Vedi ALTAI dell'anno: 1958 - 1994
ALTAI
S. I. Rudenko
K. Jettmar
K. Jettmar
S. I. Rudenko
Grande sistema montuoso dell'Asia centrale che si eleva fra il bassopiano siberiano a N e le depressioni [...] di questi stati, sull'enorme distesa delle steppe europee ed asiatiche, dei semideserti e delle regioni montuose vivevano numerose tribù nomadi presso cui ancora non si era affermato l'uso della scrittura. Queste tribù erano note ai Greci con l'unico ...
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barbariche, invasioni
Chiara Frugoni
La fine del mondo antico
Alla fine del 4° secolo d.C. l'Occidente era povero, in piena decadenza; l'Oriente invece era ricco, con grandi e belle città. Di fronte [...] lingua erano simili ai Mongoli. Vivevano nelle steppe, zone deserte e fredde con poca erba, erano guerrieri e cacciatori nomadi e si spostavano sempre a cavallo. L'avanzata degli Unni costrinse tutti quei popoli che erano stanziati verso occidente ad ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Catia Di Girolamo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il declino dell’Orda d’oro ha tra le sue conseguenze l’emergere della potenza del [...] , l’emergere della potenza del granducato di Lituania. I Lituani, infatti, si insediano nel vuoto di potere determinatosi tra i nomadi e gli Slavi orientali. La Lituania non è un regno cristiano; i Lituani nel tardo Medioevo sono gli ultimi pagani d ...
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Dovlatov, Sergej Donatovic
Dovlatov, Sergej Donatovič. – Scrittore e giornalista russo (Ufa 1931- New York 1990). Figlio di un regista teatrale, lavora come giornalista dai primi anni Settanta, mentre [...] un campo di prigionia; Il parco di Puškin (2004), galleria di ritratti di un'umanità inconsapevolmente grottesca, tra dissidenti, nomadi alcoolisti e intellettuali fuori uso; La filiale (2010), dove un invitato a Los Angeles a un delirante convegno ...
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(arabo Sāḥil o Sāḥel) Pianura costiera; per estensione, le aree di contatto fra deserto e steppa.
Da alcuni decenni, il termine ha assunto, per antonomasia, il valore di specifica denominazione di un’unica [...] è di tipo steppico a Nord, a savana arborata a Sud.
Nel S. si pratica l’allevamento, in forme nomadi o seminomadi (capre, dromedari, bovini), nelle sezioni settentrionali, e la cerealicoltura (sorgo, miglio) in quelle meridionali; in prossimità dei ...
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Antropologo sociale scozzese (n. Glasgow 1930). Ha svolto significative ricerche sul campo tra le popolazioni della Somalia, di cui ha studiato la storia, le strutture sociali e politiche e la religiosità. [...] Formatosi alla scuola di E. E. Evans-Pritchard, fu da questi avviato, nel 1955, a una ricerca sul campo tra i pastori nomadi della Somalia italiana e poi di quella britannica. Da allora il suo rapporto con i Somali non è più cessato, con ritorni sul ...
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Cavità di varia origine naturale (v. grotta) o artificiale, di dimensioni e forme svariatissime, talora seguita dalle acque e che s'addentra in pareti rocciose oppure nel suolo.
L'uomo delle caverne.
Abitazioni [...] scavate nella roccia anche famiglie agiate.
I primi abitatori delle caverne furono gruppi di cacciatori prevalentemente nomadi. Il nomadismo dei trogloditi preistorici non va considerato tuttavia come un perpetuo errare senza meta. Si trattava con ...
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Il fenomeno criminale in generale. - Il fenomeno della c. e della delinquenza (v. delinquenza, XII, p. 537; App. II, i, p. 765; IV, i, p. 581) in questi ultimi venti anni è andato assumendo caratteristiche [...] ), la c. militare, i reati classici contro la proprietà (furti, rapine ed estorsioni) nella loro moderna fenomenologia, la c. di nomadi, zingari e di extra-comunitari, i culti e le sette religiose (che hanno a volte assunto connotazioni criminali o ...
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. Il nome deriva dalla località di Saint-Acheul, sobborgo di Amiens, nella valle della Somme, in Francia. Qui si cominciarono a raccogliere, verso la metà del secolo scorso, i celebri amigdaloidi o asce [...] cicli industriali.
Null'altro di cotesta età ci è pervenuto che le selci scheggiate. Le famiglie umane dovettero ancora vivere nomadi e all'aperto. Sugli altipiani e lungo i fiumi gli oggetti abbandonati - selci scheggiate - si rinvennero sporadici o ...
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JENISSEI (trascriz. tradizionale, secondo la pronunzia, del nome Enisej; A. T., 103-104)
Giorgio Pullè
Uno dei maggiori fiumi della Siberia, così detto da Joanissei, voce tungusa che significa "grande [...] che arrestano la navigazione; le rive sono coperte di foreste di conifere o accompagnate da praterie, ove vagano tribù tartare nomadi dedite alla caccia; vi abitano pochi coloni russi, per quanto la regione circostante sia ricca di oro, carbone, sale ...
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nomade
nòmade agg. e s. m. e f. [dal lat. nomas -ădis, gr. νομάς -άδος, propr. «che pascola, che va errando per mutare pascoli», dal tema di νέμω «pascolare»]. – 1. Di gruppo etnico (e suoi appartenenti) che pratica il nomadismo: popolo, stirpe,...
nomadismo
s. m. [der. di nomade]. – 1. In etnologia, il modo di esistenza proprio di un popolo o tribù che muta spesso il luogo della dimora, vivendo generalmente in tende, capanne smontabili, ripari improvvisati; è tipico ancor oggi di alcuni...