Cantante britannica (n. Londra 1981). Figlia di R. Shankar, dal padre ha appreso l’arte del sitar e con gli anni è diventata una virtuosa dello strumento. A soli diciassette anni ha esordito con il disco [...] con N. Jones (sua sorella per parte di padre) e Sting. Nota anche per aver duettato con il violinista J. Bell e con il Rampal, nel 2011 S. ha pubblicato Traveller (incontro musicale tra il flamenco spagnolo e le sonorità tradizionali indiane), ...
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solfeggio Sistema di lettura musicale consistente nel declamare i nomi delle note, il loro significato ritmico e melodico; in particolare, con riferimento ai due momenti in cui si divide l’esercizio, s. [...] parlato, dove ci si limita a denominare la nota e darne la durata; s. cantato, dove si aggiunge anche l’intonazione. Alla parola o al canto si accompagna talvolta anche un movimento della mano che marca i tempi della battuta.
Brano di musica vocale ...
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Musicista (Würzburg 1749 - Darmstadt 1814). Allievo di G. B. Martini e A. Vallotti (1773-75), fu attivo alla corte di Mannheim (1772), città in cui fondò nel 1776 una importante scuola musicale. Celebre [...] di cappella alla corte di Darmstadt (qui ebbe tra i suoi allievi C. M. von Weber e G. Meyerbeer). Grande teorico e didatta, nella sua abbondante produzione, soprattutto strumentale, si nota una particolare abilità nell'arte dell'orchestrazione. ...
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Nome che dall’11° sec., epoca della riforma di Guido d’Arezzo (➔ notazione), al 17° sec. indicò la prima nota della scala musicale fondamentale, cui il musicologo G.B. Doni sostituì la sillaba do meglio [...] atta al solfeggio e quindi rimasta vittoriosa in Italia (mentre in altre nazioni, per es. in Francia, in Germania, ut è tuttora in uso) ...
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Complesso dei rapporti d'intensità sonora che si produce all'interno del discorso musicale, per es. tra nota e nota, inciso e inciso, parte e parte, dal piano al forte, dal crescendo al diminuendo. Segni [...] dinamici sono quelli che regolano tutte le gradazioni d'intensità, dal pianissimo (pp) fino al fortissimo (ff) ...
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Teorico greco di musica (4º sec. d. C.), del quale ci è giunta una Εἰσαγωγὴ τέχνης μουσικῆς ("Introduzione all'arte musicale"): disordinato centone in forma di dialogo, dove si nota dualismo di dottrine [...] e probabile pluralità di compilatori, edito in C. von Jan, Musici script. Graeci, 1895 ...
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semitono Intervallo musicale equivalente alla metà di un tono (➔). Può essere diatonico (quando corrisponde a una seconda, per es., mi-fa) o cromatico (quando collega una nota alla sua alterazione: mi-mi [...] #; mi-mi b). È il più piccolo degli intervalli praticati nel sistema musicale moderno. ...
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trillo In musica, abbellimento (➔) formato dal rapido alternarsi della nota reale con la nota a distanza di seconda superiore o inferiore (maggiore o minore), che nella scrittura musicale ha come simbolo [...] le lettere tr (sole o seguite da una serpentina orizzontale) sovrapposte alla nota reale. ...
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Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di [...] Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi ...
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Musicista (Augusta 1646 - Schwedt 1721). Violinista e compositore di musica strumentale: ouvertures, danze, pezzi per violino, per viola, ecc. Nota ai suoi tempi una descrizione musicale della battaglia [...] di Höchstädt, intitolata Feld und Helden Musik ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno grafico, parola o breve frase che serve...
suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono essere eccitate in esso o ad esso trasmesse...