SAVIOLI Fontana Castelli, Ludovico Vittorio
Raffaele Spongano
Poeta, nato a Bologna il 22 agosto 1729, morto ivi il 1° settembre 1804. Fu educato all'intelligenza dei classici dai gesuiti. Per diletto, [...] insieme con altri, dal 1746 tradusse finemente in quartine di settenarî sdruccioli alternati a piani gli Amores di Ovidio, e Amori intitolò la famosissima raccolta di 12 canzonette in quel metro, edita nel 1758 a Venezia e poi raddoppiata nell' ...
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(o De arte honeste amandi) Trattato in tre libri, in lingua latina, di Andrea Cappellano. L'opera, composta probabilmente alla fine del 12° sec., quando Andrea è documentato alla corte di Maria, contessa [...] di Champagne, doveva fornire alla società del tempo un codice dell'amore cortese, come era avvenuto per l'Ars amatoria di Ovidio. ...
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È la personificazione della voce pubblica, che rapidamente si diffonde, personificazione dovuta più alla fantasia dei poeti che alla credenza popolare. Virgilio (Aen., IV, 173 seg.) la dice figlia della [...] Terra, adirata per la morte dei giganti Ceo ed Encelado; Ovidio (Met., XII, 39-63) pone la sua casa, tutta di bronzo sonoro, sulla cima di un monte con innumerevoli porte e finestre sempre aperte, stipata di un volgo leggiero intento a ripetere le ...
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IGINO il Bibliotecario
Alessandro Olivieri
Gaio Giulio Igino probabilmente nacque in Spagna, donde presto passò in Alessandria, per essere più tardi (47 a. C.) condotto da Cesare a Roma. Fu scolaro [...] Polistore, liberto di Augusto; divenne posteriormente prefetto della biblioteca palatina. Ebbe scolaro Giulio Modesto; fu familiarissimo di Ovidio e di Clodio, Licinio, il console suffectus del 4 d. C., identico probabilmente con l'autore delle ...
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formica
Vincenzo Valente
Delle due occorrenze (If XXIX 64 le genti antiche / ... si ristorar di seme di formiche, e Pg XXVI 35 così per entro loro schiera bruna / s'ammusa l'una con l'altra formica, [...] 63 secondo che i poeti hanno per fermo.
La seconda occorrenza trova possibili riferimenti, oltre che nel citato luogo ovidiano (" hic nos frugilegas aspeximus agmine longo / grande onus exiguo formicas ore gerentes ", VII 624-625), in Virgilio (" it ...
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Umanista (Aquila 1489 - ivi 1546); fu in Germania e in Polonia come genealogista dei margravî di Brandeburgo e ivi consultò codici e ricuperò epigrafi; a Roma, dove passò gran parte della vita, fece ricerche [...] e epigrafiche, ma acquistò fama soprattutto come filologo. Pubblicò emendamenti al testo di Probo (1521), di Ausonio, Solino e Ovidio (1524), di Claudiano, e opere da lui scoperte di Ammiano Marcellino (1533) e di Cassiodoro (1535). Fra i suoi ...
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Letterato e avvocato napoletano della seconda metà del sec. XVII, barone di Pianura e canonico, possedette una famosa biblioteca nel suo palazzo in Vicolo S. Paolo, nella quale si conservavano molti manoscritti [...] del Marino che poi andarono dispersi. Come il Marino, compose Epistole eroiche (Venezia 1655) a imitazione d'Ovidio. Scrisse gli Elogi d'uomini letterati (Venezia 1656), una Istoria dei poeti greci ecc. (Napoli 1678), e gli Elogi di capitani illustri ...
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Z
Piero Pruzzo
(Francia/Algeria 1968, 1969, Z ‒ L'orgia del potere, colore, 127m); regia: Constantin Costa-Gavras; produzione: Jacques Perrin, Hamed Rachedi per Reggane/ONCIC/Valoria; soggetto: dall'omonimo [...] sceneggiatura: Constantin Costa-Gavras, Jorge Semprun; fotografia: Raoul Coutard; montaggio: Françoise Bonnot; scenografia: Jacques D'Ovidio; costumi: Pierre Bolscher; musica: Mikis Theodorakis.
In una città d'un Paese mediterraneo dove la situazione ...
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rana
Il termine ricorre quattro volte nell'Inferno, quasi sempre in sede di paragoni, di cui D. si serve per chiarire rapidamente la situazione che vuol descrivere. In alcuni commenti moderni (per es., [...] Torraca mette in dubbio per If XXII 33 (com'elli 'ncontra / ch'una rana rimane e l'altra spiccia) la pertinenza del richiamo a Ovidio, e altrettanto si potrà dire per If XXXII 31 come a gracidar si sta la rana / col muso fuor de l'acqua, quando sogna ...
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Castiglia
Vito Tirelli
. L'accenno al regno di C. in Pd XII 53-54 funge da puro riferimento geo-politico e serve a meglio localizzare topograficamente Calaruega (Calaroga), città natale di s. Domenico.
Dopo [...] un'iniziale e vaga allusione alla penisola iberica (Pd XII 46-48), di evidente ispirazione letteraria (Ovidio Met. I 64, 107-108), D. rende più circostanziata la designazione geografica della regione della Vecchia C., le cui coste formano parte del ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...