Nacque probabilmente nel gennaio del 1567 e fu con Giovanni Robinson e Guglielmo Bradford il fondatore della Chiesa separatista di Scrooby e il condottiero dei Pellegrini nel NuovoMondo. Nella sua prima [...] all'arte del tipografo e stampava libri puritani inviati poi segretamente in Inghilterra - il loro capo (Elder e Teacher della nuova Chiesa), condusse con altri a Londra (1617) i negoziati per lo stabilimento d'una loro colonia in America e fu ...
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Sotto questa voce sono compresi un gruppo di generi di Arvicole (v.), delle dimensioni di un topo o poco più, dalla pelliccia densa, orecchi generalmente molto corti, coda corta e in genere riccamente [...] genere Dicrostonice (Dicrostonyx Gloger, 1841) è diffuso in 10 specie e sottospecie nella zona polare dell'antico e nuovomondo. Il genere Sinattomio (Synaptomys Baird, 1857) comprende 4 specie e sottospecie nell'America Settentrionale orientale dal ...
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Famiglia di piante Dicotiledoni Simpetale che trae il nome dal genere Dipsacus (vedi cardo dei lanaioli). È formata da piante erbacee, annue o perenni, più raramente da suffrutici a foglie opposte, a volte [...] decina di generi e circa 150 specie diffuse nella regione del Mediterraneo e Asia occidentale, poche nel resto dell'Europa, Asia ed Africa: mancano nel NuovoMondo. In Italia esistono 6 generi, dei quali il più ricco di specie è il genere Scabiosa. ...
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Esploratore spagnolo, nato a Salamanca da nobile famiglia verso il 1510. Andato a cercar fortuna nel NuovoMondo, fu da Antonio de Mendoza, viceré della Nuova Spagna, posto al governo della Nuova Galizia, [...] 'aprile del 1540 con 300 spagnoli e 800 indigeni, attraversò terre sterili e deserte che costituiscono l'Arizona e il Nuovo Messico e, spintasi fino alla magnificata città di Cibola, vi trovò soltanto qualche misero villaggio con case di pietra. Di ...
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Vasta famiglia del gruppo delle Simpetale, costituita da erbe per lo più perenni, qualche volta suffruticose, raramente da arbusti con fusti nodoso-articolati, foglie opposte e talora verticillate a 3-4, [...] Acantacee comprendono circa 215 generi e non meno di 2500 specie nelle regioni subtropicali e tropicali del vecchio e nuovomondo; pochi e poche in quelle temperate. Sono scarse, relativamente al loro numero, quelle introdotte in orticoltura per il ...
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Naturalista nato a Parigi nel 1759, morto nella stessa città nel 1828. Coltivò dapprima la botanica e poi divenne segretario nelle poste. Per la sua fedele amicizia con Roland e le sue relazioni con i [...] console in America dopo il 9 termidoro, ne approfittò per raccogliere numerose ed importanti osservazioni sugli animali del nuovomondo, pubblicandole al suo ritorno a Parigi. Nominato ispettore principale dei vivai dello stato (1803) e membro dell ...
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Scrittore spagnolo, nato a Toledo, forse nel 1514, e morto nella Città di Messico, nel 1575. Professore di retorica a Osuna, si trasferì nel Messico, nel 1551, insegnando in quella università. Fu storiografo [...] . Alla storia dell'America dedicò la Crónica de Nueva España, in sei libri, in cui descrive la vita del NuovoMondo, nelle sue peculiarità etnografiche fino alle guerre di conquista: opera che rimane la fonte più autorevole per l'antico Messico ...
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Musicista, nato di padre negro e di madre inglese a Londra il 15 agosto 1875. Studiò al Royal College of Music, dapprima il violino e poi, sotto la guida dello Stanford, la composizione. Morì a Croydon [...] di un'armonia suggestiva, ha saputo rievocare l'anima della gente di colore e l'atmosfera delle sterminate piantagioni del nuovomondo. Emerge la composizione ispirata al poema Hiawatha's Wed ding Feast di Longfellow, per soli, coro e orchestra (1898 ...
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Scrittore della prima metà del sec. XVI, detto anche Giovanni Boemo o, dal luogo di nascita (Auby in Baviera), Aubano (Aubanus). Nel 1538 pubblicò un'opera latina in tre libri sui costumi dei popoli, che, [...] (I costumi le leggi et l'usanze di tutte le genti, presso Michele Tramezino), accresciuta più tardi da un quarto libro sul NuovoMondo a cura del Giglio: la traduzione cèca apparve nel 1579 in Olomouc (Olmütz). Si conosce di lui anche un'opera Suevia ...
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Il complesso delle azioni umane nel corso del tempo, nel senso sia degli eventi politici sia dei costumi e delle istituzioni in cui esse si sono organizzate. Modernamente, anche tutto ciò che le condiziona [...] passaggio vi è l’allargamento dell’orizzonte storico che si compie in virtù delle esplorazioni oceaniche, della scoperta del NuovoMondo, dei nuovi rapporti con l’Oriente, e quindi la conoscenza di società e culture estranee a quella europea. Dalla ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a recente, attuale, moderno, ma con notevole...
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...