Ominide facente parte della famiglia Australopithecinae. Il primo ritrovamento di A., avvenuto in Africa nel 1924 (➔ Taung) ha confermato l’ipotesi che il continente fosse il luogo di origine dell’uomo. [...] Cronologicamente, anche se le diverse specie sono vissute in vari periodi, A. come genere si estende dall’ultima parte del Pliocene fino al Pleistocene inferiore. ...
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È termine recente, forse comparso per la pri ma volta, nel 1971, nel titolo di un volume dell'oncologo V.R. Potter: Bioethics: bridge to the future. L'autore l'intende come ripristi no di rapporti tra [...] ippocratico, ai tempi più recenti. Forte della propria antica origine, e per essersi temprata sulle cruciali fenomenologie del dolore e condizione indispensabile per il cambiamento evolutivo delle specie viventi ed è essenziale al mantenimento degli ...
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ORMONI (XXV, p. 571)
Luigi DE CARO
Le caratteristiche principali dei prodotti delle ghiandole endocrine o ormoni sono ancora oggi considerate le stesse di quelle fissate da C. E. Brown-Séquart (1889): [...] chimica essi agiscono in modo analogo e nella specie umana e nelle varie specie di animali.
Ad eccezione dell'ormone tiroideo e (A. C. Ivj e E. Oldberg), che si origina nel duodeno e provoca contrazione della cistifellea; la villichinina, che ...
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VITAMINE (XXXV, p. 462; App. II, 11, p. 1116)
Noris SILIPRANDI
Generalità. - Le più recenti conoscenze sulle v. ne hanno reso la definizione più concisa e significativa: "catalizzatori esogeni necessarî [...] pantotenico è anche il fattore di accrescimento di svariate specie di microrganismi. Nell'uomo un'avitaminosi carenziale da acido HCl nella secrezione gastrica e di un fattore, pure di origine gastrica, non ancora noto come entità chimica, detto " ...
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Lo sviluppo più importante delle scienze biologiche negli ultimi decenni è stato indubbiamente quello che ha consentito di spingere l'indagine dei fenomeni vitali nell'ultra-microscopico, fino a raggiungere [...] di resti fossili e di manufatti molto primitivi, hanno fatto progredire di molto le nostre conoscenze circa l'origine e l'evoluzione della specie umana, sia dal punto di vista fisico, sia per quanto riguarda l'evoluzione culturale. L'ipotesi di ...
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(App. IV, i, p. 279; V, i, p. 366; v. chimica biologica, X, p. 110; App. II, i, p. 578)
La b. ha una posizione centrale nelle scienze della vita per i contenuti tematici, per le strategie sperimentali [...] se esistano o meno (come purtroppo sembra) barriere tra specie animali e uomo per quanto riguarda la trasmissione di queste malattie ' mediante la misura dei metaboliti intracellulari.
L'origine prima di energia nel mondo vivente è l'energia ...
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Immunologia
Paolo Dellabona
Roberto Sitia
L' i. è la disciplina che studia la risposta immunitaria, cioè il complesso fenomeno biologico attraverso il quale un organismo risponde a un segnale di pericolo, [...] due catene di aminoacidi a forma elicoidale. Viene generata così una specie di nicchia o tasca (in ingl. groove), all'interno della molecole MHC complessate a peptidi esogeni (per es. di origine virale o batterica) che per caso siano simili a peptidi ...
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SESSO (XXXI, p. 481; App. II, 11, p. 813)
Giuseppe Montalenti
Le più notevoli scoperte dell'ultimo decennio, relative ai problemi del s., sono quelle della cosiddetta "cromatina sessuale" e delle anomalie [...] si riteneva in base agli studî sul moscerino Drosophila, nella specie umana il cromosoma Y porta i geni della mascolinità: infatti oppure in una mitosi. In quest'ultimo caso possono originarsi individui costituiti da un mosaico di cellule con corredo ...
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PROTEINE
Franca Ascoli
(XXVIII, p. 371; App. II, II, p. 621; IV, III, p. 78)
Gli studi rivolti alla caratterizzazione strutturale e funzionale delle p. hanno subito un nuovo impulso e una rinnovata [...] dei gruppi sanguigni, di alcuni tumori, di tossine di diversa origine, di svariati virus animali, e di un gran numero di particolare significato nel processo di embriogenesi in numerose specie animali. Va comunque ricordato che la glicosilazione ...
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INGEGNERIA GENETICA
Vittorio Sgaramella
L'i.g. può essere definita una scienza (G. Radnitzky, 1982) diretta allo studio e alle applicazioni di modificazioni controllate apportabili al patrimonio genetico [...] la frequenza imprevedibilmente elevata di geni a sequenza omologa tra specie anche molto diverse, l'i.g. può contribuire alla in Genomics, 2 (1988), pp. 189-202; J. Cairns et al., The origin of mutants, in Nature, 335 (1988), pp. 142-45; R. Dulbecco, ...
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specie
spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specĕre «guardare»], invar. – 1. non com., letter. Aspetto, forma esteriore, apparenza: E potess’io, Nel secol tetro e in questo aer nefando, L’alta...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...