Il Sud e i conflitti sociali
Lucy Riall
Nella straordinaria successione di eventi che portò all’unificazione della penisola italiana fra il 1859 e il 1861, nessuna vicenda fu più spettacolare di quella [...] centrale. La lotta politica che vi si sviluppò fu feroce e disgregante, e il grado di violenza sociale fu assai più elevato che altrove. Inoltre, il Sud non parlava con un’unica voce, la spedizione di Garibaldi fece scoppiare una guerra civile e i ...
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Censura
Victor Zaslavsky
Introduzione
La censura è una forma di controllo sociale che limita la libertà di espressione e di accesso all'informazione, basata sul principio secondo cui determinate informazioni [...] se soltanto una persona fosse di opinione contraria, l'umanità non avrebbe più diritto di far tacere questo singolo di quanto ne le repressioni della stampa di opposizione, fino ad aperte violenze contro i giornalisti, i distributori e gli acquirenti. ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Giorgio Inglese
– Nacque a Firenze il 3 maggio 1469, nel "popolo" di S. Trinita. Era figlio di Bernardo di Niccolò di Buoninsegna, dottore in legge di modesta condizione economica, [...] in lotta per la terra e per le ricchezze. Il popolo, che prima desiderava soltanto di non essere oppresso, poi desiderò anche le «sostanze» dei patrizi; questi le difesero con la violenza, fino al punto in cui le due parti si diedero dei «capi» e si ...
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Acqua
André Guillerme
L'acqua e il sacro
Elemento fondamentale della vita, l'acqua contribuisce direttamente all'elaborazione dei sistemi sociali, come hanno dimostrato, per esempio, sia Marx, evidenziando [...] fanno parte dei costumi locali: per tutto il Medioevo le città non intaccano mai la loro autonomia.
L'età moderna
Il modello ispano- Controllo dei fiumi. - Comprendere e ridurre la violenza delle acque correnti è la grande preoccupazione degli ...
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GIOLITTI, Giovanni
Emilio Gentile
Nacque a Mondovì (Cuneo) il 27 ott. 1842, da Giovenale, cancelliere del tribunale di Mondovì, e da Enrichetta Plochiù.
La famiglia paterna, appartenente alla media [...] agenti della forza pubblica.
Anche se aveva patrocinato la partecipazione dei fascisti alle elezioni, il G. non fu tollerante verso le loro violenze, e inviò ordini chiari e tassativi ai prefetti per una "repressione immediata esemplare" delle azioni ...
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Gran Bretagna
Stato dell’Europa nordoccid., la cui denominazione ufficiale è Regno Unito di G.B. e Irlanda del Nord, formato interamente da isole: la G.B. (la più vasta), una serie di isole minori (Shetland, [...] che ne seguì, fu in definitiva un grosso fatto politico: e non è casuale che il regno di Enrico II segnasse una tappa decisiva sfociarono in momenti di grave tensione e in episodi di drammatica violenza nel luglio-ag. 1998, e a cui il governo Blair ...
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EMANUELE FILIBERTO, duca di Savoia
Enrico Stumpo
Nacque a Chambéry l'8 luglio 1528, terzogenito di Carlo II, duca di Savoia, e di Beatrice di Portogallo.
Il 19 ottobre dello stesso anno, nella cappella [...] canto della vanità e dell'inutilità di una repressione armata. Affermava quindi che: "…la religione cristiana non fu mai piantata con la forza degli eserciti né colla violenza delle armi; ma ben con la verità del Verbo…" (Ricotti, p. 413). E così del ...
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Pio IX, beato
Giacomo Martina
Giovanni Maria Mastai Ferretti, ultimo di nove figli, nacque a Senigallia il 13 maggio 1792, dal conte Girolamo e da Caterina Solazzi, in una famiglia di agiati proprietari [...] una regione nota per il suo anticlericalismo e la tendenza alla violenza), alla fine del 1840 cardinale. Il pastore in quel al papa a Gaeta, l’abate, convinto ormai che la sua presenza non era gradita a molti, si ritirò a Napoli: il 30 maggio la ...
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BOTTAI, Giuseppe
Sabino Cassese
Nacque a Roma il 3 settembre del 1895, da Luigi, vinaio toscano, e da Elena Cortesia. Cresciuto nella Roma umbertina del Macao, studiò al liceo Tasso. Il suo primo articolo [...] il B. si battono contro coloro che vogliono sostituire con la violenza la burocrazia e creare una polizia politica alle dipendenze del partito. per il B., se la lotta di classe è una realtà, non si può eliminare il sindacato (il discorso del B., è del ...
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Innocenzo VIII
Marco Pellegrini
Giovan Battista Cibo nacque a Genova nel 1432 da Aronne - o Arano - e da Teodorina de' Mari.
La famiglia, imparentata con i Doria, apparteneva al patriziato genovese [...] canone annuo per il mantenimento di Djem venne versato al papa e non al gran maestro dei Cavalieri di Rodi; Bajazet II ne approfittò per di Fermo e di Offida. Nell'estate del 1491 le violenze degli Ascolani degenerarono in guerra, con l'assalto a ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...