Aniconica, Arte
V. H. Elbern
La definizione di arte a. va riferita alle opere che si servono esclusivamente o prevalentemente di mezzi rappresentativi di tipo non figurato, rinunciando a raffigurazioni [...] fenomeno in base a cui una concezione della croce, in origine spaziale, subisce un processo di astrazione, fino a divenire segno Adamo, il cui nome veniva interpretato già nella numerologia ebraica come relativo ai quattro punti cardinali.
Dopo l'età ...
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MADRID
A. Franco Mata
(arabo Majrīṭ)
Città capitale della Spagna e capoluogo della provincia omonima, nella regione della Castiglia Nuova, M. sorge sulla meseta alle pendici meridionali della Sierra [...] nel museo dalla magnifica serie di oggetti di origine catalana, più di duecento, e soprattutto dalla spada X il Saggio, del sec. 13°(Bibl. Univ., 156), e una Bibbia ebraica.La Bibl. Nac. è ricca di codici medievali, tra i quali un Codice ...
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DIAVOLO
J. Baschet
Si considerano d. le creature angeliche decadute, chiamate anche demòni - termine di origine diversa ma di uguale significato nel Medioevo -, o ancora creature come Leviatano, Belzebù, [...] . Il racconto deriva soprattutto dalla letteratura ebraica apocrifa, in particolare dal Libro di Enoch ricoperto di scaglie e talvolta provvisto di coda. Come reminiscenza della loro origine angelica i d. sono in genere dotati di ali, identiche a ...
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GIOLFINO, Nicola
Alessandro Serafini
Nato a Verona nel 1476, dall'intagliatore Nicolò e da Tommasina, è registrato nel 1490 - con il nome di Nicola e non di Nicolò - nell'anagrafe della contrada veronese [...] affreschi della cappella del Sacramento, rappresentanti la Pasqua ebraica, la Raccolta della manna e l'Ascensione di N. G., in Arte veneta, XVII (1963), pp. 50-63; Id., Le origini dei Giolfino, in Vita veronese, XVII (1964), pp. 91-93; Id., I pittori ...
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D'ANCONA, Vitale, detto Vito
Maria Barbara Guerrieri Borsoi
Nacque a Pesaro il 12 ag. 1825, da Giuseppe e Ester Della Ripa. La famiglia, di religione ebraica, nel 1828 decise di abbandonare la città [...] di origine, facente parte dello Stato pontificio, e di trasferirsi in Toscana dove si stabiri a Pisa. Qui il padre del D. svolgeva l'attività di commerciante e la famiglia viveva in un discreto benessere anche grazie all'aiuto di uno zio materno, il ...
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NAZARETH
B. Kühnel
(ebraico Nazrath; gr. Ναζαϱέτ; Ναζαϱέθ; arabo al-Nāṣira)
Città oggi nello stato d'Israele (Bassa Galilea), situata in una valle a m 350 sul livello del mare e posta all'incrocio tra [...] inizi del sec. 4°) la Galilea rimase una roccaforte ebraica, apertasi soltanto lentamente al culto e alla popolazione cristiana convincente.Tra le regioni francesi più spesso proposte come luogo di origine per i capitelli vi sono la Borgogna, l'Ile-de ...
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TRANI
G. Bertelli Buquicchio
(lat. Turenum)
Cittadina pugliese sulla costa adriatica a N-O di Bari, fondata, secondo una leggenda, da Tirreno, figlio di Diomede, e ricostruita, secondo la tradizione, [...] di S. Giovanni Evangelista. A O si trovavano il quartiere ebraico o Giudecca e una serie di edifici religiosi, attestati da Apulien, Leipzig 1911; F. Lanzoni, Le Diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, Faenza 1927, II, pp. 300- ...
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FRANCOFORTE sul Meno
M. Delle Rose
(ted. Frankfurt am Main)
Città della Germania (Assia) sulle rive del Meno, circondata dai massicci del Taunus, del Vogelsberg e dell'Odenwald.Quasi completamente distrutta [...] degli artigiani e, più tardi, anche della comunità ebraica; nel 1219 Federico II concesse all'intera cittadinanza l di foglie d'acanto rigido, sormontato da doppie volute che si originano da fasce decorative - con elementi romboidali, a spirale o a ...
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FILATTERIO
L. Karlsson
I f. (dal tardo lat. phylacterium e dal gr. ϕυλαϰτήϱιον, da ϕυλάττω 'preservare, difendere'), come gli amuleti (v.), avevano lo scopo di allontanare, soprattutto dall'uomo, minacce [...] per tutta l'epoca medievale. Oltre che alle minacce di origine naturale, nell'età antica e nel Medioevo l'uomo si all'ingresso, così come era fissata all'intelaiatura della porta la mezuzah ebraica, cioè la custodia del testo biblico (Dt. 6, 4-9; 11 ...
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MOSÈ
M. Nuzzo
Primo e più illustre profeta del popolo d'Israele, protagonista di vari libri biblici (Esodo, Numeri, Deuteronomio), M. incarna la figura dell'abile conduttore del suo popolo, dell'intelligente [...] , in cui egli è raffigurato nell'atto di impartire i comandamenti agli Israeliti, simboleggiando le origini veterotestamentarie del sacerdozio.L'arte ebraica, condizionata, soprattutto a partire dal sec. 6°, dal divieto delle immagini, in particolare ...
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alleluia
allelùia s. m. [dal lat. alleluia, gr. ἀλληλούια, traslitt. dell’ebr. hallĕlū Yāh, hallĕlū «lodate» e Yāh, forma breve del nome proprio della divinità Yahweh nel monoteismo ebraico], invar. – Esclamazione di gioia in inni e orazioni...
purim
purìm s. m. [voce ebraica, Pūrīm, plur. di pūr «sorte»]. – Festa ebraica che, secondo il libro biblico di Ester, ricorda il giorno in cui gli Ebrei di Persia, sotto il regno di Serse, si salvarono dallo sterminio che il ministro Aman...