L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] che su artisti e poeti di Corrente ha una singolare influenza il filosofo Antonio Banfi, professore all’Università Statale confidato a Marié, secondo tenore, un ottimo musicista, la cui voce non è priva di carattere al grave, ma che in scena è un ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] voi corrisponde al pronome di seconda persona singolare tu, con la funzione di indicare una pluralità di destinatari, il pronome di prima persona noi non è, propriamente, il plurale di io, dato che non indica due emittenti che producono all’unisono ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] E cresci, cresci, cresci, diventò in pochi minuti un nasone che non finiva mai (Collodi, Le avventure di Pinocchio, cap. 3)
Una polirematiche, parole) alcune forme verbali alla seconda persona singolare dell’imperativo: oltre al già citato lecca lecca ...
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La varietà algherese del catalano è parlata ad Alghero (in catalano L’Alguer o, con nome storico vezzeggiativo, Barceloneta), città nella Sardegna nord-occidentale. La popolazione di Alghero, frazioni [...] scelta tra la grafia catalana e quella italiana. Per non relegare l’algherese al ruolo di lingua colloquiale, l Dopo gli anni Sessamta del Novecento escono diversi studi su singoli aspetti della struttura dell’algherese, una grammatica storica (Blasco ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] più tardi nell’italiano comune; ma, da una parte, i dizionari dialettali non sono anteriori al XIX secolo e non sono storici (non permettono cioè di ricostruire le vicende delle singole voci dalle origini) e, dall’altra parte, sono rari gli spogli ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] è particolarmente evidente nei casi di doppio plurale, uno collettivo, di massa, non individuato in -a e uno in -i che al singolare invece corrisponde: le cervella sono diverse da una pluralità di cervelli, le braccia o le corna sono concettualizzate ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] base, hanno assunto un particolare significato. Descrivere questo significato però non è cosa facile (come s’è avuto modo di mostrare (bistecchiera, pulsantiera) e locativi (conigliera, torbiera). Singolare poi il caso di -trice, che pur registrando ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] con il nome di base». Il nome di base è di norma un nome non animato, perlopiù concreto; il nome derivato è animato, di norma umano, e Numerosi suffissi sono usati per formare nomi che al singolare indicano un’entità formata da un insieme di elementi. ...
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Nella tradizione grammaticale italiana i verbi reciproci sono una sottoclasse dei verbi pronominali (tutti i verbi in -si e altri ancora; ➔ pronominali, verbi) o dei verbi riflessivi (tutti i verbi in [...] lo più di verbi pronominali del primo tipo, con reciprocità sul soggetto, con i quali è possibile sia la lettura non reciproca (soggetto singolare e locuzione da solo, da sola: es. 20) sia la lettura reciproca, che ammette o addirittura richiede l ...
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DALLE LASTE (Delle Laste), Natale
Paolo Preto
Nato a Marostica (Vicenza) il 30 marzo 1707 da Pietro e Margherita Tisocco, entrò in seminario a soli undici anni e conseguì a ventidue la laurea in teologia. [...] stese dal D. senza pretese letterarie ma con genuina e non affettata destinazione familiare, le 263 Lettere familiari sono per noi di stile, e sopra tutto con grazia e piacevolezza singolare", esse ci tratteggiano con sobria efficacia l'immagine del ...
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singolare
(ant. singulare) agg. e s. m. [dal lat. singularis «proprio di uno solo», der. di singŭlus «singolo»]. – 1. agg. a. ant. Che concerne una singola persona o cosa, che è proprio di un individuo singolo: Là dove avrà dal re de’ Catalani...
singolo
sìngolo (ant. sìngulo) agg. e s. m. [dal lat. singŭlus -a -um, usato spec. come agg. distributivo di unus, soprattutto al plurale]. – 1. agg. a. Preso o considerato a sé, distinto dagli altri; ciascuno di per sé, uno per uno; isolato:...