Albero (Pyrus communis), della famiglia Rosacee Pomoidee, coltivato per il suo frutto (pera; v. tabb. a, b, c). È un albero alto fino a 12 m, con foglie ovate alternate, provvisto di rami specializzati [...] queste probabilmente ha avuto origine il p. coltivato; nell’Asia occidentale si trovano varie altre specie, e da queste per ibridazione con le specie suddette sono derivate numerose varietà coltivate; come capostipite delle varietà cino-giapponesi si ...
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botanica Organo di attacco o di sostegno delle piante Angiosperme rampicanti non volubili (detto anche viticcio; v. fig.). I c. derivano da metamorfosi ( cirrazioni) del caule (vite), delle foglie (Fabacee), [...] es. il picciolo e in parte la lamina della vitalba.
meteorologia Nube bianca, di struttura fibrosa, possono trasformarsi in cirrostrati, o abbassarsi dando origine ad altostrati.
Il cirrostrato è una , come accade nelle specie natanti, la forma ...
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Piccolo albero (Prunus persica; v. fig.) della famiglia Rosacee Prunoidee, coltivato per i suoi frutti (pesche) e talvolta anche come pianta ornamentale per i suoi fiori di color roseo chiaro o cupo. È [...] foglie lanceolate, fiori ascellari che sbocciano in primavera prima della comparsa delle foglie. Il frutto è una drupa globosa, a buccia paese, mentre è sicuramente di origine cinese. Il p. noce si attribuisce a una specie diversa (Persica laevis) o ...
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Famiglia di piante Dicotiledoni, classificate da alcuni autori nell’ordine autonomo Primulali e da altri in quello delle Ericali. Vi sono ascritte erbe annue o perenni, di rado suffrutici, con foglie tutte [...] P. comprendono circa 800 specie, per la maggior parte distribuite nelle zone montagnose dell’emisfero boreale. I generi Primula acaulis (v. fig.) e Primula veris. Varie specie e ibridi, soprattutto di origine hymalaiana, sono coltivati per ornamento. ...
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Deviazione morfologica di sviluppo provocata nelle piante da organismi estranei, quali batteri ( batteriocecidio), invertebrati ( zoocecidio o galla), funghi ( micocecidio) o altri vegetali ( fitocecidio). [...] (Eriophyes vitis è l’agente dell’erinosi sulle foglie della vite) e molte specie d’Insetti appartenenti a diversi ordini come quelle delle foglie di quercia. Nei Cinipidi si osservano generazioni eterogoniche cicliche che possono dare origine a forme ...
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Genere di piante Monocotiledoni della famiglia Bromeliacee, con poche specie, dell’America tropicale; si coltivano per i frutti, per ornamento e per le fibre tessili delle foglie.
L’esponente più noto [...] saldati fra loro e con le brattee, fattesi carnose, delle quali sporgono solo le estremità; è dolce-acidulo, profumatissimo, in giallo, perché resista al trasporto. La coltivazione ha dato origine a varie razze, diverse l’una dall’altra per il frutto ...
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Ecologia
In fitogeografia e zoogeografia, l’area geografica entro la quale è distribuita una specie. La distribuzione di ogni organismo non è statica, ma costantemente soggetta a mutamenti. L’a. di una [...] è il risultato della sua storia e origine, di fattori geografici e climatici, delle necessità ecologiche dellaspecie e dei suoi rapporti con le altre specie.
L’a. potenziale è l’intera area geografica le cui caratteristiche ecologiche corrispondono ...
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Nome comune del genere Chrysanthemum (v. fig.) delle Asteracee, comprendente numerose specie di interesse orticolo. Sono erbe annue, perenni o suffrutici, con capolini solitari o in corimbo, con involucro [...] gialli. Nel giardinaggio il nome di c. si riferisce a numerose razze di origine colturale, che sono poliibridi originati da varie specie e principalmente da due della Cina e del Giappone: Chrysanthemum indicum, dal quale derivano le forme a capolini ...
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FOTOSINTESI (XV, p. 817; App. II, 1, p. 968; III, 1, p. 667)
Giorgio Forti
Generalità. - La f. è il più imponente processo biosintetico naturale, e consiste nella conversione dell'energia di radiazioni [...] Si tratta soprattutto di piante tropicali o di origine tropicale, alcune delle quali di grande interesse agricolo, come il specie di Rhodopseudomonas, utilizzano il ciclo di Calvin, con la differenza rispetto alle piante verdi, che la riduzione dell ...
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PATOLOGIA
Cesare SIBILLA
(XXVI, p. 509).
Patologia vegetale (XXVI, p. 512).
Enormi sono stati i progressi della p. e della terapia vegetale nell'ultimo venticinquennio.
Le malattie da carenza di elementi [...] che i virus fitopatogeni sono proteine anomale (virus-proteine) di origine ancora sconosciuta, ma che si trasmettono in diversi modi. La vecchi prodotti. Così i pentacloronitrobenzeni nella concia delle sementi, specie del grano, evitano i danni che i ...
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specie
spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specĕre «guardare»], invar. – 1. non com., letter. Aspetto, forma esteriore, apparenza: E potess’io, Nel secol tetro e in questo aer nefando, L’alta...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...