Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] , in origine, participiali avverbiali anche diverse locuzioni fisse quali dopo mangiato, detto fatto, considerato che. Della stessa natura esperienza che egli aveva forse vissuto ma in un’altra vita con la quale, appunto, non aveva altri rapporti che ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] . A partire dal Quattrocento prende vita un registro veneziano cancelleresco caratterizzato da ), Volgare ‘civile’ e volgare cancelleresco nella Napoli angioina, in Italia linguistica delleorigini, a cura di V. Coletti et al., Lecce, Argo, 1996, 2 ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] . Dalle origini al Novecento, Torino, Einaudi.
Fahy, Conor (1989), L’«Orlando furioso» del 1532. Profilo di una edizione, Milano, Vita e Pensiero.
Formentin, Vittorio (1996), Dal volgare al toscano letterario, in Storia della letteratura italiana ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] collocato nel passato «ebbi a cantare / dovetti cantare» si origina un valore di futuro nel passato, che assume in seguito
Almansi, Guido (1974), L’estetica dell’osceno, Torino, Einaudi.
Bontempelli, Massimo (1989), Vita e morte di Adria e dei suoi ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] Gli esiti fonico e grafico delle due parole risultano, così, leggermente diversi, dando vita al fenomeno dell’allomorfia (➔ allomorfi; ➔ evolutivi alla loro origine. In due importanti manuali novecenteschi sulla grafia dell’italiano (Ortografia e ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] interessi scelse e sviluppò la tesi di laurea, Sull'originedell'unica forma flessionale del nome italiano, tesi discussa nel proseguì con costanza e prolificità per tutta la sua vita accademica.
Sul versante glottologico, inaugurato dal lavoro ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] Alberti) di forma di governo contrapposta a principato, dando vita a una distinzione terminologica che si sarebbe consolidata nel bibliche o liturgiche (a volte di origine ebraica, come le prime due dell’elenco seguente) arrivate in italiano nella ...
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] del Salento nel Quattrocento, in Letteratura, verità e vita. Studi in ricordo di Gorizio Viti, a cura di Appunti sulla lingua del canzoniere Laurenziano, in I Canzonieri della lirica italiana delleOrigini, a cura di L. Leonardi, Firenze, Edizioni ...
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Le frasi causali sono frasi subordinate che esprimono la causa (➔ causalità, espressione della) o il motivo dell’evento codificato nella principale; più in generale, esse rientrano tra le costruzioni sintattiche [...] valore di siccome (scritto anche sì come) era in origine comparativo (➔ comparazione); l’evoluzione verso il significato attuale è 19912: 577; Previtera 1996: 37):
(53) Ecco la morale della mia vita. E siccome questa morale non fui io ma i tempi che ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] il valore di una subordinata di modo finito:
(9) S’informò educatamente della mia vita di Torino, di quel che avrei fatto tornando a Torino (Pavese, Il Si tratta di neologismi in origine colti, riconducibili, il più delle volte, all’uso latineggiante ...
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vita
s. f. [lat. vīta, affine a vivĕre «vivere»]. – 1. In senso ampio, proprietà o condizione di sistemi materiali (i sistemi viventi, dagli organismi unicellulari a quelli pluricellulari più evoluti) caratterizzati da un alto grado di organizzazione...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...