Orientalista, esegeta e umanista spagnolo (Fregenal de la Sierra 1527 - Siviglia 1598). Partecipò come teologo al concilio di Trento (1562); Filippo II nel 1566 lo nominò cappellano e storiografo di corte [...] preziosi, preoccupandosi nello stesso tempo di costituire, tra i religiosi del luogo, un gruppo di esperti esegeti e orientalisti. Sempre per incarico di Filippo II, diresse l'edizione della Bibbia poliglotta o regia, di Anversa (Bibbia sacra ...
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VELLA, Giuseppe
Danilo Siragusa
– Nacque a Malta nel 1749, quarto e ultimo figlio di Gaetano, orologiaio al servizio di Manuel Pinto de Fonseca, gran maestro dell’Ordine gerosolimitano.
Studiò teologia [...] in sede processuale, e non trovano riscontro in altre fonti: prima fra tutte il suo precoce interesse per le lingue orientali e in particolare per l’arabo, che avrebbe iniziato a studiare a Malta e proseguito a Roma alla scuola degli Assemani ...
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FORMICHI, Carlo
Paolo Taviani
Nato a Napoli il 14 febbr. 1871 da Giuseppe e Vincenza Pisa, si era appassionato allo studio del sanscrito già prima di giungere all'università, dove lo continuò sotto [...] di Raghu, trad. it., Milano 1917; The political ideas of William Shakespeare, Cairo 1928.
Fonti e Bibl.: Necr. in Riv. degli studi orientali, XXI (1946), 1, pp. 117-120; India and Italy, a cura di R.M. Cimino - F. Scialpi, Rome 1974, pp. 156-159 ...
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Nome dato dagli Arabi a un caratteristico suono articolato, profondamente gutturale, rappresentato con apposita lettera nel loro alfabeto. È propriamente la consonante occlusiva laringale, internazionalmente [...] , non va confusa con la spirante laringale h dell’arabo e di molte altre lingue anche europee. Nella comune traslitterazione degli orientalisti la h. in principio di parola è omessa, mentre nell’interno o alla fine è indicata con un apostrofo (’), da ...
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Atteggiamento caratterizzato da uno spiccato interesse e da una forte ammirazione per ciò che è orientale, per la civiltà e la cultura dell’Oriente.
L’interesse formale e contenutistico rivolto, dalla [...] napoleoniche in Egitto e in Siria (1798-99).
Massimo esponente ne fu E. Delacroix; la sua influenza toccò T. Chassériau e portò alla formazione di un primo gruppo di orientalisti, fra i quali A.-G. Decamps. I pittori romantici opposero il vivo mondo ...
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Storico e sinologo (Woltersdorf, Hannover, 1896 - New York 1988), collaboratore dell'Institut für Sozialforschung (1925-33) e della Columbia University (1934-47), prof. di storia della Cina nell'univ. [...] di Washington (1947-66). Tra le opere principali: Sun Yat-sen (1927), Wirtschaft und Gesellschaft Chinas (1931), Oriental despotism (1957; trad. it. 1968). In quest'ultima opera W. ha avanzato la cosiddetta teoria idraulica, sulla genesi dei tratti ...
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Arabista (Leida 1820 - ivi 1883), professore nell'univ. di Leida, socio corrispondente straniero dei Lincei (1880). Suo campo di attività preferito fu la storia e la filosofia arabo-spagnola, alla cui [...] ). Utilissimo strumento di lavoro è anche il suo Supplément aux dictionnaires arabes (2 voll., 1877-81). Più filologo che storico, benché debba alle opere storiche la sua larga notorietà, il D. è uno dei più eminenti orientalisti dell'Ottocento. ...
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RIVOIRA, Gian Teresio
Gustavo Giovannoni
Storico dell'architettura, nato in Manta (Saluzzo) il 22 settembre 1849, morto a Roma il 24 marzo 1919. Studiò l'architettura italiana e specialmente quella [...] , sostituendolo alle derivazioni dall'Asia Minore o dalla Persia sostenute dallo Choisy, dallo Strzygowski e da altri orientalisti; poi gli oscuri tempi dal sec. VI all'XI di lenta elaborazione delle soluzioni costruttive della basilica coperta ...
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idraulica, civilta
idraulica, civiltà
Definizione coniata dallo storico anglo-tedesco K. Wittfogel, che in Oriental despotism (1957) ha avanzato la cd. teoria idraulica, sulla genesi dei tratti fondamentali [...] . nel caso cinese, Wittfogel utilizzò il concetto di c.i. per analizzare il sistema comunista. Variamente discussa dagli orientalisti, l’interpretazione di Wittfogel ha contribuito anche ad accendere, nell’ambito degli studi sul marxismo, la polemica ...
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ORIENTALISMO (XXV, p. 537)
Luigi SUALI
Gli eventi dell'ultimo decennio hanno da un lato influito sfavorevolmente su questa come su ogni altra disciplina storico-filologica, interrompendo od ostacolando [...] stesso.
La civiltà musulmana, e l'arabo, suo principale veicolo di espressione, occupano un posto di primo piano nell'orientalismo contemporaneo per il vasto campo cronologico e spaziale entro cui si distendono, collegandosi da un lato con l'eredità ...
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orientale
agg. [dal lat. orientalis]. – 1. Di oriente, posto a oriente rispetto ad altri luoghi (contrapp. a occidentale): le coste o. d’Italia; i confini o. dell’Ungheria; le regioni o. della Francia; la Sicilia o.; il Mediterraneo o.; le...
orientalismo
s. m. [der. di orientale]. – 1. Atteggiamento caratterizzato da uno spiccato interesse e da una forte ammirazione per ciò che è orientale, per la civiltà e la cultura dell’Oriente. Più in partic., nelle arti figurative e nell’architettura,...