La grande scienza. La biomedicina e le sue basi epistemologiche
Gilberto Corbellini
La biomedicina e le sue basi epistemologiche
Dagli anni Settanta del Novecento la riflessione epistemologica sulla [...] della malattia con l'agente causale specifico; negli ultimi decenni del Novecento invece questa funzione di concettualizzazione ontologica è stata assunta, nell'ambito della medicina molecolare, dal gene (alterato).
Nel 1946 l'Organizzazione Mondiale ...
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Scienza indiana: periodo vedico. I Veda
Christopher Minkowski
I Veda
Le raccolte di formule vediche (Saṃhitā) rappresentano l'anima della tradizione vedica, il nucleo della tradizione dell'induismo [...] suono. Di conseguenza, le parole delle Saṃhitā diverranno a tal punto importanti da assumere uno speciale status ontologico nell'ambito della tradizione tardo-vedica e di quella brahmanica postvedica. Per le tarde tradizioni brahmaniche le formule ...
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DELLA SETA, Ugo
Bruno Di Porto
Nacque a Roma, il 18 luglio 1879, da genitori ebrei, Mosè e Palmira Piazza. Si laureò in giurisprudenza, nel 1901, a Napoli, dove fu allievo di Giovanni Bovio. Del maestro [...] , quali anelli nello sviluppo storico dell'universale essenza religiosa. Lo spirito umano si apre progressivamente all'assoluto ontologico, con parallela crescita gnoseologica e morale, data la connessione dei gradi di conoscenza e degli stati di ...
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CHIOCCHETTI, Emilio
Carlo Coen
Nacque a Moena (Trento) il 20 sett. 1880 da Lorenzo e Maddalena De Francesco. Vestì l'abito francescano nel 1895 e l'anno successivo si trasferì a Rovereto per termnare [...] la sua presenzialità e autoaffermazione, la via per giungere al concetto. Dalla perfetta corrispondenza tra ordine logico e ontologico e dalla realtà come totalità organica, deriva che ogni conoscenza deve essere sapere sistematico e organico e che ...
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ubiquità
Federigo Tollemache
Dal latino ubiquitas, l'u. è attributo divino che definisce il rapporto tra Dio e l'universo dal punto di vista della categoria locale. Dio, semplicissimo, non ha corpo [...] permanenza stessa delle cose ha in lui la sua giustificazione ultima. Dio è presente attivamente da un punto di vista ontologico a tutte le cose; è dunque dappertutto: essendo il fondamento dell'essere delle creature, è perciò il punto di riferimento ...
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Tarkovskij, Andrej Arsenevič
Alessio Scarlato
Regista cinematografico russo, nato a Zavraž′e (Ivanovo) il 4 aprile 1932 e morto a Parigi il 29 dicembre 1986. La sua opera, considerata in un primo tempo [...] materna in tutti i suoi aspetti, da quello personale e psicologico a quello storico (la madre Russia) fino a quello ontologico (la natura, luogo di mediazione tra il divino e l'umano).
A partire dal fantascientifico Stalker (1979), il cinema di ...
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Guglielmo di Occam (o Ockham)
Guglielmo di Occam
(o Ockham) Filosofo e politico (n. Occam, Surrey, fine sec. 13° - m. 1349 o 1350).
La vita e le opere
Entrato nell’ordine francescano, studiò a Oxford, [...] loro corrispondenze nella teologia: cade il valore delle tradizionali prove dell’esistenza di Dio fondate tutte su un tessuto ontologico, che G. ritiene non valide o non conoscibili; neppure il principio di causalità può essere utilizzato nella prova ...
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REATO (fr. crime; sp. crimen; ted. Reat; ingl. crime)
Edoardo VOLTERRA
Ottorino VANNINI
Cenni storici. - Non è facile cogliere il concetto giuridico del reato presso i popoli dell'antichità: spesso [...] (art. 39), come quello del 1889, sostituisce la bipartizione in delitti e contravvenzioni, partendo dal criterio differenziale ontologico che vede, nell'illecito contravvenzionale, la violazione di una norma di polizia intesa a tutelare le condizioni ...
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idealismo
Stefano De Luca
Il ruolo cruciale delle idee
Per idealismo, nel linguaggio corrente, si intende un modo di pensare e di agire basato sulle convinzioni ideali e non sulle convenienze pratiche. [...] la realtà. Dal piano gnoseologico (cioè ponendoci la domanda "come conosciamo?") ci si era ormai spostati al piano ontologico (per rispondere alla domanda "cosa è la realtà?"). I filosofi idealisti, del resto, volevano elaborare una dottrina della ...
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Moderno e postmoderno
Valerio Verra
Paolo Portoghesi
Modernità, di Valerio Verra
Postmoderno, di Paolo Portoghesi
Modernità di Valerio Verra
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione scientifica. [...] modernità si è avuta poi con Heidegger, che ha affermato l'esigenza di metterne in luce il fondamento e il carattere ontologico. In questa chiave Heidegger affronta tutta una serie di motivi di grande rilievo nel dibattito sulla modernità: dal suo ...
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ontologico
ontològico agg. [der. di ontologia] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la conoscenza dell’essere (nel sign. filosofico della parola), della realtà, dell’oggetto in sé: concezioni o.; analisi ontologica. Con accezione partic., prova...
ontologia
ontologìa s. f. [comp. di onto- e -logia]. – Nel linguaggio filos., la scienza dell’essere in quanto essere: il termine è stato introdotto nel sec. 17° e deve in partic. la sua fortuna al filosofo ted. Christian Wolf (1679-1754)...