole 1952); prof. di letteratura tedesca nelle univ. di Torino (1909-10) e di Roma (1910-17), poi nell'Accademia scientifico-letteraria di Milano [...] dannunziano che converte in abulia l'originaria brama di potenza. Ad esso, che ebbe poi un certo influsso sulla narrativa "neorealista", seguirono altri romanzi e racconti: I vivi e i morti, 1923; Le belle, 1927; Tempesta nel nulla, 1931; ecc. Al ...
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Casadio, Aglauco
Flavio De Bernardinis
Regista e scrittore, nato a Faenza (Ravenna) il 23 novembre 1917. Autore di alcuni cortometraggi d'arte e d'argomento industriale e di due lungometraggi d'invenzione, [...] accolto come un originale tentativo, in chiave surreale e, al contempo, popolare, di rinnovare gli stilemi zavattiniani del cinema neorealista: ma un simile esperimento, fra il picaresco e il poetico, non incontrò il favore del pubblico. C. diresse ...
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Pseudonimo dello scrittore austriaco Theodor Tagger, nato a Vienna il 26 agosto 1891, morto a Berlino il 5 dicembre 1958. Figlio di un industriale, e di madre francese, studiò a Vienna e Parigi. Aperto [...] rifacimento del Vasantasena), si affermò clamorosamente come autore drammatico con Krankheit der Jugend (1926), vigoroso quadro neorealista di una 'gioventù bruciata' cinica e violenta, indulgente per altro - troppo spesso - a una iperbolica tendenza ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] che non siano quelle prossime del calligrafismo liricizzante o di una certa spartana sobrietà (il miglior frutto della voga neorealista), si può certamente parlare per molta narrativa degli anni 1950, nella quale si segnalano i più disparati recuperi ...
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neorealista
s. m. e f. e agg. [der. di neorealismo] (pl. m. -i). – Esponente, fautore, seguace del neorealismo, in filosofia o nelle varie manifestazioni d’arte: le concezioni, la poetica dei n.; in funzione di attributo: i filosofi, gli scrittori...
neorealismo
s. m. [comp. di neo- e realismo]. – 1. Movimento filosofico, sorto tra la fine dell’Ottocento e gli inizî del Novecento, che, pur con diversità di singole posizioni e interpretazioni, tende a rivalutare l’esistenza obiettiva del...