Il bisticcio è la figura formata dall’accostamento (immediato o a breve distanza, nello stesso verso o nello stesso periodo) di due o più parole fortemente rassomiglianti dal punto di vista fonico.
Bisticcio [...] e non omografe (per esempio, l’aura e Laura); una parola solo omografa può essere avvertita come omografa e omofona da una maggioranza di parlanti (è il caso di vòlta e vólta); la differenza fra polisemia (diversità di accezioni per un unico lessema ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] di impiego e i significati descritti qui di seguito.
(a) Aero-, di origine greca e latina, presenta le due forme omofone aero1- e aero2- ; aero1- ha valore etimologico associato ad «aria»; si combina con suffissoidi, nomi e aggettivi italiani e forma ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] in generale in -tV. Bisogna aggiungere che, se è vero che viene evitata, con tutti i suffissi, la creazione di sequenze omofone, essa non è in genere prevedibile, per cui ad es. abbiamo da un lato alterati come gentetta, pastetta, oltre che cucinino ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel generale fenomeno di disgregazione e dispersione del patrimonio culturale greco-romano si diffonde [...] tra parole simili, i sinonimi e le etimologie.
Il De differentiis verborum in due libri elenca e analizza le parole omofone o di significato simile, nonché le differenze intercorrenti tra uomini e bestie, demoni angeli e uomini ecc.
Nei Synonyma ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] alterati da infermiere. Allo stesso modo è in genere evitato il cambio di genere nel caso di radici lessicali omofone come in busta → bustina ~ busto → bustino.
Un’altra proprietà peculiare dei suffissi alterativi è che spesso più suffissi alterativi ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] restrizioni fonologiche riguardano la tendenza a evitare l’aggiunta di un suffisso a basi terminanti con sequenze omofone o foneticamente simili (prete → pretino, non *pretetto).
Le restrizioni morfologiche riguardano la disponibilità di un affisso ...
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La rima (Beltrami 20024: 53-60, 78-83, 206-221; Menichetti 1993: 506-590) è il fenomeno che si produce nel caso di omofonia perfetta di due parole a partire dalla vocale tonica inclusa (come in vita e [...] ancora nella sestina) la rima equivoca, che si verifica quando rimano tra loro due o più parole foneticamente identiche (omofone), ma diverse per significato e per appartenenza grammaticale. Interamente su rime equivoche è un ➔ sonetto di ➔ Francesco ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Combinando la fenomenologia di Husserl con le filosofie radicali di Nietzsche, Freud, [...] ”, il fatto che due cose siano differenti, si scrive différence , con la “e”, anche se le due parole sono omofone. Il neologismo, che sembra un errore di grammatica, trasforma la différence in un gerundio, ossia sottolinea l’atto del differire ...
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Per metrica si intende l’insieme delle regole che governano il discorso poetico (o in versi), in quanto distinto da quello in prosa (in antico, oratio soluta, sciolta dalle regole della versificazione). [...] 1993: 89-98).
Due parole sono in ➔ rima (Beltrami 20024: 206-221; Menichetti 1993: 506-590) se sono foneticamente identiche (omofone) nella loro parte finale, a partire dalla vocale tonica inclusa (a prescindere, nel caso di e e di o, dal timbro, o ...
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. Voce della lingua colta, indicante "l'origine di una parola, o la derivazione di una parola da un'altra", significa inoltre la scienza che ricerca quest'origine, e significò pure quella parte della grammatica [...] la via a identificare altre parole che si trovassero a presentare questa corrispondenza, donde la scoperta che l'omofonia fra due parole di lingue diverse può essere completamente casuale e diventare una pessima guida alla identificazione etimologica ...
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omofonia
omofonìa s. f. [dal gr. ὁμοϕωνία «uguaglianza di suono», comp. di ὁμο- «omo-» e ϕωνή «suono»]. – Il fatto di essere omofono, di avere cioè suono uguale: c’è o. tra «la morale» e «l’amorale». In partic., in musicologia, stato di una...
omofonico
omofònico agg. [der. di omofonia] (pl. m. -ci), non com. – Relativo all’omofonia: segmenti o. del discorso parlato; anche, sinon. di omofono, nel sign. musicale.