Complesso di sistematiche azioni di forza volte allo scopo di stroncare un movimento politico o religioso, di ridurre o addirittura eliminare una minoranza etnica, sociale e simili.
Psicologia
Delirio [...] senso lato, il termine si applica anche ad atti di violenza compiuti da folle o individui irresponsabili.
Quando si parla di di vivere nello Stato e per lo Stato, non poteva non considerare la religione cristiana come estremamente rivoluzionaria e ...
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Termine latino usato dagli storici del diritto, con il significato sia di «corte giudicatrice», sia di «interrogatorio con tortura», e dagli storici della cultura medievale con il significato di «problema» [...] ebbe con Silla, che istituzionalizzò l’operatività delle quaestiones non solo contro le repetundae, ma anche contro l’ l’omicidio (nella forma de sicariis et veneficiis), la vis (violenza pubblica e privata), le iniuriae, il falso e il peculato. ...
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Figlio secondogenito (n. seconda metà del sec. 14º - m. Taranto 1406) di Nicola Orsini di Nola, non avendo avuto dal padre l'eredità spettantegli dei beni della famiglia del Balzo, si recò a combattere [...] gli infedeli. Al ritorno, però, tolse con la violenza al padre e al fratello i beni a lui ingiustamente sottratti (che erano dei del Balzo, per cui R. assunse il secondo cognome) e altri ancora, senza che il re Carlo III di Durazzo lo contrastasse. ...
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squadrismo Organizzazione, impiego e attività a fini intimidatori e repressivi nei confronti degli avversari politici di piccole formazioni di armati non regolari (squadre d’azione). In particolare, il [...] , a partire dagli anni 1960, si è parlato di neosquadrismo con riferimento alla teorizzazione e alla pratica della violenza da parte di gruppi di estrema destra che si riproponevano di riorganizzare il disciolto partito fascista riprendendone gli ...
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Figlia del sacerdote egizio Putifarre e sposa di Giuseppe. La leggenda tardiva, volendo discolpare Giuseppe dell'accusa di aver sposato una straniera, e d'altra religione, la fa figlia di Dina in seguito [...] alla violenza portatale da Sichem. A tale leggenda molti critici riferiscono il Libro o Preghiera di A., apocrifo greco, con versioni in siriaco (sec. 6º), armeno, etiopico, slavo e latino (sec. 13º). In esso, però, la castissima A. non è presentata ...
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tirànnide Regime fondato sulla violenza e l'arbitrio. L'accezione negativa che oggi si attribuisce al termine non era insita al momento della sua prima apparizione nella letteratura greca del 7° sec. a.C., [...] quando cioè si affermarono i primi tiranni nelle colonie elleniche dell'Asia Minore, ma già nella successiva tradizione greca si andò sempre più determinando il significato di governo dispotico ...
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Nazionalsocialismo
Wolfgang Schieder
(XXIV, p. 466)
L'argomento, trattato nel XXIV vol. (1934) dell'Enciclopedia Italiana e nella voce germania: Storia, dell'App. I (p. 655) a firma di Carlo Antoni, [...] ruolo di Führer assurto a "mito di Hitler" (Kershaw 1980) non si può comprendere lo sviluppo interno del Terzo Reich.
Anche la la strada della legalità, senza tuttavia arginare la violenza sovversiva del modello nazionalsocialista. E ciò lo portò ...
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Nazione
Emilio Gentile
(XXIV, p. 470)
Un mondo di nazioni
Durante il 20° secolo, la n., lo Stato nazionale e il nazionalismo, creazioni della civiltà europea, sono divenuti un fenomeno universale. Infatti, [...] in secolari conflitti tribali, che riesplosero con violenza nei nuovi Stati postcoloniali. Questi sono, in questi tentativi, è innanzi tutto la questione della n., che riguarda non solo la sua definizione concettuale, ma il problema stesso della sua ...
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Genocidio
Mauro Raspanti
(App. III, i, p. 721; v. anche diritti umani, App. II, i, p. 786; minoranze nazionali, App. II, ii, p. 327)
Il termine genocidio è stato spesso utilizzato in modo generalizzante [...] parlano di oltre 800.000 vittime, in gran parte appartenenti alla minoranza tutsi, massacrate selvaggiamente.
Non si trattava, però, di una violenza incomprensibile, legata a odi ancestrali, a guerre tribali, a presunte caratteristiche di un'Africa ...
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SINDACALISMO (XXXI, p. 830)
Gino LUZZATTO
La fine della prima Guerra mondiale era stata seguita in tutti i paesi dell'Occidente da un rapido e forte incremento del movimento operaio (v. XXV, p. 404). [...] vedono esposte, dopo la fallita occupazione delle fabbriche (settembre 1920), alla violenza delle squadre di azione fasciste, che nella sua opera di terrorismo e di distruzione coinvolge non solo il movimento di resistenza, ma anche le cooperative ed ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...