AZZI, Alberto di Stefano
F. Avril
Miniatore bolognese della seconda metà del sec. 14°, A. costituisce un caso particolare nella storia della miniatura bolognese del Trecento perché, malgrado il numero [...] da Gibbs, sono: miniatura con S. Eligio che guarisce il cavallo, inserita in un volume più tardo degli Statuti degli Orafi (Bologna, Bibl. Univ., 4194, c. VIv); Guglielmo Durando, Speculum iudiciale, datato 1354 (Holkham Hall, Lib. of the Earl of ...
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COZZARELLI, Guidoccio
Anna Padoa Rizzo
Figlio di Giovanni di Marco di Nanni di Cozzarello, nacque a Siena nel 1450; fu pittore e miniatore. Il padre, maestro di legname, lavorava attivamente per l'ospedale [...] di G. C., in Rass. d'arte senese, XV (1922), p. 66; P. D'Ancona, La miniature italienne, Paris 1925, p. 85; I. Machetti, Orafi senesi, in La Diana, IV (1929), I, p. 83 (per Battista); C. Brandi, Gli affreschi di Monticiano, in Dedalo, XI (1930-31), 2 ...
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BAUER (Pauer, latinizzato Agricola), Giuseppe
Zenaide Giunta di Roccagiovine
Tedesco, fu attivo in Roma come maestro argentiere dal 1739. Abitò ed ebbe bottega presso S. Maria in Vallicella, poi a piazza [...] Giuseppe); R. Righetti, Incisori di gemme e cammei in Roma, Roma 1952, p. 42 (per Luigi); C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, I, Roma 1959, p. 40 (per Giuseppe), 41 (per Luigi e Vincenzo); Z. Giunta di Roccagiovine, in Il Settecento a ...
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FOSCHI, Sigismondo
Stefania Macioce
Non si conosce l'anno esatto di nascita di questo pittore faentino che fu probabilmente allievo di G.A. Sogliani. La data è comunque successiva al 1495 dato che il [...] ; A. Corbara, Una Madonna di S. F., in Melozzo da Forlì, n. 3, 1938, p. 151; C.G. Bulgari, Argentieri gemmari e orafi d'Italia, III, Roma 1969, p. 287 (per il padre Antonio); A. Corbara, Gli artisti. La città. Studi sull'arte faentina, Bologna 1986 ...
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DE MARI, Ascanio
Sergio Guarino
Nacque a Tagliacozzo (L'Aquila) nel 1524, secondo la testimonianza di Benvenuto Cellini, che lo dice di tredici anni nel 1537 (Vita, I, cap. XCIII); si ignora il mestiere [...] fornirne i nomi (Vita, II, cap. I). Il D. si trasferì a Roma molto presto, per lavorare nella bottega dell'orafo spagnolo Francesco di Valenza, attivo per la corte papale: è forse da accogliere con qualche riserva la proposta di identificarlo con l ...
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LEGATURA (fr. reliure; sp. encuadernación; ted. Buchbinderae; ingl. bookbinding)
Tammaro DE MARINIS
Filippo ROSSI
Guido GIANNINI
Il vocabolo indica l'atto e l'effetto di legare i libri, il cucire [...] dell'evangeliario donato dalla regina Teodolinda al duomo di Monza e che risale al principio del sec. VII: lavoro probabilmente di orafo italiano che s'ispirò all'arte bizantina, adornando i piatti di cammei antichi, di croci, di gemme intomo a cui ...
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VENTAGLIO
Salvatore AURIGEMMA
Filippo ROSSI
Giovanni VACCA
. I tipi di ventaglio che compaiono in rappresentazioni figurate egizie, assiro-babilonesi, persiane, sono più affini a quelli che si denominano [...] oggetto di lusso anche per la materia e per la lavorazione: non è raro trovare menzione di ventagli apprestati da orafi (inventario di Lucrezia Borgia, 1526: ventaglio di un maestro Alfonso). A Venezia in particolar modo si diffuse largamente l'uso ...
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Arte e società
Enrico Castelnuovo
Ilaria Bignamini
Introduzione
I rapporti tra arte e società mutano nel tempo e nello spazio; in particolare varia il significato del primo termine, quello di arte, [...] dall'VIII secolo in opere di scultura e di oreficeria: Magister Ursus firma con i suoi collaboratori una lastra incisa a Ferentillo; l'orafo Vuolvinio, nel IX secolo, firma l'altare d'oro di Sant'Ambrogio di cui è autore. Agli inizi del XII secolo un ...
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L'uomo medievale
Chiara Frugoni
Il Medioevo
Medioevo è una parola formata da due vocaboli di origine latina e significa "età di mezzo". Per lungo tempo si è pensato che fosse un'età 'buia' compresa [...] Germani amavano adornare il proprio corpo e le loro belle armi con i gioielli. Per questo c'erano fabbri e orafi abilissimi, che disegnavano e realizzavano meravigliosi gioielli osservando la natura, in particolare la foresta e gli animali che vi si ...
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CRACOVIA
J.K. Ostrowski
(polacco Kraków; ted. Krakau; Kopiec Krakusa nei docc. medievali)
Città della Polonia meridionale, situata sulla Vistola nella regione della Piccola Polonia, capitale del regno [...] nord. Lungo le vie principali dell'insediamento sono stati rintracciati numerosi edifici residenziali, prevalentemente in legno, e botteghe di orafi, fabbri e fonditori per la lavorazione dei metalli. Tra il sec. 11° e il 13° sulla via principale si ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.