Econometria
Luigi Pasinetti
Guido Gambetta
di Luigi Pasinetti, Guido Gambetta
Econometria
sommario: 1. Definizione. 2. I precedenti storici. 3. La nascita dell'econometria. 4. I maggiori centri econometrici. [...] investimenti. La prima delle due nuove equazioni è la semplificazione lineare della funzione keynesiana del consumo che descrive il riguarda la difficoltà di adottare, nei modelli macroeconomici, funzioni di comportamento che in teoria sono ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Franco Modigliani
Carlo D'Adda
Studioso molto fecondo e dotato di una straordinaria capacità di comunicare le proprie idee, Modigliani occupa una posizione di rilievo tra i grandi economisti del Novecento [...] macroeconomico neoclassico (classico nel linguaggio di Keynes), l’intendimento di Modigliani è quello di mettere in luce quale delle innovazioni keynesiane struttura temporale dei tassi di interesse. Di nuovo, correttezza vuole che quando si ragiona ...
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DE CECCO, Marcello
Pier Francesco Asso
Nascita e formazione
Marcello de Cecco nacque a Roma il 17 settembre 1939.
È stato un economista, storico e pubblicista tra i più noti e rispettati nella seconda [...] venne chiamato nel 2003 a ricoprire la nuova cattedra di storia della finanza e della contemporaneo.
L’impostazione keynesiana appresa a Cambridge il libro aveva offerto alla nascita della teoria macroeconomica fra le due guerre, egli corresse il ...
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MACRO E MICROANALISI
Marco Lippi e Nicolò Addario
Economia
di Marco Lippi
Introduzione
Il più importante oggetto di interesse per l'economia politica è sempre stato costituito dalle grandezze macroeconomiche, [...] è diverso: l'andamento dei dati macroeconomici deve essere spiegato sulla base della i capitalisti non fanno più investimenti in nuovo capitale. La situazione che viene raggiunta è reazione recente alla critica keynesiana: le aspettative razionali
La ...
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Economia e politica del lavoro
Carlo Dell'Aringa
Introduzione
L'economia del lavoro è uno dei campi specialistici in cui si divide l'economia politica. Due filoni di pensiero si contendono, da sempre, [...] riduzione del salario reale.
La disoccupazione keynesiana viene talvolta identificata con la disoccupazione ciclica la macroeconomia dell'occupazione e dei salari e l'economia del lavoro in senso stretto si distinguono sempre meno.
Una nuova sintesi ...
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La grande crisi del nuovo secolo
Luigi Spaventa
Fra la metà degli anni Novanta del 20° sec. e i primi sei anni di quello successivo, l’economia mondiale conobbe uno sviluppo senza precedenti nella storia [...] recenti, è parso naturale tornare alla visione keynesiana delle motivazioni degli investimenti finanziari (ripresa in hanno favorita: gli squilibri macroeconomici mondiali; l’innovazione finanziaria nell’ambito del nuovo modello di trasferimento del ...
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La teoria economica e il suo linguaggio
Giorgio Lunghini
Edoardo Vesentini
Premessa
La teoria economica oggi dominante – quella neoclassica – si presenta come una teoria capace di indagare qualsiasi [...] nuovo, se non si impongono ipotesi restrittive, anche se un equilibrio generale esiste, non è detto che la configurazione di equilibrio macroeconomico nazionali e internazionali. La critica keynesiana è stata riassorbita mediante la cosiddetta ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Claudio Napoleoni
Riccardo Bellofiore
Claudio Napoleoni è una delle voci più significative dell’economia politica italiana, nell’ambito della quale ha svolto una funzione essenziale, critica e ricostruttiva [...] 1971 sono un testo di transizione. Il nuovo programma di ricerca sul Marx del valore- dicotomia tra microeconomia e macroeconomia, riprendendo la teoria poi un’insufficienza di domanda. La risposta keynesiana alla crisi da realizzo determina il pieno ...
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politica fiscale
Giuliana De Luca
Intervento, di natura discrezionale o realizzato sulla base di principi stabiliti, di regolazione (aumento o riduzione) da parte dell’operatore pubblico delle imposte [...] f., stimolato dai monetaristi e dagli esponenti della macroeconomia neoclassica, si è sostenuto di dover superare il 3% del PIL e dei debiti pubblici al 60% del PIL o in sistematica diminuzione, ha accolto questa nuova prospettiva non keynesiana. ...
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