ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Mario Cataudella
Giuseppe de Meo
Giovanni Spadolini
Ignazio Baldelli
Alessandra Briganti
Fortunato Bellonzi
Carlo Melograni
Confini. - Con [...] e della vita, riducendo a kitsch tutto l'oro vero o falso delmondo contemporaneo (ma è anche serio, volendo: v. l'enorme composizione Morte intuizioni dinamico-plastiche dei futuristi e alle originidel problema della luce quale M. Rosso aveva ...
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Vecchio Testamento. - Critica del testo. - La ripresa degli studî biblici che si è avuta dopo la seconda guerra mondiale è stata favorita da importanti scoperte in Oriente, che hanno offerto nuovo materiale [...] simili, per es. i cicli stagionali, le concezioni dei cicli delmondo? E se pure qualche cosa si trova in Oriente, tutt' M. D. (U.) Cassuto, L'ipotesi documentaria e l'originedel Pentateuco (in ebraico), 3ª ediz., Gerusalemme 1959 (nello stesso anno ...
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La scrittura e la lingua. - I più antichi esempi di scrittura delmondo cretese-miceneo sono stati trovati a Creta e risalgono a circa il 2000 a. C.: si tratta in generale di pochi segni isolati in scrittura [...] . È anche probabile che una parte degli dei greci siano di origine minoica, ma non è certo che lo siano tutti quelli per Gli influssi artistici di Creta su gli altri centri delmondo mediterraneo sono sporadici prima del sec. XVII a. C. A partire dal ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] lingue. Il punto di vista che trova le sue origini nei citati brani biblici finì rapidamente con l'imporsi, nel l'impatto delle teorie darwiniane sui sistemi di classificazione delmondo naturale si ripercosse ancora più profondamente sui modelli di ...
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La d. nasce nel 19° secolo con ritardo rispetto alla linguistica tout court, e non soltanto perché ne forma un sottoinsieme ancillare, dedito all'indagine sulle varietà (di frequente segnate da inferiorità [...] e nel tempo, una delle grandi unità delmondo romano... dalle sorgenti del Reno-anteriore in sino al mare Adriatico", venne della lingua e dei dialetti d'Italia, con un'introduzione sopra l'origine delle lingue romanze, Parma 1872, pp. 9-10 (cfr. D. ...
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Linguistica
Complesso di segni ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata.
L’antichità ha conosciuto vari sistemi di scrittura, ciascuno dei quali è giunto dalla [...] e del suo territorio e neopuniche. L’a. ebraico (scrittura quadrata) dei codici dell’Antico Testamento è di origine aramaica. , composta di 24 segni, divenne da allora comune a tutto il mondo greco. L’a. greco fu adottato dai popoli costieri dell’Asia ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] delle due società abbia avuto origine il nuovo sviluppo" (Hodgson 1974, p. 365). Egli ha quindi spiegato in modo molto eloquente che non è corretto parlare dell'impatto dell'Occidente sul resto delmondo e che bisognerebbe invece riconoscere che ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] di tutte le lingue delmondo. Poiché questa grammatica universale è del tutto astratta, lo studioso volta speravano che la stessa porzione dello spettrogramma che dà origine all'esperienza d nel contesto di corrispondesse anche all'esperienza ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] generali (come la locuzione nel contempo, di origine meridionale); perlopiù i regionalismi rimandano a un’area 1991.
A. Scirocco, Garibaldi. Battaglie, amori, ideali di un cittadino delmondo, Laterza, Roma-Bari 2001.
L. Serianni, Il primo Ottocento. ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] realizzatosi solo lì e in nessun altro luogo delmondo antico.
III millennio
a) Il sistema di pp. 121-148.
Le Brun 1978: Le Brun, Alain - Vallat, François, L'origine de l'écriture à Suse, "Cahiers de la Délégation Archéologique Française en Iran", 8 ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...
mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrìeno...