. Si designa così l'arte che si sviluppò in Occidente all'epoca delle invasioni germaniche, dal sec. V ai sec. IX. In singolare contrasto con l'arte classica l'arte dei barbari deforma la realtà, impone [...] metallo in solchi incisi al bulino (filigrane, affini alla damaschinatura; e si noti che la Notitia dignitatum chiama barbaricarii gli orafi di filigrane). Le due tecniche si trovano spesso riunite nei medesimi oggetti. Tale arte regna dal sec. V al ...
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Strumento d'acciaio o di pietra dura, atto a levigare il metallo. Assume svariatissime forme, a seconda del particolare uso a cui è destinato. Essenzialmente consta di una verghetta d'acciaio con una delle [...] piano. Gl'incisori in metallo lo adoperano, oltreché per togliere le piccole graffiature sulla superficie del rame, anche per alleggerire il segno; i cesellatori e gli orafi se ne servono per chiamare la luce ov'è necessario; i doratori per brunire. ...
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NINO PISANO
A. Moskowitz
Scultore e orafo toscano operante nel corso del Trecento, figlio di Andrea Pisano, documentato tra il 1349 e il 1368, ma probabilmente attivo nella bottega del padre già dal [...] successiva menzione di N. risale all'aprile 1358 (Moskowitz, 1986, doc. 62, pp. 204-206), quando a lui e ad altri due orafi vennero commissionati per l'Opera del Duomo di Pisa una pala d'altare in argento ornata da sculture e degli insignia in smalto ...
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ARTIGIANI
Bartolomé Bennassar e Mauro Ridolfi
Storia
di Bartolomé Bennassar
Introduzione
Qualunque sia la definizione di artigianato che si voglia considerare, due fatti sembrano innanzitutto incontestabili: [...] , i pittori e i doratori nel 1589, i cappellai nel 1592 (v. Baudot, 1981, p. 225).
Tra i Chibcha gli orafi godevano di una posizione privilegiata accanto al palazzo degli zaques: grazie a tecniche raffinate, in particolare quella della cera a perdere ...
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FEDERIGHI, Francesco
Vanna Arrighi
Nacque a Firenze attorno alla metà del. sec. XIV da Lapo, capitano di cavalleria al soldo del Comune di Firenze, e da Tana di Lamberto di Iacopo Bochini.
La famiglia [...] quel periodo a Sovigliana, ove avevano proprietà immobiliari.
A Firenze abitavano nel popolo di S. Pancrazio, in via degli Orafi, strada che, dopo la costruzione di palazzo Federighi, avrebbe assunto lo stesso nome della famiglia.
Dal 1346, anno in ...
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AVIGNONE
E. Castelnuovo
(lat. Avenio; franc. Avignon)
Città della Francia meridionale, capoluogo del dip. della Vaucluse, situata sulle rive del Rodano, immediatamente a N della pianura della Bassa [...] fu Tauro da Siena, già al servizio di Bonifacio VIII a Roma nel 1299 e poi al seguito della corte papale in Provenza, orafo di Clemente V e di Benedetto XII (le notizie che lo riguardano vanno dal 1307 al 1326), ingaggiato nel personale fisso della ...
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GIRARDET, Giorgio Antonio
Lucia Pirzio Biroli Stefanelli
Nacque a Roma il 2 luglio 1829 da Anthony John, inglese, e da Clotilde Pochon, romana di nascita ma di padre svizzero, che gestiva una locanda [...] Antonio Odelli e Tommaso Saulini.
Lunga e proficua fu la collaborazione, iniziata tramite Odelli, con i celebri orafi Castellani. Tra i lavori da questi commissionati, e che sono spesso individuabili perché contrassegnati dalla firma dell'artista ...
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. Uno dei prodotti di idratazione dell'anidride borica, ha la formula B(OH)3. Esso si trova in natura libero e combinato. Libero nelle emanazioni dei vulcani, talvolta anche nelle acque dei geysers. In [...] processo di raffinazione, che cercarono di mantenere segreto, ottenevano del borace assai puro, che veniva adoprato soprattutto dagli orafi. Tale arte passò poi in mano degli Olandesi. Dal borace si ricavava anche acido borico (con acido vetriolico ...
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BRUNELLESCHI, Filippo
HHyman
Nacque a Firenze nel 1377, secondogenito dei tre figli di ser Brunellesco di Lippo Lapi, notaio, e di Giuliana degli Spini.
La prima Vita del B., scritta fra il 1480 e il [...] lavorava all'esecuzione dell'altare come membro della bottega degli orafi Lunardo di Mazzeo Duccio e Piero di Giovannino. In i modelli più immediati sono da ricercarsi nelle botteghe degli orafi francesi del secolo XIV.
Documenti attestano che il B. ...
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BRACCINI, Andrea di Piero
Miklos Boskovits
Orafo pistoiese, fratello di Atto, che insieme con Romolo di Sennuccio Salvei lavorò a Pistoia nel 1378, nella bottega di Filippo d'Andrea Baglioni, al Reliquiario [...] dell'oreficeria toscana, era già morto.
Bibl.: Esposizione di arte antica... (catal.), Pistoia 1899, p. 38; P. Bacci, Gli orafi fiorentini e il secondoriordinamento dell'altare d'argento di S. Jacopo..., s.l. né d. (ma Pistoia 1906), pp. 5, 10 ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.