Giandomenico Romagnosi, Carlo Cattaneo, Giuseppe Ferrari: Opere
Ernesto Sestan
Che cosa significhi Gian Domenico Romagnosi nella storia della cultura italiana è rimasto alquanto nel vago, anche dopo [...] giovani; ma critiche che non avvertivano che la fama del Romagnosi, anche a chi la riconosceva per così dire ad orecchio, veniva incontro a una esigenza profonda del sentimento nazionale, allora, l'esigenza di esibire i titoli della nobiltà, se non ...
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La letteratura dell’Italia unita
Enrico Ghidetti
Il primo e più significativo dei libri di memorie che l’Italia del Risorgimento consegnò all’Italia unita, I miei ricordi di Massimo d’Azeglio, si deve [...] accento tonico e ritmico, propria di tutta la lirica moderna. Le Odi barbare («le intitolai barbare, perché tali sonerebbero agli orecchi e al giudizio dei greci e dei romani, se bene volute comporre nelle forme metriche della loro lirica, e perché ...
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AMARI, Michele Benedetto Gaetano
Francesco Gabrieli
Rosario Romeo
Nacque a Palermo il 7 luglio 1806 da Ferdinando e Giulia Venturelli, in casa del nonno paterno, di cui gli venne imposto il nome. Mediocre [...] tentativo di resistenza: temette d'essere stato, sia pure senza colpa, "disertore": parola che "mi suona come la tromba del giudizio agli orecchi d'un credente" (lettera del 14 maggio 1849, in A. D'Ancona, Carteggio di M. A., cit., I, p. 571; Il mio ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. La musica
Paolo Gozza
La musica
La musica e il Cosmo
Secondo la tradizione, l'istituzione del termine Cosmo (kosmos, mundus) risale a Pitagora. [...] della Natura, da quell'armonia universale che un Dio molto esperto in meccanica e geometria ha posto nella natura delle cose.
L'orecchio e l'anima
È esperienza comune che l'ascolto di due note musicali successive o simultanee, scelte a caso, risulti ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo II – Introduzione
Sergio Solmi
Nel primo tomo delle Opere abbiamo offerto il Leopardi, per così dire, rivolto al pubblico, vuoi effettivamente, vuoi intenzionalmente. [...] , e più tardi al Ranieri – e relative risposte – a certi traslati e iperboli di stampo amoroso che, ai nostri dissueti orecchi d’oggigiorno, rischiano di assumere un che di ambiguo e di svenevole: essendo piuttosto da porsi in relazione alla diffusa ...
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Croce: la lezione di De Sanctis
Emma Giammattei
La grande fedeltà
All’indomani della morte di Benedetto Croce, Gianfranco Contini e Francesco Flora posero con ragioni complementari la questione del [...] è sé medesima, come l’individuo è se stesso; e non ci è teoria tanto distruttiva dell’arte quanto quel continuo riempirci gli orecchi del bello, manifestazione, veste, luce, velo del vero o dell’idea (Estetica, cit., pp. 466-67; SFDS, p. 179).
È un ...
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Eusebio biografo
I bioi di Eusebio nel quadro del discorso agiografico tardoantico
Adele Monaci Castagno
Se si pensa a Eusebio di Cesarea, viene in mente certamente l’Eusebio storico, l’Eusebio apologista, [...] i suoi seguaci, così il sovrano «a lui amico» chiama tutto il genere umano alla conoscenza di Dio «gridando a gran voce alle orecchie di tutti e proclamando le leggi della vera pietà [εὐσέβεια] a ognuno sulla terra». In v.C. questa rimane una chiave ...
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La città dei «piaseri»
Feliciano Benvenuti
L’Europa e Venezia
Concorrono molte ragioni per fare della Venezia del Settecento uno dei punti focali dell’attenzione europea, molte ragioni che subito appaiono, [...] .
In queste conversazioni non si parlava certamente, o almeno apertamente, di temi politici, in quanto si temeva la presenza di orecchi indiscreti, essendo la città piena di spie in vario modo travestite e mandate ovunque a sorvegliare non tanto la ...
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La poesia
Giulio Ferroni
Compimento e testamento dell’estetica e della critica
Apparso nel febbraio 1936, inserito come numero VIII nella serie dei Saggi filosofici, La poesia. Introduzione alla critica [...] l’espressione è compiuta, quando la si ripercorre nel suo tutto, vivendo in lei e di lei, dimenticate le circostanze esterne degli orecchi, degli occhi, di tutti i cosiddetti sensi, non si può più dire che essa sia suono o tono o colore o linea ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] fin dall'antichità. Grande l'amore per gli ornamenti e specie per i gioielli (oro, perle), che le donne portano agli orecchi, alla narice, al collo, alle braccia, alle caviglie: la popolazione povera si accontenta di collane di semi o di conterie, e ...
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orecchia
orécchia s. f. [lat. aurĭcŭla, dim. di auris «orecchio»]. – 1. Lo stesso che orecchio, l’organo dell’udito; è forma meno usata nel linguaggio com. e scient., ma viva nell’uso region. e ben documentata nei testi: come viene ad orecchia...
orecchiabile
orecchiàbile agg. [der. di orecchio, col suff. -abile degli agg. deverbali]. – Di musica o motivo musicale che, per la semplicità del tessuto melodico, si può facilmente imparare e ripetere a orecchio; si dice anche di versi e...