ORECCHIO O ORECCHIA?
In italiano esistono due forme provenienti dal latino auriculam: il sostantivo maschile orecchio e il sostantivo femminile orecchia.
• Il maschile singolare orecchio è la forma più [...] di rapa (= tipo di pasta di origine pugliese).
Storia
Nella tradizione letteraria dei secoli scorsi era presente anche il plurale le orecchia sul modello di forme come le dita, le ginocchia
Ecco i Fanesi, che le membra / si veston, come vedi, con ...
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WELLHAUSEN, Julius
Storico e filologo, nato a Hameln (Hannover) il 17 maggio 1844, morto a Gottinga il 7 gennaio 1918. Figlio di un pastore protestante, compì gli studî secondarî a Hannover, e nel 1862 [...] vasto e la possibilità di tenere lezioni anche sull'Antico Testamento. Dal 1903 sofferse di una penosa malattia d'orecchi, che lo condusse alla sordità. Nel 1914 gli fu dedicato un volume di Studien zur semitischen Philologie und Religionsgeschichte ...
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Con l’eccezione di alcune parole che hanno sempre la stessa forma (➔ avverbi e locuzioni avverbiali: certamente, a malapena; ➔ preposizioni, se non articolate: da, su; ➔ congiunzioni: ma, e; interiezioni: [...] usate di un tempo, diverse dall’➔italiano standard: ginocchi ~ ginocchia dal singolare ginocchio; orecchi ~ orecchie dai singolari orecchio e orecchia (quest’ultimo oramai specializzato per «pieguzza in angolo di pagina»). Lo standard presenta però ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] è […] la norma, specie nell’Italia Settentrionale e Meridionale, in cui […] la lingua si apprende in minor parte per la via degli orecchi e in maggior parte per la via degli occhi».
Visto che la norma è data dalla grafia, le maggiori oscillazioni si ...
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BAFFI, Pasquale
Armando Petrucci
Carlo Francovich
Nacque l'11 luglio 1749 a Santa Sofia d'Epiro (Cosenza), un villaggio fondato da profughi greco-albanesi alla fine del sec. XV, e l'origine greca del [...] di Sassonia, dall'ambasciatore di Francia al duca Teschen, e queste proteste trovarono nella corte di Ferdinando IV orecchi ben disposti ad ascoltarle. Furono quindi scoperte le mene dell'agente provocatore, le responsabilità del Pallante e del ...
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È detto presente storico il ➔ presente indicativo usato per fare riferimento a eventi anteriori al momento dell’enunciazione. Si tratta di un uso traslato, o metaforico, del presente (Bertinetto 1997), [...] nel fogliame, tutto tacendo d’intorno a lui, cominciò a sentire un rumore, un mormorìo, un mormorìo d’acqua corrente. Sta in orecchi; n’è certo; esclama: «è l’Adda!» Fu il ritrovamento d’un amico, d’un fratello, d’un salvatore (Manzoni 1971: 393 ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] Don Rodrigo, tornato sotto, l’accompagnava […] contava i passi, calcolava il tempo […] dopo qualche tempo cominciò a stare in orecchi, per sentire se il chirurgo arrivava […]. Tutt’a un tratto, sente uno squillo lontano […] lo sente più forte […] si ...
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PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] spazio in relazione alla base fisiologica sensoriale umana. In quest'attività sono coinvolti recettori a distanza (occhi, orecchi, naso) e recettori immediati (pelle e muscoli). Essi provvedono a fornire all'organismo una rappresentazione fisiologica ...
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Le parole relative al corpo umano hanno un’importanza specifica nella lingua in quanto occupano un posto di rilievo in una varietà di ambiti specialistici, come la medicina (e più latamente le scienze [...] e anche occhio di falco o di lince, mani da pianista (anche in senso fig. come testa calda, testa dura, duro d’orecchi e nervi d’acciaio); i termini corporei usati in senso figurato si legano frequentemente a un verbo, sotto forma di ➔ sintagma ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] dalla considerazione greco-classica per cui (come voleva Eraclito, tra gli altri) «gli occhi sono più fedeli testimoni degli orecchi», si pone la metafora a fondamento del pensiero, in quanto essa cerca di rendere visibile l’invisibile e effabile l ...
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orecchia
orécchia s. f. [lat. aurĭcŭla, dim. di auris «orecchio»]. – 1. Lo stesso che orecchio, l’organo dell’udito; è forma meno usata nel linguaggio com. e scient., ma viva nell’uso region. e ben documentata nei testi: come viene ad orecchia...
orecchiabile
orecchiàbile agg. [der. di orecchio, col suff. -abile degli agg. deverbali]. – Di musica o motivo musicale che, per la semplicità del tessuto melodico, si può facilmente imparare e ripetere a orecchio; si dice anche di versi e...