Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] deittici all’origine della citazione, quello cioè degli enunciati originariamente prodotti e quello del contesto una Madonnina allo spigolo e un lampadino rosso acceso. Che è il mondo per lei? ecco, ora egli può intenderlo bene, Bujo. Questo bujo ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] ordinata, in cui è chiaramente fissata ab origine la tendenza al rusticale e al plurilingue.
marcata, ma non assoluta predilezione per l’uso del monottongo), Dio / Deo, degno / digno, fuoco / foco, mondo / mundo, oro / auro, sempre però ...
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Con modo di dire o, più tecnicamente, locuzione o espressione idiomatica si indica generalmente un’espressione convenzionale, caratterizzata dall’abbinamento di un significante fisso (poco o niente affatto [...] si è spesso fatto ricorso a classificazioni in base all’origine (presunta) delle espressioni (si veda Lapucci 19902 e fare il donchisciotte;
(e) il mondo contadino: cercar l’ago nel pagliaio, essere l’ultima ruota del carro, darsi la zappa sui piedi, ...
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L’espressione italiano dell’emigrazione designa tutte le forme di italiano parlate, nei paesi di destinazione, da emigrati italiani e dai loro discendenti. Questa nozione esclude le forme di italiano apprese [...] presso emigrati non di origini meridionali nella rete sociale coesa delle comunità del Belgio studiate da Marzo 2010 anglofoni, Firenze, Giunti.
Turchetta, Barbara (2005), Il mondo in italiano. Varietà e usi internazionali della lingua, in ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] il lungo isolamento si differenziarono rispetto all’origine, e nel Sud del Paese sono ora piuttosto omogenei fra loro pianura padana e adiacenze, nonché i sinti del Nord-est legati piuttosto al mondo germanico e forse di più recente immigrazione (va ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] dell’italiano è la diffusione del pronome di seconda persona singolare oggetto te come soggetto, uso originante dalla Toscana (➔ toscani, sue idee sulla possibilità di cambiarlo davvero, da solo, il mondo (ivi, p. 19)
(27) Risulta che lo abbia preso ...
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MANNI, Domenico Maria
Giuseppe Crimi
Figlio di Giuseppe di Lorenzo, tipografo-editore riconosciuto cittadino fiorentino nel 1735, e di Caterina di Giambattista Patriarchi, nacque a Firenze l'8 apr. [...] delle citate Osservazioni.
Fu in rapporto costante e intenso con il mondo dei librai, come G. Pagani e A. Pelagalli, e degli manifestazioni ludiche dei concittadini (Istorica notizia dell'origine e del significato delle befane, Lucca 1766; Dei fuochi ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] realtà locale spinge alcuni autori all’uso del dialetto soprattutto nei dialoghi. Ad es., in Piccolo mondo antico (1895) di Antonio Fogazzaro, alcuni personaggi secondari parlano nei dialetti di origine, altri commutano tra italiano e dialetto. I ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] storia è in parte ambientata in Corsica, terra d’origine di Maria e terra d’esilio del dalmata, che vi trascorse otto mesi «in operosa nazioni mediterranee (Italia, Grecia, Corsica, Dalmazia e mondo illirico). Si tratta di una mistura di prosa e ...
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Un nome collettivo è un nome (➔ nomi) che al singolare denota un insieme di entità o individui, rappresenta cioè un’idea di collettività (folla, gente, famiglia, squadra, sciame). A differenza dei nomi [...] nel mondo, impressionare le folle («La Repubblica» 31 marzo 2006)
Un’altra funzione del plurale, come nel caso del nome 407, § 1087), già in latino il suffisso -amen, che in origine era possibile solo con basi verbali in -are, si staccò dal verbo ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...
mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrìeno...