Nell’accezione moderna, con soprannome s’intende un elemento onomastico aggiunto al nome personale (➔ antroponimi; ➔ cognomi). Può essere riferito a un individuo o a una famiglia intera; in determinati [...] caratteristiche della parlata (tecnicamente, dell’idioletto) della persona (anche attraverso elementi fonosimbolici, onomatopee, espressioni metalinguistiche; ➔ onomatopee e fonosimbolismo). Riprende un modo di dire anche una forma come Teridi (a ...
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In italiano diverse parole grafiche contengono lettere ripetute tradizionalmente chiamate doppie (➔ doppie, lettere). La ripetizione riguarda principalmente le consonanti. In particolare, va osservato [...] d) nulla si ha in uu a eccezione dell’interiezione buu, che esprime disapprovazione, o l’ideofono fiuu (➔ onomatopee e fonosimbolismo), che riproduce il vento o sottolinea uno scampato pericolo;
Frequentissime, per un totale di diverse migliaia, sono ...
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Il linguaggio degli SMS
Giuseppe Antonelli
La scrittura del Duemila
La scrittura di messaggi attraverso il telefono cellulare (SMS, Short Message Service) ha iniziato a diffondersi di pari passo con [...] del T9 creino automaticamente alcune faccine a partire dalla tripla pressione del punto fermo). Nella stessa direzione vanno le onomatopee come smack, brrr, eccì, pruuuuuu!; ma la resa emotiva è affidata più che altro all’uso del maiuscolo (per ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] iv) linguaggio figurato e impiego frequente di figure retoriche ed artifici (metafore, metonimie, sineddochi, sinestesie, allitterazioni, onomatopee, ecc.).
(b) La poesia. Benché nel testo poetico la lingua raggiunga il massimo grado di libertà, esso ...
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Lo scioglilingua è un gioco verbale (➔ giochi di parole) in cui si è richiesti di ripetere una o più volte, il più velocemente possibile, una frase solitamente nonsense che presenta diverse difficoltà [...] i parlanti nativi).
(b) La seconda componente accessoria si osserva negli scioglilingua che mettono in campo evocazioni fonosimboliche e onomatopee. In Lombardia e in Emilia si ripete il famoso e martellante:
(5) – Ti che te tàchet i tac, tàchem ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] , sembra impossibile con gli altri suffissi. La fortuna di -ino potrebbe essere in parte dovuta al fattore fonosimbolico (➔ onomatopee e fonosimbolismo), «cioè al valore di piccolezza e gradevolezza legato al fonema /i/» (Merlini Barbaresi 2004a: 282 ...
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L’espressione foreigner talk (dall’ingl. foreign «straniero» e talk «parlata»), introdotta come termine tecnico da Ferguson (1971), indica il modo semplificato con cui si parla a interlocutori stranieri [...] ) bisogna mettere il dito a gauche a sinistra links «bisogna premere il pulsante di sinistra e non quello di destra»
(g) si usano onomatopee al posto di elementi lessicali:
(9) drin drin drin ha visto te «mi ha detto al telefono che l’aveva vista»
Le ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] di locuzioni avverbiali come ben(e) bene, piano piano, quasi quasi, così così, cammina cammina; di molti ideofoni (➔ onomatopee e fonosimbolismo), come ciuf ciuf, glu glu e lemme lemme; delle polirematiche nominali fuggi fuggi, magna magna, pigia ...
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La pubblicità, in tutte le sue forme (su manifesti, nei giornali, in radio e televisione), è uno dei tipi testuali che più influenzano l’italiano comune, con coniazione di ➔ neologismi e prestito di parole, [...] , si dice Molinari; ➔ antonomasia); sinestesie (gusto pulito; il lato morbido della grappa; sapore alto; ➔ sinestesia); onomatopee (brrr ... Brancamenta); metafore (il computer è il nocciolo. Noi vendiamo anche la polpa; ➔ metafora); doppi sensi ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] conoscitivo. Accanto ai s. arbitrari vi sono, secondo certe teorie, s. motivati (almeno relativamente): per es., le onomatopee, cioè le associazioni fonosimboliche; e, in senso relativo, le parole composte, in quanto sono passibili di un’analisi ...
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onomatopea
onomatopèa (meno com. onomatopèia) s. f. [dal lat. tardo onomatopoeia, gr. ὀνοματοποιία, der. di ὀνοματοποιέω, comp. di ὄνομα -ατος «nome» e ποιέω «fare»]. – In linguistica, modo di arricchimento delle capacità espressive della...
pim!
interiez. – Voce onomatopeica che imita il rumore dello sparo di un’arma da fuoco: prese la mira e, pim!, fece volare in pezzi la bottiglia. Spesso unito ad altre onomatopee simili: pim, pum, pam!