poetare
Antonio Lanci
Il verbo ricorre per lo più come intransitivo, nel senso di " dire in poesia ", " comporre versi ": Cv II XII 8 de la donna di cu' io m'innamorava non era degna rima di volgare [...] felice, / forse in Parnaso esto loco sognaro, " finxerunt " (Benvenuto), " poetando finseno " (Buti); e si accenna principalmente a ovidio (met. 189 ss.): " la poesia è sentita qui come favola che adombra una verità, intuita quasi sognando nella ...
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scellerato
Alessandro Niccoli
Qualifica chi si è macchiato, o è capace di macchiarsi, di un atto empio e nefando.
L'uso dell'aggettivo, in If XXX 38 Mirra scellerata, che divenne / al padre, fuor del [...] dritto amore, amica, è motivo topico già presente in Ovidio, che nell'episodio delle Metamorfosi (X 298-502) più volte definisce " scelus " la passione incestuosa della donna (cfr. vv. 321 ss. " Di, precor ... / hoc prohibete nefas scelerique ...
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GIORGI (Džordži, Gjorgjić, Gjurgjević), Ignazio
Arturo CRONIA
Scrittore dalmata, nato a Ragusa di Dalmazia nel 1675 e ivi morto nel 1737. Da giovane scrisse poesie slave di vario argomento (Pjesni razlike), [...] ma per lo più amorose, ispirandosi al Decameron del Boccaccio e alle Metamorfosi di Ovidio. Più tardi, in seguito a una crisi spirituale (divenne gesuita), scrisse solamente versi religiosi: I sospiri della Maddalena penitente" (Uzdasi Mandalijene ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Introduzione alla letteratura di Roma
Maurizio Bettini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La produzione letteraria romana ci si presenta [...] Augusto lo spedirà a Tomi, sul Mar Nero, per una colpa destinata a rimanere per noi misteriosa. Anche da lì, infatti, Ovidio continua a scrivere poesia, compose dei versi (o almeno così dice) persino nella lingua dei Geti, gli abitanti di quel luogo ...
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Chierico inglese (m. 1210 circa). A lui si deve, a prescindere da altri scritti perduti, il De bello Troiano, grande poema in 6 libri, la cui materia deriva quasi interamente da Darete Frigio. È una delle [...] migliori composizioni latine del Medioevo, perché attraverso la conoscenza dei classici, quali Ovidio, Virgilio e Stazio, l'autore cerca di penetrare nello spirito dell'antichità. ...
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Forse questore di Pompeo in Spagna (77 a. C.), tribuno della plebe (66), pretore (58), amministrò la Bitinia (57); condannato per broglio, visse in esilio ad Atene. Poeta, apparteneva alla scuola dei poetae [...] novi; fu amico di Catullo e di Cinna. A lui Lucrezio dedicò il suo poema. Ovidio ricorda alcuni suoi canti di argomento erotico. Fu anche valente oratore. ...
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Umanista (n. Lonigo 1412 - m. 1500 circa). Allievo di Vittorino da Feltre e quindi, a Venezia, di M. Crisolora, insegnò poi eloquenza a Treviso, Vicenza, presso la corte di Mantova e infine, sembra, a [...] Venezia. Gli si devono numerose edizioni commentate di classici latini (Cicerone, Lucano, Lucrezio, Quintiliano, Ovidio), traduzioni dal greco e varie operette di grammatica, retorica, metrica. ...
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Gli è attribuito, ma solo per testimonianza di un dotto del Cinquecento (A. Colocci), il contrasto Rosa fresca aulentissima (metà circa del sec. XIII). Questo dialogo amoroso che corre serrato, vivace, [...] France, Parigi 1889, p. 247; G. A. Cesareo, Le origini della poesia lirica, 2ª ed., Palermo 1924, p. 370; F. D'Ovidio, Il contrasto di Cielo Dalcamo, in Versif. italiana e arte poetica medioevale, Milano 1910, p. 689; V. De Bartholomaeis, Le origini ...
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Omero
Guido Martellotti
O. si fa incontro a D. in quella parte del Limbo che appare fiammeggiante di luce, sede privilegiata di gente degna di grandissimo onore; e Virgilio lo presenta con parole che [...] in mano, / che vien dinanzi ai tre sì come sire: / quelli è Omero poeta sovrano (If IV 86-88).
I tre sono Orazio, Ovidio e Lucano. Quando Virgilio si unisce a loro (probabilmente era di O. stesso la voce che lo aveva salutato per tutti: Onorate l ...
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DAFNE (Δάϕνη, Daphne)
F. Brommer
Figura della leggenda greca, conosciuta in modo manifesto solo a partire dall'età ellenistica. Essa, comunque, non appare né nella pittura vascolare, né in alcuna altra [...] forma di arte o di letteratura precedente all'ellenismo.
Secondo il racconto che Ovidio fa di questa leggenda (Met., i, 452 ss.), D. era una ninfa figlia di Peneo. Apollo, invaghitosi di lei, la inseguì; ella fuggì, ma mentre il dio l'aveva quasi ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...