Gray, Martin. – Pseudonimo dello scrittore polacco naturalizzato statunitense Mietek Grajewski (Varsavia 1922 – Ciney, Belgio, 2016). Costretto a trasferirsi con i familiari nel ghetto di Varsavia dopo [...] tratto il testo biografico Au nom de tous les miens (a cura di M. Gallo, 1971; trad. it. 1972), libro simbolo dell’Olocausto che ha ispirato la pellicola cinematografica Au nom de tous les miens (1983) di R. Enrico, mentre alla storia di G. come ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Silvia Serventi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dopo la furia sperimentale delle avanguardie, la seconda metà del Novecento vede il [...] quello di incarnare la voce critica della storia e dell’esistenza umana, tra la memoria di tragedie come quella dell’Olocausto e l’invadenza dei linguaggi dei mass-media e della cultura dei consumi.
Necessità della poesia
Vittorio Sereni
Diario d ...
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Esponente del movimento sionista (Roma 1905 - Gerusalemme 1997). Figlia di una ricca famiglia di commercianti, fu, insieme al marito Enzo, una fra i primi ebrei italiani a emigrare in Palestina (1928) [...] con il movimento segreto di immigrazione clandestina Aliàh Bet, impegnato nel trasferimento in Palestina dei sopravvissuti all'Olocausto. Divenuta responsabile del settore italiano, allestì 33 spedizioni riuscendo a far arrivare in Israele quasi 25 ...
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STREEP, Mary Louise, detta Meryl
Francesco Bolzoni
Attrice cinematografica statunitense, nata a Summit (New Jersey) il 22 giugno 1949. Di solida educazione borghese, ha studiato nell'esclusivo Vassar [...] F. Zinneman, The deer hunter (Il cacciatore, 1978), di M. Cimino − e in serie televisive di grande fortuna (Holocaust, Olocausto, 1978). Il successo le è giunto con l'interpretazione di personaggi sostanzialmente sgradevoli, quali la giovane che, in ...
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Hecker, Zvi Tadeusz
Hecker, Zvi Tadeusz. – Architetto polacco (n. Cracovia 1931) naturalizzato israeliano. Laureatosi all’Israel Institute of technology di Haifa nel 1954, ha insegnato in molte università, [...] sinagoga dell’aeroporto Ben Gurion a Tel Aviv (1972), l’edificio a spirale di Ramat Gan (1989), il museo dell’Olocausto di Berlino (1997), l’Art museum di Cracovia (2007), gli Amber Baltic gardens di Miedzyzdroje (Polonia, 2008), l’ampliamento dello ...
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Berlin Jüdisches Museum Museo ebraico – il più grande d’Europa – situato a Berlino sulla Lindenstrasse, a pochi passi dall’ex tracciato del Muro, e adiacente al Berlin Museum, da cui vi si ha accesso. [...] tre passaggi sotterranei, che conducono rispettivamente all’allestimento permanente ospitato nell’Asse della continuità, all’Asse dell’Olocausto e all’Asse dell'esilio, riannodando in una potente metafora visiva la storia ebraica a quella tedesca ...
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Drammaturgo israeliano (n. Tel Aviv 1939). Vissuto in un kibbutz (1957-65), si trasferì poi a Parigi; tornato in patria (1970) iniziò a dedicarsi al teatro. Nella sua trilogia (Silvester '72 "La notte [...] per approfondire la problematica degli Arabi che vivono in Israele; un altro tema approfondito dall'autore è quello dell'Olocausto (Geṭṭō "Ghetto", 1984, trad. it. 1988; Ādām "Adamo", 1989). I suoi lavori sono stati rappresentati in numerosi teatri ...
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Scrittore italiano di origine ebraica (Salonicco 1923 - Roma 2012), sopravvissuto alla Shoah. Arrestato con alcuni membri della famiglia e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau l’11 aprile [...] Birkenau, poi per altri cinque a Mauthausen, dopo la liberazione divenne uno dei principali testimoni della tragedia dell’Olocausto, che descrisse con lucidità e profondo senso storico in trasmissioni televisive, in conferenze e nei principali eventi ...
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Regista e produttore cinematografico statunitense (n. Cincinnati 1946). È approdato al cinema con il film Duel (1971), nel quale già si evidenziano i caratteri che contraddistingueranno tutto il suo cinema [...] of doom, 1984; Indiana Jones and the last crusade, 1989), ma anche autore capace di affrontare tematiche complesse, come l'Olocausto e la tragedia della comunità ebraica alla quale appartiene (Schindler's list, 1993, premio Oscar), S. è uno dei ...
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Eisenman, Peter
Eisenman, Peter. – Architetto statunitense (n. Newark, NJ, 1932). Teorico, critico, insegnante, animatore culturale, fondatore dello studio Eisenman architects a New York, ha influenzato [...] sottratta a ogni sua razionalizzazione. Di questa ricerca, sono emblematica testimonianza il Memoriale delle vittime dell'Olocausto a Berlino (1996-2005), premiato dall'American institute of architects, caratterizzato dalla continua instabilità di ...
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olocausto
olocàusto s. m. e agg. [dal lat. tardo holocaustum (holocaustus come agg.), gr. tardo ὁλόκαυστον (sinon. del più com. ὁλοκαύτωμα), neutro sostantivato dell’agg. ὁλόκαυστος «bruciato interamente», comp. di ὅλος «tutto, intero» e καίω...
danzaterapeuta s. f. e m. Chi cura attraverso la danzaterapia. ♦ Sono aperte le iscrizioni al primo corso di formazione professionale per danzaterapeuti e al primo corso di aggiornamento per operatori socio-sanitari ed educatori, che prenderanno...