Nobiltà
Claudio Donati
Introduzione
Chi si proponga di fornire una definizione della nobiltà che ne consideri al tempo stesso le caratteristiche strutturali e l'evoluzione storica, deve preliminarmente [...] caso: fu appunto in età moderna, in seguito alla formalizzazione dei criteri di accesso alla nobiltà sia nelle repubbliche oligarchiche sia nelle monarchie, che si avvertì con sempre maggior forza da parte delle famiglie la necessità di conservare la ...
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nobiltà In senso specifico e in connessione alla storia europea dall’antichità all’età moderna, particolare condizione giuridica e sociale, legata al possesso spesso ereditario di onori e privilegi esclusivi, e per estensione l’insieme degli individui, delle famiglie e dei corpi dotati di tale status ... ...
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nobilta
nobiltà
La condizione e il fatto di appartenere alla classe dei nobili, di avere le distinzioni, le prerogative, i privilegi che sono (o erano) connessi a tale appartenenza.
Antichità
Sarebbe di scarsa utilità ricercare l’esistenza di una n. in senso stretto nelle grandi monarchie dell’Asia ... ...
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Nobiltà
Marzia Ponso
Titoli, beni e privilegi trasmessi da antiche famiglie
Il termine nobiltà (dal verbo latino noscere «conoscere», da cui deriva nobilis «noto, conosciuto») indicava nella Roma antica la notorietà di famiglie facoltose i cui membri esercitavano le supreme magistrature dello Stato. ... ...
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nòbile [agg. Der. del lat. nobilis "che merita di essere noto", da noscere "conoscere"] [CHF] Qualifica der. dal signif. "chi non si mischia con altri" per indicare sostanze pochissimo o affatto reattive, cioè che conservano la loro integrità a contatto con tutte, o quasi, le altre sostanze, com'è il ... ...
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NOBILTÀ
Giovanni SABINI
Giuseppe CARDINALI
Cesare MANARESI
. Un fenomeno costante in quasi tutte le forme di società politiche, fino dai tempi più remoti della storia, è l'esistenza di gruppi più o meno numerosi di famiglie costituenti una classe privilegiata, la quale secondo i tempi e le circostanze ... ...
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GUICCIARDINI, Francesco
Pierre Jodogne
Gino Benzoni
Nacque a Firenze il 6 marzo 1483, terzogenito di Piero di Iacopo e di Simona di Bongianni Gianfigliazzi, che ebbero undici figli, tra cui cinque [...] G. l'intreccio di storia e politica è una costante. Le Storie fiorentine trasudano avversione antisoderiniana e propensione oligarchica, da parte di un G. che, prossimo ad affacciarsi alla politica, si preoccupa di corredare di storica consapevolezza ...
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Totalitarismo
KKarl D. Bracher
di Karl D. Bracher
Totalitarismo
sommario: 1. Definizioni e controversie. 2. Sviluppo e ‛autointerpretazione' del totalitarismo. 3. Possibilità di applicazione. 4. Conclusioni. [...] il culto del capo perda temporaneamente (o anche per lunghi penodi?) importanza a favore di una ‛direzione collettiva' oligarchica. Non è in questione il ruolo centrale del capo - con la sua immagine carismatica ‛plebiscitaria' e pseudoreligiosa ...
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DORIA, Andrea
Edoardo Grendi
Nacque a Oneglia il 30 nov. 1466. Il casato era illustre, ma distintamente feudale, di mediocrissima fortuna.
Il padre Ceva aveva sposato Caracosa dei Doria di Dolceacqua. [...] il D. tendeva a una drastica riduzione dei membri dei serenissimi Collegi e cioè a un potenziamento dell'esecutivo in senso oligarchico.
La riforma detta "del garibetto" creò un forte scontento fra i nobili "nuovi" e polarizzò il contrasto sociale e ...
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Mezzogiorno
Cristo non si è fermato a Eboli
Luci e ombre dell'economia meridionale
di Sandro Bonella
16 luglio
L'annuale Rapporto sull'economia del Mezzogiorno della SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo [...] e dell'autogoverno locale. Si scelse, al contrario, un modello di rigido accentramento e si accentuò il carattere oligarchico delle relazioni politiche. L'unificazione normativa comportò pesanti conseguenze per il Sud. Il Mezzogiorno era vissuto fino ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] di riforma, chiuso nella logica degli interessi e delle convenienze immediate e particolari, fautore di un regime oligarchico, convinto sostenitore del pluralismo politico italiano come grande risorsa e ragione della molteplice fioritura di centri di ...
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Comunismo
Adam B. Ulam
di Adam B. Ulam
Comunismo
sommario: 1. Introduzione. 2. Il marxismo e il suo rapporto con il comunismo. 3. La rinascita del comunismo. Lo stadio prenatale (1902-1917). 4. La Rivoluzione [...] avanti i congressi sarebbero stati tenuti più o meno ogni cinque anni. Quando si verificava una divisione entro l'oligarchia dominante (il caso più notevole si verificò nel 1957, quando la maggioranza del Politburo cercò di destituire Chruščëv dalla ...
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COSIMO I de' Medici, duca di Firenze, granduca di Toscana
Elena Fasano Guarini
Nacque a Firenze, il 12 giugno 1519, da Giovanni, detto delle Bande Nere, discendente da un ramo cadetto della famiglia [...] superasse i 12.000 scudi annui. Era il fragile tentativo di limitarne per via legale i poteri, a favore dell'oligarchia cittadina. Questa inoltre gli affiancò non solo il Consiglio a rotazione, già previsto dalla costituzione del 1532 (il Magistrato ...
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La Grande guerra e la rivoluzione fascista
Emilio Gentile
Un decennio rivoluzionario
Gli anni fra il 1915 e il 1925 furono per gli italiani il periodo più rivoluzionario della loro vita unitaria, con [...] solo per i suoi metodi, ma per la sua concezione antidemocratica e paganeggiante dello Stato, ispirata al modello oligarchico dell’antica Roma86.
Il 30 ottobre 1922, l’«uomo formidabile», dopo aver minacciato una mobilitazione delle squadre fasciste ...
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oligarchico
oligàrchico agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. ὀλιγαρχικός] (pl. m. -ci). – Che si riferisce all’oligarchia, che è proprio dell’oligarchia, che ha carattere di oligarchia: governo, regime o.; gestione o. del potere; meno propriam.,...
oligarca
s. m. [dal gr. ὀλιγάρχης; v. oligarchia] (pl. -chi). – Membro di una oligarchia, chi fa parte di un governo oligarchico. Raro l’uso al femm., e soltanto in senso estens. o fig.