fato
Nozione solitamente definita in correlazione o in contrapposizione a quelle di provvidenza, destino, libertà, determinismo; tuttavia, il precisarsi del concetto di f. come preordinamento irrevocabile [...] (πρόνοια) divina. F. e provvidenza sono cioè concepiti in modo unitario, non in opposizione. La nozione di provvidenza, infatti, non si riferisce a un intervento trascendente nell’ordine necessario della realtà (che nell’ottica cristiana può essere ...
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equazione
equazione uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili, dette incognite dell’equazione. Per esempio, le equazioni x + 1 = 3 e x 2 − 5x + 6 = 0 hanno una incognita, mentre [...] (→ equazione trascendente). Se le incognite di un’equazione sono delle funzioni, si parla allora di → equazioni funzionali: se, insieme alle funzioni incognite, l’equazione coinvolge anche le loro derivate (cioè implica non solo operazioni ...
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Gioberti, Vincenzo
Mario Scotti
Benché il G. non abbia, se non nelle giovanili Chiose alla Commedia (1821-23), trattatto espressamente di D. (disegnò, infatti, ma non scrisse un libro su questo tema), [...] civile d'Italia (1851), per nón citare che le opere più famose, non è la contrapposizione di due stili o di due fantasie, ma la scoperta che i due poeti sono i più compiuti celebratori dei due diversi momenti del reale, quello trascendente ...
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Nel suo significato più generale – come attività od operazione posta in essere da un determinato soggetto – l’a. corrisponde al fare (ποιεῖν) aristotelico, che il filosofo greco contrappone al subire, [...] saperi tecnici) e πράξις (la sfera dell’agire umano in senso lato, che non si risolve nella creazione di oggetti ma ha il suo fine in sé stessa e che genera una tensione verso la sfera della trascendenza che apre la via alla fede. In Laberthonnière ...
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Dio
Essere supremo, concepito e venerato quasi universalmente quale creatore e quale ordinatore dell’Universo.
Il politeismo
La fantasia creatrice di miti tende a fissare in modo concreto e preciso [...] di Dio, secondo l’espressione di Pascal, sensibile (cioè percettibile) «al cuore, non alla ragione». A tali correnti si riattaccano in qualche modo quelle che, sottolineando non solo la trascendenza di Dio, ma anche il suo distacco dal mondo finito ...
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integrazione
integrazione termine con cui si indica il calcolo di un → integrale: l’integrazione di una funzione consiste nella ricerca delle sue primitive. Il termine è usato anche per indicare la risoluzione [...] (x)/q(x) di cui si voglia determinare una primitiva F(x). Non è restrittivo supporre che il grado di p sia minore di quello di integrazione per parti, integrando ogni volta il fattore funzione trascendente: eαx, sin(αx), cos(αx). A ogni integrazione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Bernardoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La fisiognomica nel Settecento costituisce un terreno sul quale si incontrano interessi [...] Johann Kaspar Lavater, per il quale peraltro il disegno non sarebbe solo un fondamentale strumento di rilevamento, ma anche primi segni di umanità nel Samoiedo, per arrivare al genio trascendente di Kant e di Newton.
Johann Kaspar Lavater
Tra il ...
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Schrader, Paul
Giona Antonio Nazzaro
Critico, sceneggiatore e regista cinematografico statunitense, nato a Grand Rapids (Michigan) il 22 luglio 1946. Figura tanto fondamentale quanto sottovalutata della [...] a rifiutare ogni approccio che non sia intellettuale e formalistico e teso a cogliere il trascendente. Accolto sotto l'ala film Exorcist: the beginning (2004), per affidarla, a riprese non ancora concluse, a Renny Harlin.
Nel 1992 il critico inglese ...
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creazione
Concetto caratterizzato dalla nota dell’assoluta novità che quanto si presenta come ‘creato’ manifesta rispetto alla situazione in cui esso ancora non sussisteva. Il semplice fare presuppone [...] dalla stessa tradizione ebraica (che si appoggiava al Genesi, dove peraltro non v’è un concetto di c. dal nulla, ma un discorso , respingono come mito la concezione teistica di un Dio trascendente e del fiat creatore. Nell’attualismo di Gentile, il ...
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bene
Nella storia della filosofia è possibile distinguere due diverse concezioni del b.: una oggettivistica e metafisica, e una soggettivistica. Il massimo esponente della prima è Platone, per il quale [...] cose sensibili. Aristotele elabora due concezioni del b.: una di carattere antiplatonico, secondo la quale il b. non è qualcosa di trascendente bensì è qualcosa di immanente alla vita sociale e politica dell’uomo, una di ispirazione platonizzante, in ...
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trascendente
trascendènte agg. [dal lat. transcendens -entis, part. pres. di transcendĕre «trascendere»]. – 1. In filosofia (in contrapp. a immanente), detto di termine che specifica il carattere di ciò che è al di là di un limite, soprattutto...
trascendenza
trascendènza s. f. [der. di trascendente]. – 1. In filosofia, la condizione o la proprietà di essere trascendente, di esistere al di fuori o al di sopra di un’altra realtà (è, in questa accezione generale, l’opposto di immanenza,...