Denominazione generica dei costituenti ultimi della materia e della radiazione.
Definizione
Adottando l’atteggiamento pragmatico inaugurato da A.-L. Lavoisier nei confronti degli elementi chimici, si [...] energia, quindi di piccolissima lunghezza d’onda, in grado di rivelare i dettagli più minuti della struttura del nucleoatomico e dei suoi componenti. I grandi acceleratori di particelle hanno quindi un ruolo centrale negli studi sulle particelle ...
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Causa capace di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo (definizione dinamica di f.), ovvero causa capace di deformare un corpo (definizione statica di f.). Ogni f. è caratterizzata da una [...] una pressione.
F. nucleari
F., di struttura complessa, che si esercitano tra i nucleoni e che assicurano la coesione del nucleoatomico. Le f. nucleari sono circa mille volte più intense delle f. coulombiane quando la distanza fra due nucleoni è di ...
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Trasformazione naturale o artificiale di un nucleoatomico in un altro. Gli esempi più importanti di reazione nucleare sono la fissione e la fusione (fig. 1, fig. 2). Quando la particella incidente è trattenuta [...] autosostiene, la reazione nucleare viene detta a catena.
Le trasformazioni di un nucleoatomico in un altro sono il più delle volte provocate dall’interazione di un nucleo con una particella, su di esso incidente.
Generalità
La notazione usata per ...
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Atomi che hanno numero atomico uguale e occupano perciò lo stesso posto nel sistema periodico degli elementi, ma hanno massa atomica diversa. I primi i. a essere scoperti furono gli i. radioattivi, allorché [...] è la differenza, I=N−Z, fra il numero N dei neutroni e il numero Z dei protoni presenti in un nucleoatomico.
Separazione isotopica
Per separare tra loro i. di uno stesso elemento si usano vari metodi, basati sulle lievi differenze di proprietà ...
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Fisico scozzese (Edimburgo 1831 - Cambridge 1879). Contribuì allo sviluppo della fisica con la teoria del campo elettromagnetico e la prima formulazione statistica della teoria cinetica dei gas. Appartenente [...] , il Cavendish Laboratory, che diventerà celebre in seguito con le ricerche sull'elettrone di J. J. Thomson e sul nucleoatomico di W. Rutherford. M. si dedicò con grande impegno sia all'insegnamento che alla realizzazione di nuovi metodi di misure ...
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Particella stabile, elettricamente carica (con carica elettrica positiva pari in valore assoluto a quella dell’elettrone), di dimensioni subatomiche (∿10–15 m) e massa pari a 1,67∙10–27 kg, appartenente [...] 1920 da E. Rutherford; insieme al neutrone, è uno dei costituenti del nucleoatomico, dal quale viene emesso in molte reazioni nucleari. Costituisce il nucleo del più leggero degli atomi, l’idrogeno, e pertanto coincide con lo ione idrogeno H+: per ...
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Fisica
In chimica-fisica, è la configurazione di equilibrio che una piccola quantità di liquido in un gas (per es., g. di acqua in aria), o in un altro liquido non mescolabile col primo (per es., g. di [...] parità di volume, è quella di minima superficie.
In fisica nucleare, è noto come modello a g. un modello del nucleoatomico nel quale quest’ultimo è assimilato a una g. liquida, elettricamente carica; tale modello fu proposto per spiegare la fissione ...
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Fisico statunitense naturalizzato danese (n. Chicago 1926 - m. 2022). Trasferitosi in Danimarca nel 1950, ne assunse la cittadinanza e lavorò all'Istituto Niels Bohr di Copenaghen. Insieme ad Å. Bohr ha [...] elaborato il "modello unificato" del nucleoatomico, unificando il modello a gusci di H. D. Jensen e M. Goeppert-Mayer e il modello collettivo, o a goccia, risalente a Niels Bohr. Per questi suoi studi nel 1975 ha ricevuto il premio Nobel per la ...
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Energia che si propaga per onde (r. ondulatoria) o per corpuscoli (r. corpuscolare) e anche il fenomeno stesso dell’emissione, dell’irradiamento di tale energia (r. di una sorgente, r. di un’antenna, diagramma [...] di bassa energia detto vento solare) e da una componente impulsiva, legata ai brillamenti, formata da protoni e altri nucleiatomici con energie da alcuni MeV a oltre 103 MeV. La prima componente è bloccata dal campo geomagnetico a grandi distanze ...
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Biologia
C. morfogenetico Area dell’embrione, o del primordio di un germoglio, dotata della capacità di dare origine a un determinato organo; per es., i c. morfogenetici dell’arto posteriore danno origine [...] .
C. nucleare
È il c. delle forze nucleari, delle forze cioè che tengono insieme le particelle costituenti il nucleoatomico (➔ forza).
C. mesonico
Secondo la teoria sviluppata nel 1935 da H. Yukawa, particolare tipo di c. nucleare, rappresentante ...
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nucleo
nùcleo s. m. [dal lat. nucleus, der. di nux nucis «noce»; propr. «gheriglio della noce, nòcciolo di un frutto»]. – 1. Genericam., la parte centrale di qualche cosa, in quanto appaia più compatta, e spesso anche differenziata strutturalmente,...
atomo
àtomo s. m. [dal lat. atŏmus, gr. ἄτομος «indivisibile», comp. di ἀ- priv. e tema di τέμνω «tagliare»]. – 1. a. Nella filosofia naturale dell’antichità, nell’àmbito delle dottrine della limitata divisibilità della materia, ciascuna delle...