PALLAVICINO, Lazzaro
Silvano Giordano
PALLAVICINO (Pallavicini), Lazzaro. – Nipote di Agostino Pallavicino, doge dal 1637 al 1639, nacque a Genova nel 1602 dal marchese Niccolò (m. 1653) e da Maria [...] p. 567; 1962, XIV, II, p. 4; A. Negro, Nuovi documenti per Giuseppe Mazzuoli e bottega nella cappella Pallavicini Rospigliosi a S. p. 701; Il Palazzo Pallavicini Rospigliosi e la Galleria Pallavicini, testi di D. Di Castro - A. M. Pedrocchi - P. ...
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ALBERTARIO, Davide
Fausto Fonzi
Nato a Filighera (Pavia) il i 6 febbr. 1846, proveniente da una famiglia della media borghesia, compì gli studi ginnasiali nel collegio vescovile di Pavia, passando poi [...] Carroccio; era, di più, protetto allora dal nuovo arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana, devoto alla monarchia pubblicato sull'Osservatore del 20 sett. 1902 ed apparve come il suo testamento politico e sociale. Il giorno dopo, 21 sett. 1902, l'A ...
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Adamo ed Eva
Caterina Moro
I nostri progenitori biblici
La storia di Adamo ed Eva è narrata nel primo libro della Bibbia, la Genesi. La vicenda della loro creazione e della loro disobbedienza a Dio [...] con la sua morte i peccati degli uomini, rappresenta il nuovo Adamo, mentre l'unione di Adamo ed Eva rappresenta l' sue ambizioni, e che comunque è indispensabile alla vita. L'Antico Testamento, infatti, a parte Genesi 2-3, non parla mai della colpa ...
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Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento. In particolare, il termine è stato applicato a indicare innovazioni o mutamenti profondi [...] di un adattamento di vecchie costruzioni piuttosto che di un’esecuzione di nuovi progetti. Tra i rari esempi in ambienti non riformati, sono in le storie dell’Antico Testamento, spesso messe in relazione con le scene del Nuovo, gli apostoli, gli ...
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Atto rituale attraverso il quale si dedica un oggetto o un animale o un essere umano a un’entità sovrumana o divina, sottraendolo alla sfera quotidiana, come segno di devozione oppure per ottenere qualche [...] il corpo del Cristo, è presente, in una formulazione e con significato nuovi, il s. di comunione.
Si può ancora distinguere il tipo del che si ha di più caro (per es. nell’Antico Testamento Abramo era pronto a sacrificare il suo primogenito).
Oltre a ...
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Biologia
C. genica Fenomeno di ricombinazione genetica non reciproca, che consiste nella trasformazione (gene conversion) di un allele selvatico in un allele mutante o viceversa. Il processo, che si verifica [...] c. quando il testamento segreto, invalido per mancanza dei requisiti richiesti dalla legge, può valere come testamento olografo. Diverso è religiosa, in quanto si accoglie un messaggio nuovo rispetto alle categorie secondo le quali si costituiva ...
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Ordine mendicante fondato da s. Francesco d’Assisi e ora formato dalle tre famiglie dei Frati minori (Ordo fratrum minorum), dei Frati minori conventuali (Ordo fratrum minorum conventualium) e dei Frati [...] d’interpretare la Regola (contro il divieto esplicito del Testamento di s. Francesco), s’inseriva la questione della povertà compiti sempre più vasti a esso affidati. Altro elemento nuovo era l’inserimento dei frati francescani nelle università, fino ...
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] distinzione tra s. letterale e s. tipico (‘reale’ e ‘spirituale’): quest’ultimo si ha quando una persona o cosa del Vecchio Testamento è presa a immagine (τύπος) di una realtà manifestata nel Nuovo, o comunque concernente l’ordine della salvezza. ...
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(ebr. Iyyōb)
Religione
Protagonista dell’omonimo libro dell’Antico Testamento, menzionato anche in altri passi biblici come esempio di virtù e di pazienza.
Il Libro di G., che appartiene ai Kĕtūbīm o [...] il discorso di Sofar, e quindi si suppongono alterazioni nel testo), sostengono che il dolore deve essere conseguenza della colpa; G . Il libro si conclude con un epilogo (cap. 42), di nuovo in prosa, che mostra come G., il quale ha sopportato e si ...
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Monaco bretone (n. in Inghilterra 354 circa - m. forse presso Alessandria 427 circa); fu sullo scorcio del sec. 4º (forse attorno al 384) a Roma, che abbandonò (410: sacco di Alarico) con il monaco e discepolo [...] illumina, trasforma e rafforza l'uomo ma è solo fatto esterno che opera a modo di esempio; tale il Vecchio Testamento, il Nuovo, la vita e l'insegnamento di Gesù. Ne conseguiva una negazione del peccato originale, della necessità del battesimo, dell ...
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testamento
testaménto s. m. [dal lat. testamentum, der. di testari: v. testare1]. – 1. Atto giuridico, essenzialmente revocabile, con il quale una persona dispone (salvo ipotesi eccezionali) in forma scritta delle proprie sostanze, in tutto...
nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a recente, attuale, moderno, ma con notevole...