La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] i ➔ connettivi, vale a dire l’insieme di forme linguistiche invariabili che segnalano la presenza di relazioni logiche.
Nel testo (9):
all’indicativo presente con soggetto impersonale, e dai nomi appartenenti al campo semantico della pasta farcita. ...
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Insieme ai nomi, i verbi e gli avverbi, gli aggettivi sono una delle classi aperte di parole dell’italiano. Essa può essere suddivisa nelle due sottoclassi degli aggettivi qualificativi (che denotano per [...] aggiunte anche alcune costruzioni di più parole che operano come aggettivi invariabili:
(1) Una ragazza acqua e sapone
(2) Una bistecca (1978: 173) cita – oltre a quelli riferiti a nomi propri (cfr. «questa nobilissima Beatrice», Vita Nuova XXII), ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] certa affinità con le preposizioni. Anzitutto, dal punto di vista morfologico, sia gli avverbi sia le ➔ preposizioni sono parti invariabili del discorso, e come tali non hanno flessione e non si accordano con altri elementi della frase (in ciò essi ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] fantasia
Negli esempi (7), (8) e (9) i tre nomi (piedi, idee e fantasia) non esprimono oggetti ‘posseduti’ dalle forme attestate in passato e non sopravvissute sono, ad es., le forme invariabili mie, tuo, suo e i plurali mia, tua, sua del fiorentino ...
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Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] (ad es. senza alcun motivo), anche posposto al nome (senza motivo alcuno).
Qualche, invariabile, si usa solo con nomi numerabili (qualche soldo; ➔ nomi); rispetto ad alcuni, con cui è spesso intercambiabile, è più colloquiale; sinonimi meno comuni ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] (per, ieri, perché, boh!), e tanto basta per parlare di classi variabili (nomi, aggettivi, verbi, articoli, pronomi) e classi invariabili (avverbi, preposizioni, congiunzioni, interiezioni). Ma ovviamente le parole che variano non variano tutte ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] Corbett 20062: 730), che in italiano comprende ➔ aggettivi, ➔ nomi e ➔ pronomi:
(1) ho appena finito di leggere un quindi associati ai fenomeni di ➔ numero grammaticale.
In italiano sono invariabili, a eccezione di uno, che varia secondo il ➔ genere ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] Si hanno varianti ortografiche (come le scrizioni del plurale di nomi terminanti con le sillabe -cia e -gia precedute da che dà luogo alla formazione di una nuova classe di aggettivi invariabili (Durante 1981: 268).
Coinvolto in numerosi fenomeni è il ...
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Nell’accezione moderna, con soprannome s’intende un elemento onomastico aggiunto al nome personale (➔ antroponimi; ➔ cognomi). Può essere riferito a un individuo o a una famiglia intera; in determinati [...] maschile, a Catanisa per il femminile, e, con forme invariabili, Jadduzzu e a Jadduzzu, Spogghiamaronni e a Spogghiamaronni; qui Tor Bella Monaca, in L’onomastica di Roma. Ventotto secoli di nomi. Atti del convegno (Roma, 19-21 aprile 2007), a cura ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] ellittiche, hanno assunto il valore di frase intera (Poggi 1995: 413). Possono derivare da aggettivi (bravo!, giusto!), nomi (peccato!, animo!, cazzo!), avverbi (bene!, fuori!) o verbi (zitto!, guarda!).
Le funzioni delle interiezioni improprie sono ...
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plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica e grammatica, in quanto costituisce...
nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...