La cultura: contenuti e forme
Gino Benzoni
Un'identità culturalmente rilanciata
Drasticamente ridimensionata sul piano dei rapporti di forza in un quadro generale che non recepisce più i suoi medievali [...] solo di presunzione. È anche convinzione. Sicché un Leonardo Donà, rappresentante veneto a Madrid, esclama, nel 1572, che v. Alberto Tenenti, Il "De perfectione rerum" di Nicolò Contarini, "Bollettino dell'Istituto di Storia della Società e dello ...
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Proprietà fondiaria e agricoltura
Gian Maria Varanini
Geografia e storia
Non da oggi il problema dell'espansione della proprietà fondiaria veneziana nella Terraferma è presente all'attenzione degli [...] " per le residenze dei coloni e dei dipendenti, che lasciano intuire (come a Cal di Meolo, nelle terre degli eredi di NicolaDonà, o nella possessione dei Valier a Vallio) consuetudine di vita e gerarchie sociali fra i "patroni" e i rustici ormai ...
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La produzione e la circolazione del libro
Marino Zorzi
L'industria tipografica nel Seicento: capacità produttiva e organizzazione corporativa
Negli ultimi anni del Cinquecento e nel primo Seicento [...] , Leonardo, p. 764.
246. M. Tafuri, Venezia e il Rinascimento, p. 284; G. Cozzi, Donà, Leonardo, p. 770.
247. Gaetano Cozzi, Contarini, Nicolò, in Dizionario Biografico degli Italiani, XXVIII, Roma 1983, p. 254 (pp. 247-255)
248. Id. - Luisa Cozzi ...
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La fine della Repubblica aristocratica
Piero Del Negro
"Una Repubblica che già conoscono essere sull'orlo della caduta". Lineamenti della crisi strutturale dello Stato veneto
Nel tardo autunno del [...] cl. IV. 572 (= 558), c. 299.
58. [Nicolò 2° Guido Erizzo], Lettera ingenua ad un amico in cui ], Raccolta cronologico-ragionata, II, pp. 265-268 e 275-276.
204. [F. e P. Donà], Esatto diario, pp. XL-XLIX.
205. Cf. sopra la n. 110.
206. [F. Calbo ...
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Lavoratrici
Maria Teresa Sega
Zanze era di Cannaregio e faceva l'infilaperle. Passava lunghe ore seduta in circolo con le vicine in calle, la sessola di legno sulle ginocchia, ridendo talvolta con [...] la loro gratitudine la sigaraia Maria Barbini, l'operaia Amabile Donà, ricamatrice della bandiera, e la stiratrice Luigia Campagnol, nota Jacob Levi, Moisè Errera, Eugenio Forti, conti Nicolò e Angelo Papadopoli, Vincenzo Breda, Alessandro Rossi: ...
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L'invenzione del teatro
Carmelo Alberti
Un'idea di teatro tra festa e rappresentazione
Il laboratorio dello spettacolo, nell'età moderna, trae i propri modelli rappresentativi da una miriade di fonti: [...] moglie Caterina e i figli Maria e Giovanni.
111. Cf. Nicola Mangini, Sui rapporti del Vivaldi col teatro di Sant'Angelo, in Lettera ammonitoria di Giulio Cesare Becelli, il quale non per-dona a Lelio di aver accusato il nobile pubblico veneziano d ...
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L’invenzione del teatro
Carmelo Alberti
Un’idea di teatro tra festa e rappresentazione
Il laboratorio dello spettacolo, nell’età moderna, trae i propri modelli rappresentativi da una miriade di fonti: [...] cf. Elena Bassi, Il convento della Carità, Vicenza 1971, pp. 129-131; Nicola Mancini, I teatri di Venezia, Milano 1974, pp. 15-19; F. Mancini di Giulio Cesare Becelli, il quale non per-dona a Lelio di aver accusato il nobile pubblico veneziano ...
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Il fronte interno sulle lagune: Venezia in guerra
Emilio Franzina
Il "fronte interno" sulle lagune: Venezia in guerra (1938-1943)
Luci e ombre della "grande Venezia"
Venezia sembra poter figurare [...] 'Armi, fondatore e titolare dello jutificio di San Donà di Piave (dov'era stato capo dell'amministrazione italiana nella seconda guerra mondiale, Roma 1992, pp. 93-108, e Nicola Della Volpe, Censura e propaganda, in L'Italia in guerra. Il secondo ...
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Vedi COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE dell'anno: 1973 - 1994
COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE (Collezioni dal Rinascimento al sec. XIX, ν. S 1970, p. 242)
C. Gasparri
Questo aggiornamento intende presentare solo le [...] per Carla Guglielmi, Roma 1989, p. 54 ss.
Guisa. - Nicolò, della grande famiglia francese dei Guisa, abita nel Palazzo Capodiferro ed già Baroncelli, è confiscata nel 1564 da Cosimo I che la dona a Isabella; nel 1624 passa a M. Maddalena d'Austria. ...
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La musica
Giovanni Morelli
Veduta a cannocchiale diritto (1)
Sulla musica a Venezia (o sulla musica di Venezia), sulla produzione-consumo e sulla assunzione di ruolo e di senso da parte della musica [...] di media età, attorno ai quarant'anni, mentre la natura dona più frequentemente voci così singolari a ragazzi e a giovanetti che si fanno quasi più per negozio che per trattenimento" (cf in Nicola Mangini, I teatri di Venezia, Milano 1974, p. 30).
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