Insieme ai nomi, i verbi e gli avverbi, gli aggettivi sono una delle classi aperte di parole dell’italiano. Essa può essere suddivisa nelle due sottoclassi degli aggettivi qualificativi (che denotano per [...] aggiunte anche alcune costruzioni di più parole che operano come aggettivi invariabili:
(1) Una ragazza acqua e sapone
(2) Una bistecca (1978: 173) cita – oltre a quelli riferiti a nomi propri (cfr. «questa nobilissima Beatrice», Vita Nuova XXII), ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] certa affinità con le preposizioni. Anzitutto, dal punto di vista morfologico, sia gli avverbi sia le ➔ preposizioni sono parti invariabili del discorso, e come tali non hanno flessione e non si accordano con altri elementi della frase (in ciò essi ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] fantasia
Negli esempi (7), (8) e (9) i tre nomi (piedi, idee e fantasia) non esprimono oggetti ‘posseduti’ dalle forme attestate in passato e non sopravvissute sono, ad es., le forme invariabili mie, tuo, suo e i plurali mia, tua, sua del fiorentino ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La semiotica, o semiologia – dal greco sēmêion, “segno” – viene tradizionalmente definita [...] se si designassero le tre nozioni qui in questione con dei nomi che si richiamano l’un l’altro pur opponendosi. Noi proponiamo un’impalcatura comune che permette di fissare certi elementi invariabili del racconto, la presenza dei quali definisce la ...
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Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] (ad es. senza alcun motivo), anche posposto al nome (senza motivo alcuno).
Qualche, invariabile, si usa solo con nomi numerabili (qualche soldo; ➔ nomi); rispetto ad alcuni, con cui è spesso intercambiabile, è più colloquiale; sinonimi meno comuni ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] (per, ieri, perché, boh!), e tanto basta per parlare di classi variabili (nomi, aggettivi, verbi, articoli, pronomi) e classi invariabili (avverbi, preposizioni, congiunzioni, interiezioni). Ma ovviamente le parole che variano non variano tutte ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] Corbett 20062: 730), che in italiano comprende ➔ aggettivi, ➔ nomi e ➔ pronomi:
(1) ho appena finito di leggere un quindi associati ai fenomeni di ➔ numero grammaticale.
In italiano sono invariabili, a eccezione di uno, che varia secondo il ➔ genere ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] Si hanno varianti ortografiche (come le scrizioni del plurale di nomi terminanti con le sillabe -cia e -gia precedute da che dà luogo alla formazione di una nuova classe di aggettivi invariabili (Durante 1981: 268).
Coinvolto in numerosi fenomeni è il ...
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Nell’accezione moderna, con soprannome s’intende un elemento onomastico aggiunto al nome personale (➔ antroponimi; ➔ cognomi). Può essere riferito a un individuo o a una famiglia intera; in determinati [...] maschile, a Catanisa per il femminile, e, con forme invariabili, Jadduzzu e a Jadduzzu, Spogghiamaronni e a Spogghiamaronni; qui Tor Bella Monaca, in L’onomastica di Roma. Ventotto secoli di nomi. Atti del convegno (Roma, 19-21 aprile 2007), a cura ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] ellittiche, hanno assunto il valore di frase intera (Poggi 1995: 413). Possono derivare da aggettivi (bravo!, giusto!), nomi (peccato!, animo!, cazzo!), avverbi (bene!, fuori!) o verbi (zitto!, guarda!).
Le funzioni delle interiezioni improprie sono ...
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plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica e grammatica, in quanto costituisce...
nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...