L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] È il mio cuore
il paese più straziato
(L’allegria, “San Martino del Carso”, vv. 11-12).
Nella seconda parte del Novecento, ➔ Eugenio Montale conferma la tendenza dell’iperbole a presentarsi ‘pura’ («Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di ...
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GRÜNANGER, Carlo
Domenico Proietti
Nacque a Trieste il 10 (Hösle, p. 91) dic. 1891 da Amedeo, tipografo, e Maria Luigia Bretzel, in una famiglia di madre lingua tedesca. Compiuti gli studi medi nella [...] , in Humanitas, VI (1951), pp. 308-335, nel quale il G., dietro le dissonanti manifestazioni della letteratura tedesca del Novecento, ne evidenzia, attraverso una fitta rete di accostamenti tra testi antichi e moderni, l'unità di fondo in una ricerca ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] che nella scrittura, la varietà regionale comincia a essere identificata tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento: nel tardo Ottocento (1889) G. Mussini ne pubblica una descrizione allo scopo «di servire ai giovani studiosi delle province ...
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Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas (L’Avana, Cuba), ma due anni dopo tornò con la famiglia in Italia, a San Remo, dove il padre diresse una stazione sperimentale di floricultura.
Unico [...] , Pier Vincenzo (1991), Aspetti della lingua di Calvino, in Id., La tradizione del Novecento. Terza serie, Torino, Einaudi, pp. 227-297.
Mengaldo, Pier Vincenzo (1994), Il Novecento, in Storia della lingua italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, il ...
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DIACRITICI, SEGNI
Nella lingua scritta, i segni diacritici sono lettere che non corrispondono a un suono, ma servono soltanto a determinare (dal greco diakritikòs ‘che distingue’) la giusta pronuncia [...] forme ò (al posto di ho), ài (al posto di hai), à (al posto di ha), ànno (al posto di hanno), ancora in uso tra fine Ottocento e primi del Novecento, oggi sono grafie errate a tutti gli effetti.
VEDI ANCHE -gna o -gnia, -gne o -gnie, -gno o -gnio? ...
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Grafologia
Carla Poma
Il gesto grafico
"L'uomo che scrive disegna inconsapevolmente la sua natura interiore", così scriveva M. Pulver in Symbolik der Handshrift (1931; trad. it. 1983, p. 8). Scrivere [...] altre discipline (segnatamente la psicologia). Affrontando più nel dettaglio i rapporti tra g. e psicologia, nel corso del Novecento sono emerse posizioni molto divergenti tra i grafologi rispetto alla questione dell'inserimento o meno della g. fra ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] , la colonizzazione veneta e settentrionale dell’agro pontino all’epoca della sua bonifica (anni Venti e Trenta del Novecento); questa, sul piano della lingua, comportò infatti il passaggio, nelle successive generazioni di immigrati, a varietà assai ...
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Non è facile trovare una collocazione precisa del linguaggio militare nell’ambito dei ➔ linguaggi settoriali. Meglio sarebbe parlare di un linguaggio settoriale composito poiché, come avviene anche per [...] entrate nella lingua comune sono numerosi, con connotazioni locali evidenti soprattutto tra Ottocento e inizi del Novecento, quando era marcata la prevalenza di ufficiali piemontesi e napoletani provenienti dai principali eserciti preunitari: sono ...
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L’etimologia (gr. etymología, lat. etymologĭa) è lo studio dell’origine delle parole. La sua tradizione risale a più di 2500 anni fa: riflessioni etimologiche si conoscono già dai tempi degli antichi Indiani [...] der romanischen Sprachen di Friedrich Diez (Bonn 1853, 18612, 1869-18703, 18784, 18875) cui seguì, all’inizio del Novecento, il Romanisches Etymologisches Wörterbuch (REW) di Wilhelm Meyer-Lübke (Heidelberg 1911-1920, 19242, 19353), che segna l ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] plurale). Da quattuor (quattro) in poi, invece, i cardinali erano invariabili, fatta eccezione per le centinaia da duecento a novecento e per il numerale mille.
In italiano, uno – come già accennato – varia soltanto secondo il genere (ma non secondo ...
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novecento
novecènto agg. num. card. [comp. di nove e cento], invar. – 1. Numero che contiene nove centinaia, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 900, in numeri romani CM): una scuola con n. (o 900) alunni. 2. Come s. m. (per lo più...
novecentismo
s. m. [der. di novecento]. – Le correnti di pensiero, le tendenze culturali o di costume, le esperienze artistiche e letterarie sviluppatesi nel sec. 20° con novità di aspetti nei confronti dei secoli precedenti, e considerate...