BRUNETTI, Domenico
Oscar Mischiati
Nacque a Bologna probabilmente nel 1580 o poco dopo. Fu allievo di A. Brunelli, secondo quanto testimonia G. P. Bucchianti; nel 1606 doveva aver già terminato gli [...] degli otto toni tradizionali, sono musicati su testo continuo (cioè non a versetti); la scrittura è prevalentemente in stile omofono-declamato, con tendenza ai dialoghi fra diversi gruppi di voci.
Oltre alle tre opere poc'anzi fuggevolmente citate (e ...
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OMONIMIA
Vittorio Bertoldi
. Voce del linguaggio erudito, indicante la somiglianza o l'identità di nomi per cose o concetti differenti. Per effetto dell'evoluzione dei suoni, due o più parole d'origine [...] louer da locare sono tutte due, malgrado l'omofonia, vivi nell'uso; in italiano riso, nome di cereale, convive accanto all'omofono riso, astratto da ridere, ecc. I malintesi e le incertezze, soprattutto in chi ascolta, sorgono solo quando le due voci ...
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MORETTINI
Paolo Peretti
– Famiglia perugina di organari, attiva per tre generazioni nell’ottocento e nella prima metà del Novecento.
Il capostipite, Angelo, nacque a Perugia il 14 ottobre 1799, da Giovanni [...] più ricco gusto romantico. Evidenti anche gli influssi di Vici: presenza della XII nel ripieno, con precoce scomparsa dell’omofono flauto; violoncello e violino (che si evolve in voce angelica o lira) quali ance contenute entro cassa espressiva, che ...
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FROTTOLA
Mario PELAEZ
Gaetano CESARI
. Componimento poetico, la cui caratteristica è l'affastellamento (lat. medievale frocta) di pensieri e fatti bizzarri e strani senza nesso e quasi talvolta senza [...] avesse continuazione e, conservando il principio formale della ripetizione della musica sulle varie strofe del pezzo in stile omofono, assumesse atteggiamenti di snellezza e nuovi profumi di freschezza a seconda delle regioni in cui fioriva. Così si ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] da due segmenti rettilinei incrociati; questo segno indica, in primo luogo, l'idea di metà, maš, poi un termine omofono che indica i caprini in generale e infine il singolo animale; quindi, i nomi degli individui appartenenti a questa specie erano ...
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MOTTETTO (o motetto, Motet, Motellus)
Giulio Cesare Paribeni
Forma di composizione musicale per voci. Il mottetto passò per così varie e persino contrastanti fasi di sviluppo, che non è possibile darne [...] sesta, opera efficacemente sul suo contesto armonico. In tale periodo si delineano tre aspetti del mottetto: 1. semplice, quasi omofono, a guisa di canzone, con predominio della voce superiore; 2. più complesso nella polifonia, in forma analoga alle ...
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. Letteratura. - È la più antica forma metrica della lirica d'arte nella letteratura italiana e la più alta, vulgarium poematum supremum, come dice Dante, che primo espose le leggi che regolano la sua [...] Dufay and his contemporaries di J. Stainer (Londra, 1898), preferiscono comporre a tre in quello stile che si usa chiamare omofono, in cui il concorso degli strumenti ha richiamato le f0rme della balade e del mottetto del'300 francese. L'inglese John ...
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. Come termine musicale la parola aria ha due diversi significati fondamentali, entrambi correnti tanto nell'uso antico quanto nel moderno. In primo luogo, in senso figurato somigliante a quello di motivo, [...] della sua stampa, li chiamò "modi de cantar versi latini, capituli, sonetti, ecc.". Questi aer preludiano al comporre omofono e solistico proprio dell'aria venuta in seguito, giacché lasciano predominare la cantilena principale nella parte acuta del ...
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ACKERMAN, Alexander (Alexander de Alamania, Alexander Agricola)
Benvenuto Disertori
Nato nel 1446 nei dintorni di Gand, venuto giovane in Italia, latinizzò in Agricola il suo cognome originario. Nel [...] prova di versatilità quando, ad assecondare il gusto dell'ambiente italiano, compone frottole di tessuto più elementare ed omofono, quale la canzonetta Amor che sospirar mi fai del codice Basevi 2440 (Biblioteca del conservatorio di Firenze).
Sono ...
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apprendimento, disturbi specifici dell’
Gruppo di disturbi evolutivi che si manifestano con significative difficoltà nello sviluppo di specifiche competenze neuropsicologiche, a fronte di capacità cognitive [...] scritti da questi bambini contengono quindi: errori fonologici (sostituzioni, omissioni-aggiunte, inversioni di lettere), non-fonologici (grafema omofono, uso dell’h, separazione errata delle parole, per citare solo quelli sui quali la terapia ha il ...
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omofono
omòfono agg. [dal gr. ὁμόϕωνος, comp. di ὁμο- «omo-» e ϕωνή «suono»]. – Genericam., che ha suono uguale. Con sign. specifici: 1. In linguistica: a. Di segni grafici (lettere, gruppi di lettere, ideogrammi) diversi che rappresentano...
responsorio
responsòrio s. m. [dal lat. tardo responsorium, der. di respondēre «rispondere», in quanto il coro «risponde» al solista]. – Canto alternato tra il solista e l’assemblea (o il coro): è una delle più antiche formule del canto liturgico...